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Vontobel AM: “Perché ci teniamo stretti i corporate bond italiani”

Mondher Bettaieb-Loriot (Vontobel AM) guarda ai fondamentali solidi e mantiene una quota importante di corporate bond italiani in portafoglio

di Leo Campagna 25 Febbraio 2020 19:00
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La giornata di ieri è stata tra le più turbolente degli ultimi anni sui mercati finanziari, soprattutto per le asset class italiane. La rapida e improvvisa diffusione del coronavirus in Lombardia e Veneto nel week end ha alimentato i timori degli investitori che si sono precipitati a vendere azioni e obbligazioni sul mercato.

L’EMOTIVITA’ PORTA A COMMETTERE ERRORI FATALI


Ma agire sull’onda dell’emotività porta a commettere errori fatali che comportano perdite spesso irrecuperabili, almeno in tempi brevi. Meglio muoversi ragionando sui fondamentali delle aziende in cui si è investito e valutare se siano cambiati o possano farlo nel medio lungo termine. “I fondamentali del credito delle aziende italiane restano al momento di supporto alle quotazioni. Per questo ci teniamo stretti i corporate bond italiani ma senza aumentarne la quota dal momento che sono già in sovrappeso del 7,5%” puntualizza Mondher Bettaieb-Loriot, Head of Corporate Bonds di Vontobel Asset Management.

SOLIDE BASI


Le considerazioni dell’esperto poggiano su solide basi a cominciare dal fatto che le grandi aziende italiane più presenti negli indici di credito – tra le quali per esempio Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Telecom Italia e Enel - sono prevalentemente orientate al mercato interno e non cicliche, e risultano pertanto meno suscettibili ad essere impattate negativamente.

AZIENDE REDDITIZIE E CON ROBUSTA DOMANDA DEI PRODOTTI


“Si tratta di aziende molto redditizie i cui prodotti e servizi dovrebbero registrare una tenuta della domanda. Il tutto mentre la situazione politica interna è più stabile, fornendo all'attuale governo di coalizione le condizioni per affrontare questa temporanea emergenza sanitaria in modo trasparente ed efficace” specifica Bettaieb-Loriot.

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LE AGENZIE DI RATING NON DOVREBBERO INTERVENIRE


Infine, mentre non dovrebbero esserci decisioni sul versante del merito di credito in quanto le agenzie di rating non assegnano i giudizi per episodi temporanei, è probabile che la Bce non sia costretta ad intervenire con nuove misure. “Non dovrebbe essere necessario che la Banca centrale allenti ulteriormente la politica monetaria visti i provvedimenti già operativi: dal programma di quantitative easing open ended ai reinvestimenti, dal sistema di tiering per la liquidità bancaria alle TLTRO” fa sapere Mondher Bettaieb-Loriot.

GLI ULTERIORI INTERVENTI DELLA BCE


Secondo il quale, se proprio si dovessero rendere necessarie ulteriori misure, sebbene non sia lo scenario base di Vontobel AM, la Bce potrebbe incrementare gli acquisti mensili di bond sul mercato per far fronte a eventuali debolezze impreviste che potrebbero svilupparsi.
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