Contatti

David Lafferty

Natixis IM: Attenti agli eccessi, ma non è come il 2008

Con una recessione tecnica probabilmente in arrivo, Natixis IM richiama la necessità di una selezione accurata sia dei titoli di debito che delle azioni, e avverte che in certe fasi il mercato sta prezzando uno scenario troppo negativo

di Virgilio Chelli 19 Marzo 2020 19:00

Mentre sui mercati finanziari la volatilità continua a farsi sentire con fortissime turbolenze e anche repentine e temporanee inversioni, sul versante delle economie reali gli effetti della crisi da coronavirus impiegano più tempo a rivelarsi. Per comprendere appieno quale sia stato l’impatto bisognerà infatti aspettare i dati sulla crescita del PIL del primo e anche del secondo trimestre, mentre è attesa una revisione generalizzata al ribasso delle attese di utili societari. In ogni caso, l’effetto combinato del contagio e dello shock al ribasso dei prezzi del petrolio rappresenta la maggiore sfida per l’economia globale dalla Grande Crisi Finanziaria.

LE MISURE DI POLITICA MONETARIA, ANCHE SE FORTI, HANNO UN IMPATTO LIMITATO


Partendo da questo quadro, David Lafferty, CFA di Natixis IM, analizza le misure intraprese di politica monetaria e fiscale nei principali paesi per notare che l’impatto dei tagli dei tassi è comunque limitato, in quanto la crisi da coronavirus colpisce sia sul lato dell’offerta che su quello della domanda, mentre misure governative potrebbero aver maggiore efficacia se coordinate tra i principali paesi. Secondo l’esperto di Natixis la strada migliore per ridurre la volatilità di mercato mettendo un ‘pavimento’ sotto gli asset a rischio sarebbe un pacchetto coordinato e importante di misure anticicliche.

UNA RECESSIONE USA NON È PIÙ UNA POSSIBILITÀ REMOTA MA NON SIAMO DI NUOVO NEL 2008


In ogni caso, oggi una recessione USA costituisce una minaccia concreta, mentre solo un paio di mesi fa era una possibilità remota, e a questo punto una sua ufficializzazione farà poca differenza. Il mercato dei bond la sta comunque già prezzando. Ma non ci sono solo brutte notizie. Lafferty sottolinea infatti il carattere temporaneo dello shock, il che implica breve durata anche per una eventuale recessione tecnica, che non dovrebbe essere neanche profonda. Inoltre l’ondata di vendite, anche se può ricordare il 2008, non è dovuta come allora a cause strutturali, per questo la crisi attuale dovrebbe avere un percorso decisamente diverso.

Dopo la Fed serve la politica fiscale, rischio recessione


Dopo la Fed serve la politica fiscale, rischio recessione





PREPARARSI A ESPLORARE UN TERRITORIO NUOVO FATTO DI RISCHI MA ANCHE DI OPPORTUNITÀ


Per questo la raccomandazione di dimenticare il passato, anche perché non si può cambiare, e prepararsi a esplorare un territorio nuovo in termini di mercato, che può proporre nuovi rischi ma anche nuove opportunità. L’outlook delle prospettive di crescita delineato dall’andamento del mercato dei Treasury nel primo scorcio di marzo, secondo l’esperto di Natixis è uno scenario troppo negativo, in quanto ha prezzato una contrazione non solo severa ma anche a lungo termine dell’economia. Ma Lafferty nota che i tassi a lungo termine americani non sono necessariamente uno strumento preciso di previsione.

PERICOLOSO SPOSTARSI TROPPO RAPIDAMENTE DALLE AZIONI AI BOND. SERVE COMUNQUE UNA SELEZIONE ACCURATA


L’esperto di Natixis lancia anche un monito a chi si sposta troppo rapidamente dalle azioni ai bond sperando che i prezzi di questi ultimi salgano ancora: se si va verso la fine del mondo, e secondo Lafferty non è questo il caso, le perdite sull’azionario supereranno di gran lunga i guadagni attesi sul reddito fisso. La sua conclusione è che i mercati, nel breve termine, sono diventati un mare dove solo nuotatori adulti ed esperti possono rischiare di avventurarsi, e per questo l’esperto di Natixis raddoppia la sua raccomandazione a una selezione estremamente accurata di tutti gli strumenti di debito e di tutti gli emittenti. Lo stesso vale per l’azionario, dove ora i titoli sembrano decisamente a buon mercato ma non è detto che tutti lo siano veramente.
Share:
Trending