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L’industria europea dei nuovi fondi

di Ilaria Guandalini 27 Maggio 2013 10:30
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Il successo della razionalizzazione dell’offerta: “meno é di piú”.

I dati di Strategic Insight mostrano risultati piuttosto soddisfacenti per i fondi lanciati in Europa durante il primo trimestre dell’anno. Con una raccolta che supera i 24 miliardi di euro, i nuovi fondi hanno registrato un aumento di flussi del 6% rispetto allo stesso periodo del 2012, nonostante una restrizione dell’offerta sul mercato pari a 150 prodotti in meno. Per i prodotti di natura non monetaria, l’aumento dei flussi ha raggiunto l’8.5%.

Malgrado il volume della raccolta e il numero di fondi siano storicamente (e strategicamente) superiori negli ultimi tre mesi di ogni anno, come evidente dai 28 miliardi di euro racconti complessivamente da 610 nuovi fondi durante il quarto trimestre 2012, la maggiore efficienza della nuova industria in termini di volumi di raccolta per fondo trova conferma confrontando i risultati di tutti i trimestri 2012 con i corrispettivi 2011.

Concentrazione dei flussi: “piú a pochi”.

Il processo di “ristrutturazione” dell’offerta e la derivante concentrazione dei flussi sono l’effetto non soltando delle difficili condizioni di mercato, dei cambiamenti introdotti da nuovi regolamenti (UCITS IV, RDR, FATCA, MIFID II, etc.) e delle diffuse esigenze aziendali di controllo dei costi, ma anche di una maggiore attenzione dei gestori allo sviluppo dei prodotti, piú in linea con le esigenze degli investitori. I 20 nuovi fondi che hanno ottenuto il maggior livello di flussi, tutti con un minimo di 280 milioni di euro, hanno fornito il 41% del capitale raccolto dalla nuova offerta.

Inoltre, il fenomeno della concentrazione dei flussi riguarda non solo i fondi, ma anche i provider. Solo 6 gestori di fondi a lungo termine lanciati nel primo trimestre - Intesa Sanpaolo, UBS, Pioneer, KBC, Banco Popolare e AM Holding - hanno registrato flussi per piú di un miliardo di euro, rappresentando 44% della raccolta totale dei nuovi fondi.

Rotazione di prodotti lenta, ma attiva.

Alla luce dell’attuale dibattito sul futuro degli obbligazionari e la possibilitá di un ritorno piú incisivo sulle scene degli azionari, l’inizio del nuovo anno continua a vedere un prolungato successo dei bond. Infatti i prodotti di natura obbligazionaria raggiungono quasi 10 miliardi di euro di flussi in ingresso e continuano a dominare la nuova industria, sebbene con 4.6 miliardi di euro in meno del trimestre precedente.

Tuttavia si osserva un maggior peso dei fondi a capitale garantito, mentre gli azionari rimangono invariati, con un maggior livello di flussi per fondo. In particolare, i gestori hanno ampliato l’offerta di obbligazionari che investono nei mercati europei e globali raccogliendo piú di 5 miliardi di euro in totale. I target maturity, principalmente rappresentati da prodotti con cedola aggiunti a linee di fondi pre-esistenti da gestori italiani, hanno raccolto 1.3 miliardi di euro. I nuovi azionari hanno attratto 3.3 miliardi di euro, di cui il 22% attraverso fondi passivi replicanti indici MSCI.

Quale forma assumerá la nuova industria nel 2013?

La tendenza dell’industria europea é a favore di una maggiore specializzazione dell’offerta per tutte le asset class, con temi quali mercati globali e emergenti e target maturity combinati con soluzioni high yield o proteziottivi dall’inflazione o dall’effetto currency. I flessibili e le soluzioni outcome oriented si presentano come l’anello chiave nella rotazione dei prodotti, rappresentando una delle categorie di fondi piú lanciate nel primo trimestre 2013 con 50 nuovi fondi e una raccolta aggregata di 3.5 miliardi di euro.

La dinamicitá della gestione del portafoglio continua a rappresentare un’opportunitá per gli investitori, nonostante le incertezze dei mercati ed é in linea con esigenze di trasparenza introdotte progressivamente nella legislazione europea. Gli investitori sembrano ancora attratti da preservazione del capitale, basso rischio e income. Questa combinazione di caratteristiche continuerá a beneficiare principalmente i fondi obbligazionari nel corso dell’anno.

Il mercato continua a mostrare un certo appetito per i fondi high yield, nonostante le contrastanti speculazioni sul futuro livello dei tassi d’interessi e gli effettivi benefici per l’investitore di questa forma di investimento nel medio-lungo periodo. Tuttavia, l’innovazione di prodotto sia nel settore retail che istituzionale potrebbe progressivamente concretizzarsi nel medio-lungo periodo attraverso fondi azionari orientati alla crescita. Fra questi si individuano temi regionali quali emerging markets e globali, fondi che investono in aziende a grande capitalizzazione o fondi azionari di commodity.

Per ulteriori approfondimenti sull’innovazione dell’industria globale, “New Funds in Global Markets: Q1 2013” é disponibile sul sito di Strategic Insight Global www.strategicinsightglobal.com. Per maggiori informazioni contatta Ilaria Guandalini, Senior Research Analyst – Europe & Cross-border, iguandalini@sionline.com o Andreas Pfunder, Managing Director – Europe & Asia, apfunder@sionline.com.
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