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Costruire un portafoglio obbligazionario bilanciato: istruzioni per l’uso

Pictet spiega i vantaggi delle strategie absolute return, vale a dire investire nel reddito fisso in modo svincolato dagli indici obbligazionari

di Redazione 31 Ottobre 2019 12:12

Gli investitori obbligazionari attraversano una fase di comprensibile disorientamento. Nel decennio seguito al crollo del mercato Usa hanno dovuto abbandonare molte certezze in un mondo dove rendimenti negativi non sono più un'assurdità ma riguardano a livello globale ben 17.000 miliardi di dollari di controvalore. E’ sempre meno valida anche la nozione che i titoli di Stato siano oasi di pace, mentre sono diventati frequenti le oscillazioni violente di prezzi e rendimenti, come accaduto ad esempio in Italia a maggio 2018 o nel "flash crash" dei Treasury Usa a 10 anni a ottobre 2015. Chi investe in obbligazioni deve anche rivedere la definizione di portafoglio diversificato. Si può accettare questo nuovo stato di cose, rassegnandosi a un portafoglio più volatile, o cercare alternative. Una valida è rappresentata dalle strategie obbligazionarie absolute return (ARFI), svincolate dagli indici di riferimento obbligazionari e libere di utilizzare tecniche di gestione del rischio avanzate, per offrire rendimenti indipendenti dall’andamento del mercato.

PROTEZIONE E COMPLETAMENTO DI UN PORTAFOGLIO TRADIZIONALE


Lo sostengono Thomas Hansen e Patricia Schuetz, rispettivamente Senior Investment Manager e Senior Client Portfolio Manager di Pictet Asset Management che spiegano perché le strategie ARFI possono fungere da protezione e completamento per un portafoglio obbligazionario tradizionale. I fondi ARFI mirano a un rendimento specifico su uno specifico arco temporale. Per i gestori delle strategie ARFI in Pictet Asset Management, raggiungere questo obiettivo richiede un approccio articolato alla costruzione del portafoglio, che preveda un ampio universo d'investimento che comprenda anche valute e derivati, con attivi i cui rendimenti non si muovono in sincronia. Bisogna poi prestare attenzione ai trend strutturali che incidono sui rendimenti, mentre ogni idea d'investimento deve godere di una copertura apposita per garantire il miglior compromesso possibile tra rischio e rendimento potenziale.

NON FARE AFFIDAMENTO SU UN’UNICA FONTE DI RENDIMENTO


La prima indicazione dei due esperti di Pictet è guardare oltre gli indici di riferimento. Gli investitori spesso combinano strategie passive a strategie attive long-only per costruire portafogli diversificati, due approcci che non sono diametralmente opposti, in quanto entrambi espongono alle imperfezioni proprie degli indici ponderati sulla capitalizzazione di mercato. In molti casi, avverte Pictet, è difficile distinguere i portafogli long-only o a gestione attiva dalle controparti passive, perché sono sensibili quasi allo stesso modo alle oscillazioni di mercato, mentre movimenti improvvisi delle attese sui tassi o le variazioni nella composizione dell'indice di riferimento incidono sia sui fondi indicizzati che su quelli long-only a gestione attiva. Un tratto distintivo delle strategie ARFI sta nel fatto che non fanno eccessivamente affidamento su un'unica fonte di rendimento, ma raccolgono rendimenti dalle variazioni dei tassi d’interesse, dal merito creditizio degli emittenti e dalle valute. L’inserimento delle strategie ARFI all'interno del portafoglio a reddito fisso può potenzialmente migliorare i rendimenti rettificati per la volatilità.

Sudafrica ancora più vulnerabile con un downgrade di Moody’s


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GUARDARE OLTRE IL CICLO E CONCENTRARSI SUI CAMBIAMENTI STRUTTURALI


La seconda indicazione degli esperti di Pictet è guardare oltre il ciclo economico, ricordando che nel 2008 nessuno dei principali economisti riuscì a predire la recessione mentre un anno dopo ben 49 delle principali economie mondiali erano a pezzi. La strategia alternativa consiste nel guardare oltre il ciclo e concentrarsi sui cambiamenti strutturali a lungo termine nell'economia e nei mercati. Il team di gestione delle strategie ARFI di Pictet AM ha costruito il suo portafoglio attorno a quattro tendenze di lungo termine: tassi più bassi più a lungo, una riforma esitante e protratta nell'eurozona, un Giappone nuovamente assertivo e infine una trasformazione economica e finanziaria in Cina, con conseguenze di ampia portata sia per i Paesi sviluppati che per quelli emergenti.

CONTENERE I RISCHI IN OGNI SINGOLA FASE DEL PROCESSO DI INVESTIMENTO


La terza indicazione di Pictet è controllare il rischio in ogni fase del processo di investimento, perché i mutamenti economici e politici e i loro effetti rendono l'investimento obbligazionario più rischioso. Il team ARFI di Pictet AM ha elaborato un processo che cerca di contenere questi rischi in ogni fase, evitando la sovraesposizione del portafoglio a qualsiasi tema d'investimento, idea o fonte di rendimento, e al contempo garantendo che le strategie siano espresse per offrire il miglior compromesso possibile tra rischio e rendimento. La costruzione di un portafoglio basata su di uno scenario è fondamentale per raggiungere questi obiettivi. I punti fermi sono: diversificazione per fonte di rendimento, diversificazione per tema di investimento e scenario di rischio, attuazione efficace delle idee di investimento, un portafoglio obbligazionario più bilanciato.
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