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Azad Zangana

Sull’Eurozona l’ombra di uno scenario di crisi del debito italiano

Schroders taglia per la seconda volta consecutiva le stime di crescita del PIL della zona euro per il 2018 e il 2019 e ipotizza la possibilità di una crisi italiana che potrebbe indurre la BCE a ripristinare il QE.

28 Agosto 2018 07:50

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con implicazioni sul resto del mondo, si sta rivelando più grave e duratura del previsto, mentre la situazione politica in Italia risulta ancora poco chiara soprattutto alla vigilia della presentazione della legge di bilancio 2019. Sono questi i due fattori che, secondo Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders, contribuiscono a determinare una frenata per l’economia della zona euro.

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RISCHIO DI SCONTRO ITALIA-UE


L’economista scrive che “il Governo italiano formulerà una proposta di legge di bilancio nei prossimi mesi, che sembrerebbe orientata verso un ridotto pacchetto di stimoli fiscali”. Ma aggiunge che ”esiste il rischio che il Governo populista intraprenda una battaglia contro la Commissione Europea”. È proprio quest’eventualità a preoccupare Zangana, tanto da fargli ipotizzare quello che definisce lo ‘Scenario di una crisi del debito italiano’. Uno scenario che, se si materializzasse, comporterebbe un significativo aumento dei rendimenti dei Titoli di Stato italiani, un ulteriore ampliamento dello spread (differenziale di rendimento rispetto ai governativi di Berlino ndr) e il deprezzamento dell’euro. Inoltre ci sarebbero forti impatti negativi anche la crescita dell’Eurozona. Una situazione che, secondo Azad Zangana potrebbe essere risolta solo con il ripristino da parte della BCE del QE e l’insediamento di un Primo Ministro italiano tecnico.

CRESCITA ZONA EURO 2018 IN AFFANNO


L’area euro, dopo aver sorpreso al rialzo nel corso del 2017, ha vistosamente rallentato nel primo trimestre di quest’anno, senza riuscire a riaccelerare nel secondo. “Sebbene ci sia stato un incremento del PIL di alcuni degli Stati membri più grandi, la crescita debole in Italia e Francia ha pesato sul dato complessivo e anche Austria e Spagna hanno registrato dei rallentamenti” riferisce Azad Zangana che, relativamente alla locomotiva d’Europa, la Germania, sottolinea come, a fronte di dati in miglioramento rispetto ai primi tre mesi dell’anno, i nuovi ordini industriali abbiano registrato una contrazione che proietta le prossime letture del PIL in una dimensione meno rosea visto che le esportazioni sembrerebbero destinate a rallentare.

[caption id="attachment_129754" align="alignnone" width="584"]La crescita del PIL Q1 vs Q2 La crescita del PIL Q1 vs Q2[/caption]

TAGLIATE LE PREVISIONI SUL PIL 2018 E 2019


“Alla luce di queste considerazioni, abbiamo tagliato le nostre stime di crescita del PIL dell’Eurozona per il 2018 dal 2,4% al 2%” puntualizza l’esperto. Da notare come questo downgrade sulle prospettive di crescita della zona euro sia il secondo consecutivo. Inoltre le motivazioni che ne sono alla radice (intensificazione delle guerre commerciali e conseguente impatto sulla performance esterna dell’Eurozona) tenderanno a fare sentire i propri effetti negativi anche l’anno prossimo. Infatti Schroders ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita del PIL 2019 per la zona euro dal 2,1% all’1,7%.

ANCHE LA BREXIT FRENA EUROLANDIA


Sulle stime del PIL dell’Eurozona pesano anche i negoziati sulla Brexit, che si stanno dimostrando meno positivi di quanto ipotizzato soprattutto per i rischi legati al possibile outcome. “Per quanto riguarda invece la BCE, il nostro scenario di base prevede che la banca centrale europea prosegua lungo il percorso annunciato e termini il QE alla fine di quest’anno, mantenendo i tassi invariati fino all’estate 2019” dichiara Azad Zangana.

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