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Top Advisor: le strategie dei concorrenti

23 Dicembre 2013 17:00
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La lunga lista di dati macro positivi arrivata durante il mese di novembre ha fatto prospettare, prima di quanto previsto, una ripresa dell’economia reale.

Poiché la forte crescita che aveva caratterizzato, in precedenza, i mercati azionari era frutto soprattutto degli stimoli monetari attuati dalle principali banche centrali, il minimo segno di miglioramento ha fatto scattare la paura di un loro possibile arresto. I mercati hanno conseguentemente reagito mostrando un sostanziale rallentamento.

L’analisi degli indici azionari geografici evidenzia infatti che le società americane ed europee a grande e media capitalizzazione hanno fatto registrare rendimenti considerevolmente inferiori a quelli dei mesi precedenti. Di contro, tra i migliori mercati mondiali spiccano quello cinese e quello giapponese, mentre in territorio negativo si trova invece il mercato azionario dell’America Latina ed in particolare quello del Brasile.

Per quanto riguarda invece gli indici settoriali, oltre all’ottima performance del settore biotecnologico, si evidenzia la correzione del settore energetico e la negatività del settore immobiliare globale e di quello dei metalli e dei minerali il cui grafico di forza relativa, in particolare, si trova sui minimi dal 2010.

La neutralità dell’ultimo mese è evidente soprattutto osservando i principali mercati obbligazionari, il cui andamento, seppur in leggera flessione negativa, ha avuto un’evoluzione sostanzialmente neutrale. I titoli che sono cresciuti di più sono stati quelli Governativi e Corporate in sterline, mentre le obbligazioni in dollaro australiano hanno mostrato la performance peggiore (-4.08%).

Il recente contesto, nonostante la sua complessità, è stato ben interpretato dai concorrenti di TopAdvisor. Infatti analizzando i fondi più presenti nei loro portafogli, il comparto biotecnologico di Pictet si trova nei primi posti in classifica per peso percentuale. Inoltre, è interessante notare come molti concorrenti, scegliendo il comparto Equity Selection – HR EUR, abbiano saputo prevedere sia la crescita del mercato azionario giapponese, sia il crollo dello yen.

Questa decisione infatti li ha premiati sotto due punti di vista; da un lato hanno potuto beneficiare dell’ottima performance realizzata dai titoli azionari del sol levante, mentre dall’altro, l’aver scelto il comparto con copertura valutaria in euro, li ha protetti dall’indebolimento della valuta giapponese nei confronti della moneta unica europea.
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