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Bassa volatilità sui mercati, come sfruttare le opportunità contrarian

Le oscillazioni contenute dei mercati offrono opportunità contrarian per i gestori in grado di selezionare aziende capaci di beneficiare del rialzo della volatilità.

3 Luglio 2017 11:50
financialounge -  approccio contrarian donald Trump ETF Michael Clements SYZ Asset Management volatilità

"Da investitori contrarian, dobbiamo essere più prudenti quando i mercati ripartono. Nassim Nicholas Taleb, autore del libro ‘Il cigno nero: come l’improbabile governa la nostra vita’, fa notare che la sensazione di sicurezza raggiunge il suo picco quando il rischio è ai massimi livelli” fa presente Michael Clements, Head of European Equities presso SYZ Asset Management, che poi aggiunge: “Anche se la visibilità dei tempi di ripresa della volatilità è minima o assente, riteniamo che in un orizzonte di lungo periodo si normalizzerà a vantaggio di specifiche società. Per questa ragione, cerchiamo tutte quelle aziende trascurate dal mercato che sono esposte a temi simili, riducendo al contempo le posizioni in portafoglio che potrebbero patire fasi di turbolenza. Siamo abituati a trovare idee d’investimento su temi poco seguiti in previsione di un’inversione di tendenza”.

L’approccio di Michael Clements prende spunto dalla constatazione che la volatilità è rimasta generalmente debole quest’anno e l’indice Vix ha da poco toccato minimi che non vedeva dall’inizio del 2007. Condizioni macroeconomiche favorevoli, effetti di contenimento delle politiche delle banche centrali e, soprattutto, eccesso di fiducia degli investitori, stanno giocando un ruolo di rilievo nel frenare la volatilità sui mercati. Tuttavia, nonostante il rally di mercato e i livelli di liquidità abbastanza elevati, molti investitori temono che le valutazioni comincino a essere eccessive, soprattutto negli Stati Uniti.

“In un mercato di titoli che riteniamo spesso valutati a prezzi abbastanza elevati, l’esposizione alla volatilità ci sembra un valido tema contrarian” puntualizza Michael Clements secondo il quale la capacità di selezione sarà determinante anche all’interno di un singolo settore. A questo proposito il manager prende ad esempio il segmento dei titoli finanziari nel quale molte società alimentano i volumi di trading grazie alla volatilità.

Inoltre, la spinta di Trump ha favorito l’attività frenetica delle banche d’investimento. “Si tratta tuttavia di società che non soddisfano i nostri criteri qualitativi. Troppi sono i rischi economici fra cui i livelli elevati di indebitamento e i bilanci opachi e difficili da valutare. In tempi di volatilità e tensioni sui mercati, riteniamo che sarebbero investimenti particolarmente imprudenti” precisa il manager che indica poi le società di trading puro come le borse valori, i market maker e gli intermediari finanziari che attraggono poiché uniscono rendimenti interessanti, livelli elevati di cash flow e un’esposizione ad attività di trading trainate dalla volatilità.

Tra i tanti esempi, Michael Clements ne segnala due: IG Group e Flow Traders.  IG Group, fornitore leader di prodotti di spread betting e CFD (contratti per differenza), si focalizza soprattutto sulla volatilità di breve periodo. La regolamentazione è un fattore di rischio chiave, ma IG beneficia del posizionamento migliore per adattarsi al mutamento dello scenario a spese degli operatori più piccoli. Stesso discorso per Flow Traders, uno dei più importanti market maker di ETF con una quota di mercato del 20% circa in Europa.

L’azienda beneficia della crescita strutturale degli ETF e, sebbene il titolo abbia un po’ sofferto di recente, il manager ritiene che possa beneficiare di un consistente rialzo se la volatilità riconquisterà valori più usuali: Michael Clements è infatti convinto che la valutazione di Flow Trader rifletta lo scenario poco probabile di una conferma nei prossimi anni degli attuali livelli di bassa volatilità.
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