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Azioni: prospettive poco invitanti

Per Pictet AM che sottopesa le azioni, anche i mercati del credito sottovalutano il rischio di recessione

di Redazione 16 Aprile 2019 10:30

I listini azionari hanno recuperato le perdite registrate nell’ultimo trimestre del 2018, da inizio anno l’indice Msci All Country World si è apprezzato di oltre il 10%, le tensioni tra Cina e Stati Uniti sembrano ricomposte e le banche centrali hanno rivisto le loro politiche. Eppure, in Pictet Asset Management ritengono che un bis di questa performance “stellare” sia poco probabile nei prossimi mesi, perché il deterioramento della crescita economica, soprattutto nel mondo sviluppato, minaccia di pesare sugli utili societari, da qui la decisione di sottopesare le azioni e sovrappesare, invece, la liquidità. “Nonostante atteggiamenti meno rigidi possano effettivamente spianare la strada per un contesto economico più sano nel corso dell'anno, rimaniamo tuttavia cauti”, si legge nell’ultima panoramica mensile di Pictet AM sull’asset allocation. “I margini societari sono sempre più sotto pressione per via dell'aumento dei salari, in un contesto in cui le aziende sono riluttanti ad aumentare i prezzi. E con profitti che appaiono più vulnerabili rispetto a quanto gli analisti sono disposti a riconoscere, non sono da escludere sorprese negative nei prossimi trimestri”.

LE AZIONI USA PIÙ ESPOSTE A UNA CORREZIONE


A livello globale gli utili sono previsti crescere del 6%, rispetto al 15% dello scorso anno, ma in Pictet AM ritengono che il quadro potrebbe essere anche peggiore, con una crescita compresa solo tra 1% e 2%. Il mercato maggiormente soggetto a una correzione è indicato nella borsa Usa, il più costoso in base alle analisi della società di gestione e dove i margini di profitto appaiono destinati a contrarsi dell'11% rispetto ai massimi. Una maggiore resilienza della crescita economica, una bassa inflazione e le prospettive di un indebolimento del dollaro fanno preferire le azioni dei mercati emergenti, con la Cina considerata particolarmente interessante; sono ritenute convenienti anche le azioni britanniche, i titoli difensivi in particolare appaiono eccessivamente penalizzati dalle preoccupazioni per la Brexit. A livello settoriale, preferiti i titoli del segmento difensivo che tendono a sovraperformare in periodi di rallentamento della crescita economica.

ANCORA CAUTELA SUL CREDITO STATUNITENSE ED EUROPEO


Con l'inversione a U della politica delle banche centrali, lo spread di rendimento tra titoli più rischiosi e titoli “sicuri” si è compresso, ma in Pictet AM ritengono che i mercati del credito siano troppo ottimisti: la crescita rimarrà debole, soprattutto nei paesi sviluppati, e gli spread delle obbligazioni high yield Usa sembrano scontare una possibilità di recessione inferiore a quella espressa dai Treasury a 10 anni e, ancor di più, a quella suggerita dal modello della Fed. Più in generale, gli spread appaiono troppo ristretti, in termini assoluti e relativi, per un periodo di crescita economica poco brillante e ci sono altri segnali di allarme, come il deterioramento della qualità del credito e il sentiment a breve termine, che aumentano le ragioni per mantenere una posizione sottopesata sul credito europeo, sia high yield che investment grade.

High yield: alto rendimento, ma scadenze brevi


High yield: alto rendimento, ma scadenze brevi






DEBITO DEI MERCATI EMERGENTI DA PREFERIRE


Per gli analisti del reddito fisso di Pictet AM, un compromesso migliore tra rischio e rendimento è offerto dalle obbligazioni dei paesi emergenti, le economie emergenti nel complesso paiono aver guadagnato una certa stabilità rispetto a quelle sviluppate. Preferito il debito in valuta locale che offre il miglior valore e che dovrebbe anche beneficiare dell'eventuale riduzione del divario tra il dollaro e queste valute che appaiono ancora un 25% al di sotto del valore equo. Per quanto riguarda il cambio dollaro-euro, la determinazione implicita dei prezzi delle opzioni suggerisce un apprezzamento del 3,3% nei prossimi 12 mesi, tuttavia, in mancanza di un chiaro catalizzatore per una segnata svalutazione del dollaro a breve termine, in Pictet AM preferiscono mantenere una posizione neutra.
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