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Eoin Walsh

Fed troppo aggressiva e troppo presto

Lo sostiene TwentyFour AM del gruppo Vontobel, secondo cui il taglio a sorpresa di mezzo punto ha lasciato i mercati senza direzione e la stessa banca centrale a corto di munizioni da usare per interventi futuri

di Virgilio Chelli 5 Marzo 2020 15:22

La Fed di Jerome Powell martedì 3 marzo ha optato per una mossa molto aggressiva, con un taglio d’emergenza e a sorpresa, senza aspettare la riunione del Fomc del 17-18 marzo. Qualcosa che non si vedeva da tempo, dai giorni immediatamente successivi al collasso di Lehman Brothers nel 2008. Per questo Eoin Walsh, partner e portfolio manager di TwentyFour Asset Management, del gruppo Vontobel, sottolinea la reazione immediate del mercato, colto indubbiamente di sorpresa, con Wall Street volatile e gli investitori indecisi se mandare gli indici in rialzo o in ribasso. Alla fine ha prevalso la seconda tendenza dopo virate di centinaia di punti in entrambe le direzioni e alla chiusura il Dow Jones ha lasciato sul terreno oltre 500 punti.

L’INCERTEZZA HA INVESTITO ANCHE IL MERCATO DEI BOND, CON I RENDIMENTI POI FINITI AI MINIMI


La stessa incertezza su come reagire ha investito il mercato americano dei Treasuries, con un vendite iniziali che che hanno spinto il rendimento del decennale fino all’1,16%, ma alla fine hanno prevalso gli acquisti spingendo i tassi giù all’1,02% – nuovo minimo record.

RISCHIO DETERIORAMENTO OUTLOOK ECONOMICO


L’esperto del gruppo Vontobel analizza anche la conferenza stampa in cui Jerome Powell ha parlato del rischio di un rapido deterioramento dell’outlook economico, anche in assenza finora di impatti negativi reali, sostenendo che la Fed aveva voluto supportare l’attività complessiva e evitare una stretta delle condizioni finanziarie. Powell ha aggiunto che il board della Fed ha parlato solo del taglio dei tassi e di niente altro, sembrando suggerire che stimoli ulteriori dovranno arrivare dalle “autorità di bilancio”. Ma questi dovrebbero arrivare dalla Casa Bianca, nota Walsh.

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LA MOSSA POTREBBE INDICARE CHE I CASI DI VIRUS IN USA SONO MOLTI PIÙ DEI 100 INDIVIDUATI


L’esperto sottolinea anche le reazioni immediate dei commentatori, che sono sembrati equamente divisi tra quelli supportivi della Fed e quelli critici. A Walsh ha dato comunque l’impressione di una mossa molto aggressiva, che suggerisce che gli attuali casi di virus individuati in Usa, solo 100, siano di gran lunga inferiore al dato reale. Inoltre, osserva ancora l’esperto, dopo il taglio di mezzo punto la Fed è rimasta con veramente poche munizioni per supportare il mercato, avendo praticamente annullato tutti i margini di manovra che si era conquistata con i rialzi del 2018.

LA FED HA AVUTO TROPPA FRETTA DI ACCONTENTARE LA RICHIESTA DEL MERCATO


La conclusione di Walsh è che è troppo presto per dire se il mercato sia pronto a far partire un rally, ma esprime dubbi in proposito aspettandosi invece un aumento della volatilità nei giorni a venire. Alla fine la Fed sembra aver risposto troppo presto alla richiesta del mercato, e ora potrebbe essere la volatilità a menare le danze, il che è poco positivo.
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