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“Pessimismo rientrato, più azioni e meno bond in portafoglio”

Secondo Dorval AM (gruppo Natixis) l’eccessivo pessimismo dell’estate è rientrato mentre resta però improbabile una forte riaccelerazione delle economie e tensioni al rialzo sui tassi a lunga americani

di Redazione 11 Novembre 2019 20:30
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I timori che avevano tenuto banco durante l’estate sembrano si siano dissipati o almeno attenuati. Dai diversi fronti caldi, a cominciare dalla guerra dei dazi fino al versante della Brexit, sono arrivati segnali distensivi e rassicuranti, mentre anche dal versante dei dati macro è arrivato un po’ di sollievo. Stessa indicazione dalla stagione delle trimestrali che sta arrivando a conclusione e che ha prodotto un rallentamento degli utili meno marcato delle attese.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA GLOBALE SEMBRA AVER TOCCATO IL FONDO A LUGLIO


Un quadro che induce François-Xavier Chauchat, Chief Economist di Dorval Asset Management del Gruppo Natixis, a scrivere nel suo Macro Corner che “il prolungamento del ciclo favorisce un rally generalizzato delle borse”. L’esperto osserva che mentre l’eccessivo pessimismo dell’estate si è attenuato, le revisioni al ribasso della crescita mondiale proseguono. Ma aggiunge che emergono anche i primi segnali positivi: nel complesso gli indicatori PMI manifatturieri mondiali sembrano aver toccato i minimi in luglio, mentre da allora si evidenzia una modesta ripresa. Ed era stato proprio il ciclo industriale che aveva dettato le revisioni al ribasso della crescita mondiale.

LA FED HA CONTRIBUITO CON TRE TAGLI AL MIGLIORAMENTO DELLE PROSPETTIVE


Secondo Chauchat il miglioramento delle prospettive si deve alla Federal Reserve, che dopo i tre tagli dei tassi operati da luglio a ottobre ora sembra propensa a una pausa. A questo punto l’esperto di Natixis si chiede se dobbiamo quindi temere “un capovolgimento dei rischi, con un netto rialzo dei tassi a lungo termine?” Anche se non è possibile escludere del tutto un simile scenario, che però si scontra con la debolezza di crescita e inflazione, secondo Chauchat lo scenario più probabile resta quello di un ciclo mondiale che si allunga ancora, piuttosto che quello di una forte ri-accelerazione.

AMPLIATA L’ESPOSIZIONE SULL’AZIONARIO E RIDOTTA LA PONDERAZIONE DEI BOND


La conclusione in termini di composizione di portafoglio è stata ad ottobre un ampliamento dell’esposizione ai titoli azionari, aumentando al contempo la diversificazione tramite investimenti nei finanziari e in determinati titoli value. Nei fondi internazionali, Natixis ha ridotto ulteriormente la ponderazione delle obbligazioni e investito in azioni di società inglesi orientate al mercato interno, che potrebbero beneficiare delle minori probabilità di una Brexit senza accordo, oltre che di un piano di rilancio fiscale dopo le elezioni.
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