Contatti

Alan Cauberghs

Perché l’importanza data alla guerra delle valute è esagerata

16 Ottobre 2015 09:28
financialounge -  Alan Cauberghs mercati valutari Schroders
Nonostante tutto, l’importanza data alla guerra delle valute è esagerata. Si possono riassumere così le conclusioni dell’analisi condotta da Alan Cauberghs, Senior Investment Director, Fixed Income, Schroders sulle dinamiche che stanno attraversando il mercato dei cambi valutari internazionali e che hanno guadagnato le prime pagine dei quotidiani, anche non finanziari, negli ultimi tempi. Il manager ritiene ovviamente che gli investitori debbano rimanere consapevoli dei movimenti delle valute ma non farsi troppo ingannare dalle strategie tattiche.

Per esempio, se le valute dei Mercati Emergenti dovrebbero rimanere deboli e volatili, gli Stati Uniti continuano a detenere il vantaggio della forza economica a prescindere da quali siano le ragioni cinesi dietro l’indebolimento della propria valuta Alan Cauberghs ritiene che si possa affermare che l’operazione annunciata dalla PBoC in agosto non rappresenti affatto una guerra valutaria. Quest’ultima, spiega infatti il manager, è una svalutazione o un deprezzamento intenzionale nel valore della moneta domestica di un’economia. Ciò si riferisce all’operazione attuata dalla Banca centrale di un Paese, in generale attraverso la riduzione del valore della propria valuta in modo da guadagnare competitività e incrementare le esportazioni. E non sembra essere il caso della Cina.

“Soltanto il tempo dirà se tale operazione abbia effettivamente sostenuto l’economia. A nostro avviso, la decisione è stata dettata più dalla volontà della Cina di far diventare il renminbi una valuta di riserva: per far sì che ciò avvenga, uno dei criteri adottati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), è che sia il mercato a decidere il tasso di cambio e non la PBoC” puntualizza Alan Cauberghs secondo il quale questa osservazione fa venir meno l’idea che la decisione della PBoC sia riconducibile ad una guerra valutaria. Inoltre, la transizione multi-decennale della Cina, da un’economia incentrata sull’export e sul manifatturiero a una guidata principalmente dal settore dei servizi e dalla domanda domestica, non sarà facile e causerà probabilmente ulteriori fluttuazioni del renminbi.

Guardando ad altre economie all’interno del gruppo dei «BRIC», che include il Brasile, la Russia, l’India e la Cina, il deprezzamento valutario nel 2015 è stato drammatico. Il real brasiliano e il rublo russo hanno visto forti svalutazioni delle proprie valute quest’anno, ma ciò è stato causato dalla vulnerabilità economica e non dal coinvolgimento delle Banca centrale. La valuta, e la sua forza relativa, è naturalmente ancora un fattore molto importante quando si parla di mercati. Tuttavia, in base a tutte queste riflessioni, Alan Cauberghs suggerisce di non farsi trascinare troppo da eventi emotivi temporanei e consiglia di guardare con maggiore ponderazione all’evoluzione dei fondamentali macro economici.
Share:
Trending