Contatti

Argentina

Perché l’Argentina rappresenta un esempio per il Brasile

5 Aprile 2016 09:37
financialounge -  Argentina brasile Craig Botham politica fiscale riforme Schroders
L’Argentina può rappresentare un esempio per il Brasile su ciò che deve essere fatto per ripristinare davvero la fiducia sia domestica che internazionale, anche se dopo 12 anni di politiche disastrose. È questa la conclusione a cui è giunto Craig Botham, Emerging Markets Economist, Schroders, dopo aver trascorso una settimana tra Brasile e Argentina, incontrando policy maker, politici e imprenditori. Ecco le sue considerazioni.

“Siamo più ottimisti nell’Argentina rispetto al Brasile: Buenos Aires si trova più avanti lungo la strada delle riforme. Il nuovo governo ha piani ambiziosi e ampi su questo fronte e può contare sul sostegno del mandato popolare” dichiara Craig Botham che segnala come siano già stati fatti dei progressi sulla questione dei Tango bond e, cosa più importante, la relativa legislazione ha ottenuto un ampio supporto. I prossimi traguardi saranno i target su bilancio pubblico e inflazione che sembrano piuttosto equilibrati tra audacia e credibilità.

“Il 2016 sarà un anno importante, in quanto il governo intende fare progressi e guadagnare il supporto popolare in vista delle elezioni del 2017, che potrebbero consegnare all’Esecutivo la maggioranza di cui ha bisogno sia nella Camera alta che in quella bassa. Qui, a nostro avviso, risiede il rischio maggiore: senza una maggioranza, l’agenda delle riforme potrebbe rischiare di non essere implementata a pieno: nel caso dei Tango bond, nessuno voleva perdere ma lo stesso non può si può dire per quanto riguarda le riforme economiche interne” spiega Craig Botham che, passando al Brasile, reputa invece la crisi economica del paese intrinsecamente legata ai disordini politici.

Il PIL brasiliano quest’anno dovrebbe contrarsi in misura simile, se non maggiore, a quella del 2015. La risoluzione della crisi politica è considerata universalmente una pre-condizione per il ritorno alla crescita, anche se le opinioni differiscono circa le sue tempistiche. “Con un deficit fiscale che si aggira intorno al 10% del PIL, il debito governativo dovrebbe aumentare rapidamente nel corso di questo mandato presidenziale. Inoltre, la riduzione del deficit è complicata dal fatto che la maggior parte della spesa di governo è dettata dalla legge e quindi non tagliabile. Queste leggi dovranno essere modificate, affinché venga ripristinata la fiducia sul mercato, sempre ammesso che il Brasile riguadagni il rating investment grade. Tra di esse, quelle sulla previdenza sociale rappresentano un nodo cruciale, in quanto costituiscono una delle voci più onerose in cui si convoglia una parte massiccia del deficit. Sembra che le riforme fiscali godano di un ampio consenso politico, cosa incoraggiante” specifica Craig Botham piuttosto scettico riguarda al fatto che, sotto la presidenza Rousseff, possano essere perseguite le riforme necessarie.

L’impressione dell’economista è che, una volta completata la riforma fiscale, la volontà politica di compiere ulteriori cambiamenti sarà limitata, nonostante il Brasile abbia un bisogno disperato di riformare il mercato del lavoro e quello dei beni e le infrastrutture necessitino di investimenti. Infine, sempre secondo Craig Botham, non devono essere affatto sottovalutate le conseguenze per il potenziale di crescita del Brasile in un contesto di debolezza dei prezzi delle materie prime.
Share:
Trending