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Azioni frenate dagli utili, le buone valutazioni non bastano

Per Pictet Asset Management le prospettive dei mercati azionari sono ancora più scoraggianti dopo le ultime decisioni di Donald Trump sui dazi

di Redazione 21 Giugno 2019 15:45
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I timori sulla capacità di tenuta delle economie globali sono decisamente aumentati dopo la decisione degli Stati Uniti di aumentare dal 10 al 25% i dazi su 200 miliardi di dollari di merci cinesi, spingendo Pechino a reagire con una mossa analoga; nel mirino di Washington c’è un aumento delle tariffe su ulteriori 300 miliardi di dollari di merci. Un’analisi di Pictet Asset Management stima l'impatto cumulativo di questi aumenti dei dazi sulla crescita del Pil in circa 0,2-0,3 punti percentuali. “Si tratta di un importo considerevole che non prende neanche in considerazione alcun effetto secondario che potrebbe increspare la catena del valore globale”.

INDICATORI MACRO IN DETERIORAMENTO


A destare preoccupazione in Pictet AM è la considerazione che questa escalation nella guerra commerciale arriva in un momento in cui l'economia globale è già in difficoltà, come evidenziato già dallo scorso mese dagli indicatori del ciclo economico adoperati dalla casa di investimento svizzera. Da un punto di vista economico, i mercati emergenti restano più solidi dei paesi sviluppati, la Cina che ha ancora a disposizione una notevole quantità di stimoli, fiscali e monetari. Tra i paesi sviluppati, invece, le condizioni di liquidità non sono particolarmente incoraggianti per gli attivi più rischiosi, in quanto le banche centrali continuano a ridurre i loro bilanci.

ASSET ALLOCATION ANCORA DIFENSIVA


Gli attivi dei mercati emergenti appaiono più interessanti di quelli dei mercati sviluppati, ma il quadro complessivo non è incoraggiante. “Se le prospettive per i mercati azionari globali parevano sfavorevoli prima dell'ultimo colpo del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul fronte commerciale, adesso sono diventate ancora più scoraggianti”, si legge nel rapporto. In termini di asset allocation, l’approccio resta quindi difensivo: sottopeso sulle azioni, posizione neutra su obbligazioni e sovrappeso sulla liquidità.

RALLENTA LA CRESCITA DEGLI UTILI SOCIETARI


L’analisi di Pictet AM rivela che le azioni mondiali sono oggi valutate in maniera equa, a renderle poco invitanti sono le prospettive di crescita degli utili, stimata in un 3% per il 2019 contro il 7% del consensus degli analisti. In termini di mercati, si segnala il sottopeso per le azioni Usa, l'economia è in rallentamento e il mercato pare meno attraente, considerate le valutazioni relativamente elevate e il forte sovrappeso sui settori ciclici, e il sovrappeso delle azioni britanniche, le società più rappresentative dell'indice FTSE 100 generano i loro ricavi per la maggior parte oltreconfine.

Spread in salita? Come proteggersi


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REDDITO FISSO POCO ENTUSIASMANTE


Anche con le crescenti tensioni commerciali che gravano sugli attivi rischiosi, spiegano gli analisti di Pictet AM è difficile mostrare entusiasmo per le obbligazioni. I titoli più difensivi come i titoli governativi appaiono costosi, l’eccezione è rappresentata dal sovrappeso sui Treasury Usa: il mercato ha già scontato la possibilità di più tagli dei tassi per quest'anno, ma rappresentano una protezione a buon prezzo in caso di ulteriore deterioramento del quadro macro. In un momento in cui la guerra commerciale pesa sulla crescita economica e l'umore degli investitori si sta deteriorando, anche il credito, sia investment grade che high yield, è considerato troppo costoso.

IL DEBITO DEI MERCATI EMERGENTI HA PRESO IL RITMO GIUSTO


Con un ritmo di crescita che continua a essere superiore a quello dei Paesi industrializzati e un flusso di investimenti che è positivo da otto mesi consecutivi, il debito dei paesi emergenti rappresenta uno dei pochi investimenti interessanti nel comparto obbligazionario. In Pictet AM vedono con favore sia il debito nelle valute locali, sono scambiate ben al di sotto del valore equo rispetto al dollaro, sia in valuta forte, la forza economica relativa dei paesi in via di sviluppo contribuirà a ridurre gli spread rispetto ai Treasury. Resta sovrappesato l’oro che offre una buona copertura in momenti di incertezza economica.
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