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“Obbligazioni, puntare sulla qualità rimane la strada maestra”

Loomis Sayles, affiliata di Natixis Investment Managers, vede una possibile fonte di rendimento nei fallen angels ma rischi di deterioramento dei profitti e sul fronte politico. Anche nel 2020 privilegiati i bond di qualità

17 Gennaio 2020 17:22

Nel 2019 gli high yield corporate hanno premiato gli investitori con guadagni a due cifre grazie alla combinazione tra la compressione degli spread e il calo dei tassi di interesse dei Treasury statunitensi che ha favorito il recupero dei prezzi. Ma, diversamente da altri anni caratterizzati da rendimenti simili, le obbligazioni di qualità inferiore con rating CCC, caratterizzate appunto da rendimenti elevati rispetto a quelle investment grade, sono rimaste indietro rispetto a quelle di qualità superiore. Questo perché con il lunghissimo ciclo economico espansivo che potrebbe avvicinarsi alla sua conclusione, gli investitori sembrano diffidenti sulla performance che possono offrire i crediti di qualità inferiore.

DUE FORZE COMPETITIVE HANNO SPINTO AL RIALZO I RENDIMENTI DEGLI HIGH YIELD


È l’indicazione formulata dal team del settore high yield di Loomis Sayles, affiliata di Natixis Investment Managers. Secondo gli esperti del team infatti è probabile che due forze in competizione tra loro spingano al rialzo i rendimenti degli high yield. La prima forza è rappresentata dalla leva finanziaria delle imprese che rimane elevata, mentre i premi offerti dagli high yield statunitensi in termini di rendimento sono ben al di sotto del livello in cui dovrebbero essere a questo punto del ciclo del credito. La forza concorrente però, rappresentata dalla domanda di titoli high yield Usa, rimane invece intatta.

PROBABILE CHE ANCHE NEL 2020 GLI INVESTITORI CONTINUERANNO A PRIVILEGIARE IL CREDITO DI QUALITÀ SUPERIORE


Questo perché, spiega il team di Loomis Sayles, a livello globale le politiche accomodanti delle banche centrali hanno contribuito a creare un eccesso di asset del reddito fisso che offrono rendimento negativo. Il risultato, secondo gli esperti dell’affiliata di Natixis Investment Managers, in definitiva, sarà che che gli investitori continueranno a privilegiare i crediti di qualità superiore anche nel 2020 mentre sono da aspettarsi modesti rendimenti positivi per il mercato degli high yield.

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DA QUANTITÀ RIDOTTE DI NUOVE EMISSIONI POTREBBE ARRIVARE UNO STMOLO TECNICO


Tra i fattori che contribuiscono a questa prospettiva c'è la previsione del team di Loomis Sayles che il Pil nominale americano rimarrà positivo, che la crescita dei profitti aziendali sarà bassa e limitata a una cifra, e che i tassi d'interesse si manterranno relativamente stabili negli Stati Uniti. Ma le nuove emissioni nette dovrebbero rimanere sotto la media e fornire uno stimolo positivo tecnico al mercato.

MONITORARE CON ATTENZIONE I FALLEN ANGELS PERCHÉ POTREBBERO DIVENTARE UNA FONTE INTERESSANTE DI RENDIMENTO


Detto questo, gli esperti dell’affiliata di Natixis Investment Managers si aspettano anche un leggero aumento del tasso di default del mercato degli high yield rispetto alle medie storiche, e per questo continuano a monitorare i "fallen angel", vale a dire quegli emittenti di debito il cui merito di credito si sposta verso il basso dall’Investment grade all’high yield, aprendo così uno spazio che potrà fornire un'interessante fonte di potenziale di rendimento dopo l’inversione del ciclo del credito.

TRA I RISCHI ANCHE UNA POSSIBILE SVOLTA RESTRITTIVA DELLA POLITICA DELLA FED


Tra i principali rischi segnalati dal team di Loomis Sayles vi sono invece il potenziale di deterioramento dei profitti societari, l'intensificarsi delle controversie commerciali degli Stati Uniti con l'Europa, un cambiamento in chiave restrittiva nella politica finora accomodante della Federal Reserve statunitense, e infine l'incertezza che circonda l’anno elettorale che porterà a novembre alle elezioni presidenziali americane.
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