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Azionario emergente favorito nel 2020 per (almeno) 4 ragioni

Schroders individua 4 driver che dovrebbero sostenere le azioni emergenti: stimolo creditizio cinese, banche centrali che restano generose, possibile indebolimento del dollaro e interesse di Trump e Xi a evitare una escalation sui dazi

di Redazione 4 Gennaio 2020 10:00
financialounge -  mercati emergenti Schroders Tom Wilson

All’alba del 2020 l’economia del globo è ancora in una fase di recessione produttiva che si riflette nell’andamento negativo degli indicatori dell’attività manifatturiera. I principali driver che hanno portato alla situazione attuale sono stati l’impulso creditizio negativo in Cina nel 2017 e nel 2018, le politiche monetarie restrittive adottate dalle banche centrali nei mercati sviluppati, a cominciare dagli USA, nel 2018 fino a inizio 2019, la forza in parte conseguente del dollaro e infine l’escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina, che ha impattato sugli scambi commerciali, portando a un deterioramento della fiducia delle aziende. Partendo da questa analisi Tom Wilson, Head of Emerging Markets Equities di Schroders, individua nell’azionario emergente un segmento di mercato con prospettive interessanti nel 2020 e indica 4 driver che lo sosterranno.

L’IMPULSO CREDITIZIO CINESE SARA’ MODERATO CON CRESCITA STABILE


Secondo l’esperto della grande casa d’investimento, l’impulso creditizio cinese, che rappresenta il cambiamento a livello di emissione di debito in percentuale rispetto al Pil, si è stabilizzato ed è migliorato nella seconda metà del 2018 e nel corso del 2019, mentre sono stati introdotti nuovi stimoli, sia monetari che fiscali. Wilson si aspetta che gli stimoli resteranno moderati nel 2020, soprattutto a causa del continuo aumento del livello del debito, con dati macro cinesi che continuano ad essere deboli. Ma aggiunge di aspettarsi una crescita economica relativamente stabile nel 2020, proprio in funzione delle attuali previsioni di stimolo, dopo il notevole calo dell’attività nella seconda metà del 2018 e nella prima metà del 2019.

POLITICA MONETARIA DI FED E BCE DESTINATA A RESTARE GENEROSA


Il secondo driver a sostegno dell’azionario emergente nel 2020 è individuato da Schroders nella politica monetaria delle principali banche centrali. Wilson nota che a metà 2019 le banche centrali dei mercati sviluppati hanno fatto marcia indietro verso politiche più accomodanti, con la Fed che ha effettuato tre tagli da 25 pb nella seconda metà dell’anno mentre la BCE ha riavviato il quantitative easing a novembre, con un programma di acquisti da 20 miliardi di euro al mese. Questo allentamento monetario dei paesi sviluppati ha facilitato l’attuazione di politiche accomodanti anche nei mercati emergenti, sottolinea Wilson, aggiungendo che alcuni paesi emergenti vedranno un ulteriore allentamento fiscale nel 2020 rispetto al 2019.

ANCHE IL DOLLARO GIOCA A FAVORE PERCHE' POTREBBE INDEBOLIRSI


E poi c’è il biglietto verde, terzo driver a sostegno delle azioni emergenti secondo l’analisi di Schroders. Secondo Wilson infatti c’è la possibilità che il dollaro si indebolisca nei prossimi 12 mesi: al momento il biglietto verde è ancora costoso ma ci si può aspettare che la crescita del differenziale tra Usa da un lato ed Europa e mercati emergenti dall’altro migliorerà nel 2020. Il deprezzamento del dollaro generalmente coincide con l’apprezzamento delle valute emergenti, e per l’esperto di Schroders si tratta di una notizia positiva sia per le condizioni finanziarie negli emergenti sia per quanto riguarda la conversione degli utili denominati in valute locali in dollari.

USA E CINA NON HANNO INTERESSE A ALIMENTARE ULTERIORI ESCALATION


Infine la guerra dei dazi tra USA e Cina che tiene banco da due anni. Secondo Wilson è difficile prevedere le tempistiche, l’ampiezza e la sostenibilità di qualsiasi accordo nella disputa commerciale tra Washington e Pechino, ma le negoziazioni in corso indicano che entrambe le parti sono interessate a evitare ulteriori escalation. Su un orizzonte più lungo però, osserva l’esperto di Schroders, sembra probabile che le tensioni persistano, sia per i trend populisti nei mercati sviluppati nelle fasce sociali che hanno subito gli effetti negativi della globalizzazione, sia per il continuo sviluppo cinese in una superpotenza economica e militare.

Verso un buon 2020 per le small e mid cap Usa


Verso un buon 2020 per le small e mid cap Usa





ECONOMIE EMERGENTI VISTE IN ACCELERAZIONE NEL 2020


Tutto ciò dovrebbe essere di supporto per la crescita nei mercati emergenti nel 2020, che gli economisti di Schroders stimano in termini di Pil in una accelerazione al dal 4,1% del 2019 al 4,5%. Anche il ciclo industriale potrebbe migliorare, e dopo il deterioramento degli investimenti delle aziende e degli scambi commerciali potrebbe vedere una ripresa guidata dall’allentamento monetario e fiscale, da un dollaro lievemente più debole e da un parziale affievolimento delle tensioni commerciali.

POSITIVI SULLE AZIONI EMERGENTI NEL 2020, MA CON CAUTELA


La conclusione dell’esperto di Schroders è che in generale la bilancia dei rischi sembra favorire gli azionari emergenti, dove le valutazioni sono a livelli ragionevoli e le aspettative sugli utili potrebbero essere soddisfatte nel 2020. Sullo sfondo un contesto globale che continua a mostrare debito in eccesso e stagnazione secolare, con crescita sottostante debole. Per questo la visione positiva espressa da Schroders sull’azionario emergente nel 2020 è accompagnata da una nota di cautela.
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