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ESG

Selezionare le obbligazioni vincenti sfruttando i criteri ESG

Una valutazione approfondita dei criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) offre un vantaggio a chi investe nel mercato obbligazionario. L’approccio esclusivo di Pictet AM

19 Settembre 2018 11:01

L’analisi dei criteri ESG non è utile soltanto, come sperimentato finora, a migliorare le performance dell’investimento in campo azionario. Infatti, è in aumento l’elenco delle ricerche accademiche che mostrano in modo evidente la correlazione positiva tra il buon punteggio nei parametri ESG e il costo del capitale di una società. Inoltre l’aumento della consapevolezza di quale possa essere l’impatto aziendale sull’ambiente o sulla giustizia sociale sta modificando le tendenze dei consumatori, privilegiando i prodotti e i servizi delle compagnie che sono impegnate a non inquinare e adottano comportamenti etici.

ASPETTO REPUTAZIONALE


Il tutto senza trascurare un altro aspetto sempre più importante agli occhi degli investitori: la sensibilità al potenziale rischio reputazionale delle società ritenute mal gestite. In quest’ottica, va ricordato come una governance solida sia di solito associata a una minore incidenza di declassamenti del rating.

PARTIRE DA SUBITO CON I CRITERI ESG


“Ci vorrà del tempo prima che tutti gli aspetti dell’ESG siano completamente incorporati in una strategia di investimento dedicata al reddito fisso. Ma non per questo si deve rinunciare ad implementare criteri ESG nelle scelte in ambito obbligazionario” specifica Frédéric Salmon, Head of Credit di Pictet Asset Management.

UN APPROCCIO PIU’ FLESSIBILE


A tale proposito, l’esperto ritiene che un approccio più flessibile e modellato (rispetto a quello costruito in base ai ranking calcolati dalle agenzie specializzate nei criteri ESG) possa ottenere risultati migliori, come è stato dimostrato dall’andamento degli investimenti socialmente responsabili (SRI). In pratica, è la considerazione di Frédéric Salmon, non bisogna fossilizzarsi su un approccio rigido di esclusione, per la semplice ragione che alcuni settori sono essenziali per il funzionamento generale dell’economia.

Trasformare la crescita sostenibile in una soluzione d’investimento


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L’ESEMPIO DEL SETTORE PETROLIFERO


“Per esempio possiamo giustamente criticare gli effetti collaterali ambientali del settore petrolifero ma, per adesso, senza di questo, molte persone nel mondo vivrebbero molto peggio” fa sapere l’esperto che, inoltre, segnala come alcuni produttori petroliferi siano impegnati in modo serio riguardo i criteri ESG, evidenziando una tendenza concreta per ridurre la loro impronta ecologica.
Al contrario tutti quei settori che, nel complesso, non appiano essenziali per il benessere di un’economia e che comportano effetti indotti con conseguenze seriamente negative (è il caso, in particolare, dei settori difesa, intrattenimento per adulti, gioco d’azzardo, tabacco e alcolici) vengono esclusi da Pictet AM.

SELEZIONARE LE AZIENDE VINCENTI


“Ne deriva che il nostro approccio consiste nell’essere investiti in settori critici, sebbene possano essere imperfetti, e, all’interno di ciascuno di questi, selezionare le società che hanno i migliori fondamentali, sia negli aspetti finanziari che in quelli legati ai criteri ESG” puntualizza Frédéric Salmon. L’esperto rivela infatti che i fattori ESG non devono essere visti soltanto come un modo efficace per gestire i rischi di ribasso, ma (soprattutto) come un approccio per selezionare le aziende vincenti: quelle con le attività più solide e, in ultima analisi, più redditizie. Il cuore del processo di investimento ESG di Pictet AM, è costituito dagli analisti del credito (cioè quelli focalizzati sulle obbligazioni societarie), che da sempre combinano l'analisi dei bilanci con le considerazioni ESG. Professionisti che, grazie alla loro posizione strategica nell’ambito del processo decisionale di investimento, sono in grado di assumere decisioni rapide, adottando un approccio di tipo bottom-up puro (rigorosa selezione dei singoli emittenti).

Fattori ESG, un’ascesa inarrestabile che ricorda il successo degli ETF


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DECISIONI NON VINCOLATE DAL BENCHMARK


“Non sono legati a un benchmark e quindi non sono eccessivamente influenzati da tendenze macro di tipo top-down che finiscono per distrarre dai fondamentali societari come la performance ESG, ossia quell'aspetto esteriore che offre uno sguardo più approfondito di quanto possano fare i bilanci da soli” sottolinea Frédéric Salmon.

NON TUTTI I SETTORI SONO UGUALI


Che ci tiene a illustrare un’ultima importante considerazione. Anche per i criteri ESG vale quanto dimostrato negli anni da alcuni indicatori finanziari: sono più pertinenti per alcuni settori e meno per altri. “Quindi, sebbene alcune considerazioni ambientali siano indispensabili per le società petrolifere, lo sono molto meno per le società finanziarie, dove i fattori di governance e sociali potrebbero incorrere in rischi molto maggiori. In ultima analisi, l’investimento ESG funziona solo se contribuisce ad allocare il capitale nelle aziende che potrebbero prosperare nel lungo termine” conclude l’esperto.
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