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Sfida per la Casa Bianca

Elezioni Usa e mercati, i settori da tenere d’occhio

Secondo Joseph V. Amato (Neuberger Berman) gli investitori dovrebbero analizzare i settori potenzialmente esposti al rischio politico: ovvero energia, finanza, big pharma, big tech ed e-commerce

di Leo Campagna 13 Agosto 2020 11:34
financialounge -  Elezioni Usa 2020 Joseph V. Amato Neuberger Berman

Mentre il Nasdaq ha fissato nuovi record storici e l’S&P 500 è prossimo ai massimi, ci si comincia ad interrogare su quanto delle prossime elezioni politiche USA sia scontato dai mercati. A meno di tre mesi al 3 novembre appare opportuno esaminare più da vicino le implicazioni su una consultazione politica sulla quale aleggiano enormi incertezze, poiché i dati sul virus e sull’economia continuano a oscillare tra due estremi mentre i candidati sono a caccia di voti.

FOCUS SUI SETTORI PIU’ ESPOSTI AL RISCHIO


“Oltre alla recente debolezza del dollaro che potrebbe rappresentare un’avvisaglia, gli investitori farebbero bene ad esaminare anche i settori potenzialmente esposti al rischio politico e che i nostri team stanno tenendo sotto osservazione, come quelli dell’energia e della finanza, per non parlare di big pharma, big tech ed e-commerce”, fa sapere Joseph V. Amato, President and Chief Investment Officer – Equities di Neuberger Berman. Le considerazioni dell’esperto partono dai sondaggi che, ad oggi, assegnano la Casa Bianca a Joe Biden, con la maggioranza al Senato molto probabilmente ai democratici.

I MERCATI TEMONO UN AUMENTO DELLE TASSE PER LE IMPRESE


Un’“ondata blu” avrebbe quasi certamente numerose ripercussioni per l’economia e i mercati. Il programma elettorale di Biden prevede infatti un incremento di rilievo delle tasse sulle imprese e sulle persone fisiche, nonché una serie di proposte in materia di assistenza sanitaria, regolamentazione governativa, ambiente e infrastrutture. I mercati, in particolare, temono un aumento delle tasse: secondo gli analisti, la riduzione delle aliquote statunitensi delle imposte sulle imprese introdotta da Trump, ha determinato un incremento degli utili per azione dell’S&P 500 in misura compresa tra l’8% e il 12%. In base ad una regola empirica di Borsa, per ogni punto percentuale di aumento delle tasse sulle imprese, gli utili per azione dell’S&P 500 calano di circa 1 dollaro: l’anno scorso i profitti per azione (eps) dell’S&P 500 erano pari a circa 165 dollari.

POCHI SPAZI DI MANOVRA PER PROPOSTE DI SPESA


Per quanto riguarda invece le proposte di spesa, che in teoria possono favorire la crescita economica, è opportuno tenere nella giusta considerazione che il disavanzo di bilancio è già oggi incredibilmente elevato e offre pochi spazi di manovra. Inoltre, quando il Congresso è interamente controllato da un unico partito, gli equilibri e i meccanismi di controllo vengono notevolmente meno.

DUE TEMI TRASVERSALI: ATTACCO ALLA CINA E ATTACCO ALLE BIG TECH


Nel frattempo, mentre l’attuale presidente Trump potrà assumere decisioni anche estreme per non perdere ulteriori consensi nei sondaggi, due temi sembrano di interesse trasversale per i due partiti, con alcuni deputati democratici e repubblicani che si sono dichiarati a favore: il primo è l’attacco alla Cina e il secondo è l’attacco alle big tech. “Finora le elezioni statunitensi sono rimaste nell’ombra, ma è difficile che possano restare defilate nei prossimi mesi. Gli investitori farebbero bene a valutare subito le questioni politiche più serie e prepararsi per quando il circo arriverà in città e i mercati inizieranno a prestargli maggiore attenzione”, conclude l’esperto di Neuberger Berman.
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