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Wall Street 2019: utili in frenata, ma opportunità per l'investitore attivo

E’ la conclusione delle analisi dei gestori di Schroders, secondo cui verranno anche smentite le previsioni di recessione nel 2020. Occhio all’effetto tassi sul peso del debito corporate

7 Gennaio 2019 11:35

L’economia americana dovrebbe crescere in modo stabile anche nel 2019, allontanando così le attese di una recessione in arrivo nel 2020, ma il ritorno a livelli più ‘normali’ di tassi di interesse e la maggior inflazione peseranno sulla crescita degli utili delle società quotate a Wall Street. Per questo l’azionario americano rimane importante nella asset allocation dell’investitore globale ma con opportunità che si presenteranno soprattutto agli ‘investitori attivi’, mentre particolare attenzione andrà riservata al livello di indebitamento corporate, il cui peso verrà accentuato dai rialzi dei tassi della Fed. Sono le conclusioni cui giungono Robert Kaynor, co-gestore del [tooltip-fondi codice_isin="LU0248177338"]fondo Schroders ISF US Small and Mid Cap Equities[/tooltip-fondi], e Frank Thormann, gestore del[tooltip-fondi codice_isin="LU0271483876"] fondo Schroder ISF US Large Cap[/tooltip-fondi], nel loro outlook sul mercato azionario americano nel 2019.

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INFLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO


I due esperti osservano che la forza del mercato del lavoro è la causa principale dell’aumento dell’inflazione in Usa con la pressione salariale che sta crescendo, in particolare nel settore dei servizi. E’ il riflesso di un mercato che nel 2018 ha creato circa 200mila posti al mese con la disoccupazione ai minimi degli ultimi 50 anni al 3,7%. Ma l’inflazione dovrebbe essere gestibile se la Fed proseguirà nei rialzi dei tassi secondo il percorso indicato.

PUNTARE SU TITOLI CON UN FORTE PRICING POWER


Inflazione e tassi più alti vogliono dire costo più elevato del debito. E le società più indebitate stanno già iniziando a soffrirne. Anche le aziende che non possono aumentare i prezzi, perché hanno un limitato pricing power, hanno difficoltà a compensare l’aumento dei salari. Inoltre, la forte crescita degli utili nel 2018 è stata dovuta in parte a riforme e stimoli fiscali che nel 2019 non si ripeteranno. Di conseguenza, secondo Kaynor e Thormann, “è probabile che quest’anno vi sarà un brusco rallentamento nella crescita degli utili”.

UTILI IN CRESCITA DEL 9%


Il consensus degli analisti pone la crescita degli utili delle società che compongono l’S&P500 al 9% nel 2019, contro il 25% del 2018. Aspettative che per i gestori di Schroders potrebbero essere persino troppo ottimistiche, ma che nel corso del 2019 lasceranno spazio a “opportunità interessanti per gli investitori attivi”. Come? Ad esempio concentrandosi sulla selezione dei titoli e puntando su aziende con un forte pricing power, relativamente immuni alla pressione al rialzo sui costi e con caratteristiche idiosincratiche che garantiscano una crescita degli utili superiore alla media.

SARA’ SMENTITO CHI VEDE RECESSIONE NEL 2020


In uno stadio così avanzato del ciclo economico, con la Fed che alza i tassi per prevenire pressioni inflazionistiche, aumenta coloro che avvistano la recessione. Molti osservatori la prevedono nel 2020, ma per Kaynor e Thormann “finiranno per essere smentiti”. Ma certamente il mercato deve continuare a metabolizzare il rallentamento della crescita degli utili, la continua pressione inflazionistica e il contesto fiscale meno favorevole.

NEL 2019 ANCORA TITOLI GROWTH


Secondo i due gestori di Schroders nel 2019 è destinato a proseguire il trend già visto a inizio 2018, quando le azioni growth e large-cap sono state considerate come safe haven di fronte alle turbolenze. Infatti, sebbene le micro-cap abbiano sovraperformato in modo significativo quando i rischi legati alle tensioni commerciali hanno raggiunto il picco nel secondo trimestre, per gran parte dell’anno gli investitori hanno preferito i titoli growth, che offrono performance migliori quando l’economia è solida, un trend destinato a proseguire con la pressione sugli utili in arrivo.

TENERE D’OCCHIO IL FATTORE DEBITO


E poi c’è il fattore debito, attualmente piuttosto alto nel complesso, in particolare nelle small- e mid-cap. I gestori di Schroders notano che a differenza degli utili, che possono variare nel corso del ciclo economico, il debito rimane sempre lo stesso, e questo significa che quando gli utili diminuiscono, l’indebitamento di un’azienda resta costante, mentre i tassi continuano a salire: “in questa situazione il carico di debito si fa sempre più insostenibile e l’unica soluzione è iniziare a ripagarlo”.

BENE INDUSTRIALI E CONSUMI DISCREZIONALI


La conclusione di Kaynor e Thormann è che dal punto di vista delle valutazioni, i titoli industriali e dei consumi discrezionali sembrano attraenti rispetto all’indice. Per questo intendono continuare a cercare di investire in società in grado di bilanciare gli interessi degli azionisti con la crescita aziendale.
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