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La Bce fa ripartire la caccia al rendimento tra i bond societari

Il differenziale tra titoli di stato e bond societari continuerà a scendere dopo le recenti mosse della Bce: secondo Vontobel la fascia più interessante è quella compresa tra A e BBB

13 Marzo 2019 15:29

I mercati del credito, ovvero l’insieme delle emissioni obbligazionarie societarie, della zona euro, che già avevano evidenziato un migliore dinamismo da inizio anno, non potevano ricevere una spinta migliore per il trend dei prossimi mesi. Stiamo parlando delle decisioni annunciate dalla Bce nella sua riunione della scorsa settimana che hanno apparecchiato delle condizioni favorevoli nel segmento dei corporate bond a medio rendimento: un contesto che conferma il convincimento di Vontobel AM nei confronti delle valutazioni delle obbligazioni societarie e della ripartizione del credito.

SPREAD DEL CREDITO PROIETTATO A 110 PUNTI BASE


A questo proposito è indicativo il comportamento del differenziale medio dei rendimenti tra i titoli di Stato e le obbligazioni investment-grade (il cosiddetto Option-Adjusted Spread – OAS) che ha già registrato una contrazione di 15 punti base a 140 quest'anno, ma che Mondher Bettaieb, Head of Corporate Bonds di Vontobel Asset Management, ipotizza in ulteriore riduzione nel corso dell’anno. Nel dettaglio, l’esperto prevede che gli spread europei possano attestarsi nel breve-medio termine a 110 punti base, sulla scia di prossimi dati economici a sostegno di tale movimento.

FOCUS SULLA FASCIA DI RATING A - BBB


“Nel segmento investment grade, gli investitori nei mercati del credito a medio rendimento tendono a focalizzarsi sulla fascia di rating da A a BBB che costituisce la maggior parte del mercato europeo e, di solito, offre agli investitori migliori opportunità di generazione di alfa attraverso la selezione dei titoli“ spiega Mondher Bettaieb. L’esperto, infatti, sostiene che la ricerca di relative-value (ovvero l’individuazione di titoli con valutazioni relative più attraenti di altri) mostri una tendenza in aumento, soprattutto in funzione delle recenti comunicazioni della Fed e della Banca centrale europea.

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L’IMPATTO DEI NUOVI TLTRO


Nella zona euro, da segnalare l’annuncio di Draghi la scorsa settimana della terza edizione delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO). Tramite tali operazioni, che interesseranno i mercati del credito fino a marzo 2023 (l’ultima TLTRO in programma dovrebbe essere eseguita a marzo 2021 e avrà durata di due anni), la Bce renderà accessibili capitali alle banche a condizioni interessanti al fine di allentare ulteriormente le condizioni di credito del settore privato e stimolare l'erogazione di prestiti bancari all'economia reale. Tradotto in pratica significa con un’alta probabilità che i rendimenti dei governativi euro resteranno molto bassi più a lungo. A cascata gli spread creditizi dovrebbero contrarsi, soprattutto per quanto riguarda il debito subordinato.

IL RITORNO DELLA CACCIA AL RENDIMENTO


“Per tutte queste considerazioni, percepiamo il ritorno della caccia al rendimento nei mercati del credito” fa sapere Mondher Bettaieb. Secondo il quale, non si può escludere un ulteriore sostegno a questa tendenza favorevole all’obbligazionario societario nel caso in cui Fed, nella riunione del prossimo 20 marzo, annunciasse la fine del deflusso di bilancio. Ciò determinerebbe una nuova ingente iniezione di riserve nel sistema bancario e nuove risorse che la Banca Centrale statunitense impiegherebbe per ricominciare a comperare titoli del Tesoro americano. “Ne deriverebbe con ogni probabilità una traiettoria meno pronunciata del dot plot della Fed (la linea che disegna i tassi USA del futuro, ndr) nella riunione di marzo, il che renderebbe i Treasury statunitensi, in particolare quelli a breve termine, meno attraenti dei titoli obbligazionari societari a spread” conclude Mondher Bettaieb.
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