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Vontobel: inevitabili recessioni tecniche, ma ci sarà una ripresa

Vontobel AM ritiene che anche dopo il taglio aggressivo della Fed le risposte monetarie e fiscali alla crisi da virus non siano abbastanza ampie, e alcune grandi economie non potranno evitare recessioni tecniche

di Virgilio Chelli 17 Marzo 2020 17:00

La mossa d’emergenza della Fed, la seconda in due settimane, che ha tagliato i tassi di interesse di un punto pieno portandoli praticamente a zero ha suscitato una reazione dei mercati a dir poco non entusiasmante, anche se non più violenta delle oscillazioni che abbiamo visto nelle ultime settimane. La mossa della Fed è ovviamente rivolta all'economia americana e non solo a resistere allo shock del coronavirus. Ma un taglio anche drastico dei tassi non serve da solo a dissipare le incertezze, che restano molto elevate, su quanto durerà l'impatto del virus nella vita quotidiana e nell'economia di molti Paesi.

LA RISPOSTA FISCALE E MONETARIA NON È STATA ANCORA SUFFICIENTEMENTE AMPIA PER RASSICURARE


Per questo Frank Häusler, chief strategist di Vontobel Asset Management, ritiene che sia l'economia che i mercati abbiano ora bisogno di misure che garantiscano che non ci sarà un aumento significativo dei default delle aziende e che le persone continueranno ad avere un lavoro e potranno spendere in modo significativo una volta che le quarantene imposte saranno finite. E date le reazioni del mercato dopo la mossa della Fed, la risposta fiscale e monetaria non è stata ancora sufficientemente ampia da ridurre il rischio in modo sostenibile.

UN PERCORSO A ‘U’ E NON A ‘V’ PER TORNARE ALLA CRESCITA ECONOMICA


L’esperto di Vontobel auspica che saranno annunciate ulteriori iniziative per rendere la crisi transitoria rispetto alle prospettive dell'economia. E ritiene che alcune delle grandi economie mondiali non potranno evitare di subire recessioni tecniche nel primo e nel secondo trimestre dell'anno, prima di sperimentare di nuovo una crescita nella seconda metà dell'anno. Detto questo, il percorso di ritorno alla crescita avrà la forma di una U e non di una V.

Per Vontobel il rischio bolla è sulla leva finanziaria


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STRETTO MONITORAGGIO DELLE VARIABILI, A COMINCIARE DAGLI SPREAD DEL DEBITO CORPORATE E SOVRANO


Per questo Vontobel sta monitorando attentamente una serie di indicatori: sul versante dei dati macro e dell’evoluzione del virus, su quello dei potenziali rischi finanziari e sui possibili fattori di ritardo nel percorso di ritorno alla crescita. In particolare, sotto osservazione gli spread del debito corporate e sovrano e i Cds. Questo è infatti il terreno su cui verificare l’adeguatezza delle misure per far aumentare la fiducia del mercato e garantire la liquidità, tutte condizioni importanti per un recupero a forma di U e per far sì che la parte ascendente della U consenta un sostanziale rimbalzo nella seconda metà di quest'anno.

SOTTO OSSERVAZIONE TUTTO LO SPETTRO DEL DEBITO E I COMPORTAMENTI DEI GOVERNI


Quindi Vontobel tiene sotto stretta osservazione i potenziali fattori di default, a partire dal segmento obbligazionario high yield fino all'area investment grade. Poi ci sono i fattori che possono ritardare il recupero – come l’evoluzione dei non-performing loan, i fallimenti e i licenziamenti – e le politiche che potranno essere adottate, dalla politica fiscale e monetaria, alle misure di contenimento del contagio, fino al comportamento dei consumatori, in particolare per quanto riguarda vendite al dettaglio, traffico e viaggi, ristoranti, cinema, naturalmente a seconda delle restrizioni in vigore in ciascun paese.
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