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Andrea Delitala

Il voto europeo porta volatilità sugli asset italiani

I sovranisti non sfondano in Europa ma stravincono in Italia, rendendo più difficili le prospettive di un dialogo tra il nostro Paese e le istituzioni comunitarie. L’analisi di Andrea Delitala di Pictet Am

di Chiara Merico 28 Maggio 2019 14:58
financialounge -  Andrea Delitala Jens Weidmann Pictet spread Voto europeo

Le elezioni europee ci restituiscono un Parlamento europeista, che dovrebbe tenere ai margini i movimenti sovranisti. Come spiega Andrea Delitala, head of investment advisory di Pictet Asset Management, “i sovranisti crescono, ma non si è verificata l’ondata euroscettica che tanti paventavano. Qualunque sarà l’effettiva aggregazione di governo, rimarrà un Parlamento di impronta europeista, dove le voci di dissenso difficilmente potranno influenzare sensibilmente le politiche”. Tuttavia è evidente che Popolari e socialdemocratici, avendo perso la maggioranza assoluta delle preferenze, dovranno cercare nuove alleanze, includendo liberali, Verdi o entrambi.

ITALIA EMARGINATA


I liberali includono i francesi di En Marche, mentre i Verdi hanno sfondato soprattutto in Germania. Quindi, spiega Delitala, “è evidente che Merkel e Macron potrebbero spingere in due direzioni diverse”, mentre l’Italia, il cui governo sarebbe rappresentato solo all’opposizione nel Parlamento europeo, “rischia l’emarginazione e questo non agevolerà il dialogo in vista della legge di bilancio”.

NUOVE ELEZIONI?


Guardando agli affari interni, per l’esperto “il rovesciamento dei rapporti di forza tra Lega e M5S apre interrogativi sulla tenuta del governo e dello stesso Parlamento: l’ipotesi delle elezioni anticipate resta percorribile, ma deve tenere in considerazione i tempi per l’approvazione della prossima legge di bilancio”. In Italia storicamente non si è mai votato in autunno: per questo motivo molto probabilmente sarà l’attuale maggioranza a discutere i vincoli di bilancio con la (nuova) Commissione. “Quando l’Europa non concede spazi, il livello del confronto interno sale. Quindi si ritenta di forzare questi limiti, ma probabilmente senza grande possibilità di successo. A questo punto un rimpasto di governo a breve o anche nuove elezioni nel 2020 sono più probabili”, nota Delitala.

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FATTORE WEIDMANN


Il voto non cambia in maniera rilevante le prospettive europee dal punto di vista dei mercati. “Si può immaginare una lieve indicazione positiva per gli asset rischiosi europei per aver superato un (possibile) momento difficile senza traumi. Per un effetto di medio-lungo periodo, però, bisognerà aspettare e vedere se e cosa cambierà nei prossimi giorni, fino alle prime nomine”, sottolinea Delitala, secondo cui l’evento più “temibile” sarebbe la nomina di un Presidente non mediterraneo (Weidmann?) alla guida della Bce. Un evento del genere avrebbe un’incidenza negativa sugli asset periferici e sull’Italia in particolare.

MESI VOLATILI


Per quanto riguarda gli asset italiani, secondo Delitala “i prossimi mesi rischiano di essere volatili”. L’affermazione della Lega a spese del M5S dovrebbe indurla ad avanzare richieste in Europa per aggiungere capacità di spese infrastrutturali o riduzione delle tasse (flat tax). Ma le richieste rischiano di scontrarsi con un’Europa tutt’altro che ben disposta: lunedì 27 maggio, a urne appena chiuse, si è appreso che la Commissione, il prossimo 5 giugno, potrebbe aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per mancato raggiungimento degli obiettivi di deficit del 2018. Si tratta di un dejà vu o si va allo scontro definitivo?

ALLARME SPREAD


Gli asset azionari europei, aggiunge l’esperto, in questo momento sono meno preoccupati rispetto alla primavera del 2018 sul rischio geopolitico, poiché il rischio macro derivante dalle tensioni commerciali è preponderante. “Il fattore più preoccupante è che il punto di partenza dello spread Btp-Bund (270 punti base) è molto più vicino alle soglie di allarme (350 punti base) rispetto al 2018 (in questo momento lo spread del Btp è di soli 40 punti base inferiore a quello del decennale greco)”.
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