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Fabrizio Quirighetti

L’anno della verità nel segno del ritorno del cash

L’outlook di SYZ Asset Management sottolinea che per la prima volta dalla crisi posizionarsi su strumenti monetari in dollari rende più dell’inflazione. Preferenza per l’equity e gioco in difesa sul reddito fisso.

11 Gennaio 2019 07:00

Il 2019 sarà un ‘anno della verità’ per le economie globali e i mercati finanziari che ne riflettono l’andamento. Le chances che questo difficile passaggio sarà superato sono stimate al 60%, con un 5% di possibilità che se ne esca addirittura alla grande con economie che smettono di rallentare e riprendono a correre, ma anche con un sostanzioso 35% di possibilità che il passaggio difficile diventi un’inversione di tendenza del ciclo positivo che va avanti da 10 anni. Un rimbalzo sincronizzato della crescita sarebbe il risultato di una miscela positiva fatta di cancellazione dei dazi USA, accordo sulla Brexit, schiarita italiana e dollaro meno forte. All’estremo opposto una congiura negativa di guerra aperta sui dazi, rallentamento cinese fuori controllo, ‘crash’ Brexit, crisi italiana, rallentamento americano dovuto alla stretta creditizia e nuove crisi degli emergenti causate dal dollaro. Nel primo caso la normalizzazione monetaria si estenderebbe dagli USA ad altre aree, nel secondo le banche centrali dovranno attivarsi per contenere i danni.

SUI MERCATI TIARA PRENDE IL POSTO DI TINA


E’ questa in sintesi la lettura dell’anno appena iniziato offerta da Syz Asset Management nel suo Global Investment Outlook presentato da Fabrizio Quirighetti, CIO e Head of Multi-Asset della casa d’investimento, che suggerisce agli investitori di aprire la porta del 2019 con cautela, favorendo la liquidità, la qualità e il valore. Ma anche di entrare nel nuovo anno pronti a cogliere le opportunità che potrebbero riemergere nel momento in cui le incertezze dovessero rientrare con conseguente recupero delle valutazioni. Al di là dei fattori citati prima, dalle guerre dei dazi alla Brexit, SYZ AM ritiene che la recente correzione dei mercati sia scattata a seguito del riapparire della TIARA, un acronimo che sta per “There Is A Real Alternative” e che indica il ritorno di rendimenti positive per posizioni liquide sul dollaro, in alternativa al paradigma della TINA che sta per “There Is No Alternative” e che ha dominato per un decennio. Quirighetti osserva che per la prima volta dalla Grande Crisi i Treasury Bill americani, vale a dire liquidità in dollari, rendono più dell’inflazione, per cui gli investitori non sono più costretti a prendersi rischi non necessari e magari neanche voluti per difendere il valore dei propri risparmi.

Fiducia nell’economia USA, preferenza per le mid-cap


Fiducia nell’economia USA, preferenza per le mid-cap





L’ULTIMO STADIO DELLA NORMALIZZAZIONE MONETARIA


Insomma, il rendimento del cash torna in scena come protezione dall’inflazione e alternativa non penalizzante rispetto a dividendi azionari e interessi dei bond investment grade. Secondo SYZ AM può essere visto come l’ultimo stadio della normalizzazione monetaria americana, sempre che pressioni inflazionistiche eccessive non costringano la Fed ad adottare una politica più restrittiva. Questo non vuol dire abbandonare l’esposizione sull’azionario ma richiede un atteggiamento più difensivo sul reddito fisso in termini di duration e condizioni del credito senza trascurare l’oro nell’ambito della diversificazione. Il passaggio da TINA a TIARA può rappresentare il punto di approdo del percorso iniziato cinque anni fa da Ben Bernanke con il taper tantrum e che è stato segnato da una serie di aggiustamenti del valore degli asset, che negli ultimi tempi sono andati a incidere anche sulle valutazioni di parte dell’azionario, come i settori americani delle small cap e dei tecnologici.

AZIONI SEMPRE FAVORITE, IN DIFESA SUI BOND


In ogni caso, secondo l’Outlook di SYZ AM, il ritorno in scena della liquidità come alternativa e l’aumento della volatilità rendono le azioni la asset class da favorire, anche perché con la correzione le valutazioni sono diventate più appetibili, mentre le prospettive di crescita restano positive e l’inflazione non appare una minaccia reale. In questo quadro il rischio di ribasso sull’oro appare limitato, mentre il metallo potrebbe beneficiare di uno scenario di stagflazione ma anche di una serie di fattori americani, da una Fed meno aggressiva a una crescita meno vivace e al deficit di bilancio federale crescente. Sul fronte del reddito fisso americano la raccomandazione di SYZ AM è difensiva sul segmento investment grade data l’asimmetria tra le prospettive di potenziali guadagni e perdite. Nel momento in cui la Fed cerca di togliere dal tavolo la famosa Greenspan put, ormai vecchia di trent’anni, posizionarsi sulle scadenze lunghe del debito americano può avere meno appeal e fornire meno protezione dal rischio.
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