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Oro, il bene rifugio nel mondo dei tassi negativi

Schroders segnala la correlazione tra l’aumento del debito globale con rendimenti negativi e l’andamento del prezzo dell’oro salito ai massimi da 6 anni. Un posto per l’oro in un portafoglio diversificato

di Redazione 20 Settembre 2019 15:18
financialounge -  oro Schroders

La quantità di debito con rendimenti negativi ha di recente raggiunto a livello globale il controvalore di 15.500 miliardi di dollari, stimato all’interno dell’universo del Bloomberg Barclays Global Aggregate. Che il debito offra rendimenti negativi è una situazione abbastanza inusuale, perché sono gli investitori a pagare gli interessi al debitore e non il contrario. In un mondo razionale, questa situazione non avrebbe senso per gli investitori, ma la realtà è che la montagna di debito che rende meno di zero è sempre più alta, mentre anche il prezzo dell’oro sale e ha raggiunto il massimo livello degli ultimi 6 anni: 1.550 dollari l’oncia. Una correlazione che ha catturato l’attenzione del team di Multi-Asset di Schroders, illustrata nel grafico qui sotto che mostra il legame positivo tra il valore totale del debito con rendimenti negativi espresso in dollari e il prezzo dell’oro sempre in dollari per oncia.


INVESTITORI ALLA RICERCA DI PORTI SICURI CAUSA IL RALLENTAMENTO ECONOMICO


Cosa sta succedendo? Se lo chiede Sivarishi Sivakumar, Gestore Multi-Asset di Schroders, che in una analisi sottolinea come le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia globale stanno crescendo, con gli indicatori economici che si stanno deteriorando, le tensioni commerciali che sono in escalation e con le banche centrali che si stanno muovendo sempre più verso politiche accomodanti. L’esperto di Schroders fa l’esempio della Federal Reserve che ha tagliato i tassi per la seconda volta segnalando che ritiene necessario abbassare il costo del credito per sostenere i consumi e l’intera economia. Anche i mercati si stanno anche preparando a un possibile rallentamento, con i prezzi delle materie prime che sono un termometro sullo stato di salute del settore industriale, come il rame, in calo. Gli investitori quindi si muovono verso gli asset percepiti come “porti sicuri”, come oro e obbligazioni.

ALLA RICERCA DI PROTEZIONE MA ANCHE DI RENDIMENTO


L’oro tende a mantenere stabile il suo valore in quanto commodity particolarmente apprezzata dagli investitori che sperano di proteggere il patrimonio in una fase di rallentamento dell’economia. È attraente anche il debito di aziende e Paesi che risultano affidabili sulla base della loro capacità di onorarlo, ma più alta è la domanda di obbligazioni, più il prezzo del debito sale, il che porta i rendimenti a scendere, fino ad andare sottozero. Gli investitori sono disposti ad accettare rendimenti negativi se ciò permette di proteggere il capitale, rispetto alle potenziali perdite in cui potrebbero incorrere investendo in asset più rischiosi come le azioni. Ma questa situazione rende più attraente anche l’oro per gli investitori in cerca di porti sicuri.

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L’ORO MERITA UN POSTO IN UN PORTAFOGLIO DIVERSIFICATO


A differenza delle obbligazioni, l’oro non offre un rendimento, per cui l’unico modo per ottenerlo è legato a un aumento del suo prezzo. Con il fenomeno dei tassi zero o sotto, gli investitori che vogliono trovare un rendimento in un “porto sicuro” come le obbligazioni stanno rimanendo a corto di opzioni, visto il rapido aumento del debito con rendimenti negativi. L’oro invece, pur con un rendimento pari a zero, risulta sempre più attraente in questo contesto complesso. Per questo il team Investimenti Multi-Asset di Schroder si dichiara positivo riguardo all’oro, grazie alle sue caratteristiche di “safe haven”, come parte di un portafoglio diversificato più ampio.
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