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Investitori, pochi hanno in portafoglio una vera copertura rischio inflazione

Nel 2018 i mercati finanziari dovrebbero beneficiare della buona impostazione delle materie prime, di un dollaro debole e di una inflazione in recupero dai minimi.

21 Dicembre 2017 10:01
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In un mercato finanziario che vede le quotazioni delle azioni e, soprattutto, delle obbligazioni ai massimi, le commodity continuano ad essere trascurate.

“Gli investitori sottopesano le materie prime e pochi hanno in portafoglio una vera copertura dal rischio inflazione” sottolinea Mark Lacey, Gestore di portafoglio, Global Energy & Precious Metals di Schroders che poi aggiunge: “Con il miglioramento dell’outlook di mercato, è tempo di rivalutare l’esposizione su asset class che beneficiano dell’inflazione, proprio come le materie prime. Intanto mentre la crescita continua a essere piuttosto sensibile rispetto a qualsiasi aumento reale del costo del debito stesso quest’ultimo, a livello globale, resta elevato."

“Di conseguenza, le banche centrali dei Mercati Sviluppati saranno molto attente a non aumentare i tassi troppo rapidamente, e potrebbero così surriscaldare le rispettive economie. I tassi di interesse reali, un driver chiave del prezzo dell’oro per esempio, dovrebbero rimanere molto bassi e potenzialmente negativi, una volta che nel 2018 l’inflazione accelererà” spiega Mark Lacey che, nel medio termine, si aspetta che governi e banche centrali andranno verso politiche fiscali tese a sostenere la crescita e a placare il malcontento di molte popolazioni: ma un cambiamento di questo tipo, se combinato con maggiori ostacoli nel commercio globale, sarebbe fortemente inflativo.

Mark Lacey delinea inoltre un deprezzamento del dollaro. “Un aumento del bilancio e del deficit commerciale USA con l’estero, spinto dai tagli fiscali e dall’elevata spesa per la difesa e i sussidi dovrebbero indebolire il biglietto verde. Senza trascurare possibili ulteriori disfunzioni politiche e, forse, persino timori sulla capacità di far fronte al debito pubblico. Insomma, nel 2018 il dollaro debole probabilmente offrirà supporto alle materie prime” specifica Mark Lacey che, al contrario, vede ben impostato il settore azionario energetico e delle materie prime.

“In generale, le valutazioni dei titoli azionari delle società attive nel comparto delle commodity sono state raramente così economiche rispetto al mercato e ai prezzi sottostanti. Molte società, soprattutto sul segmento energetico e dei metalli preziosi, dovrebbero dimostrarsi più adatte agli investimenti nel 2018. Ciò grazie al recente focus sulla generazione di flussi di cassa, sul rafforzamento dei bilanci, sui ritorni sul capitale e sulle crescenti distribuzioni di valori agli azionisti” argomenta Mark Lacey convinto che gli investitori dovrebbero individuare proprio in questa combinazione interessante di ripresa dei prezzi e valutazioni economiche una eccellente opportunità per diversificare il rischio e proteggersi dall’aumento dell’inflazione.
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