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correlazione inversa

Opportunità nel contesto del Tapering

18 Settembre 2013 18:30
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Nonostante non si possano escludere affatto nuovi rialzi dei tassi d’interesse e si debbano mettere in conto gli effetti del cosiddetto tapering (riduzione da parte della Federal Reserve del programma di allentamento quantitativo denominato Quantitative Easing), il comparto obbligazionario offre ancora opportunità d’investimento, a condizione che venga attuata una strategia basata sull’acquisto di attivi sottovalutati e una copertura del rischio di tasso.

Si tratta in sostanza di adottare un approccio d’investimento strutturato e orientato al valore per identificare sistematicamente queste opportunità, avendo al contempo la flessibilità sufficiente per gestire l’esposizione ai tassi d’interesse nelle strategie obbligazionarie attive.

“Sebbene il mercato obbligazionario abbia attraversato una fase difficile nel secondo trimestre, riteniamo che le valutazioni attuali offrano un’interessante opportunità per tornare a investire nelle strategie obbligazionarie a gestione attiva che forniscono protezione contro il rischio di tasso” riferisce Jim Caron, gestore di portafoglio e membro senior del team Morgan Stanley Investment Management (MSIM) Global Fixed Income, nonché membro dell’Asset Allocation Committee con focalizzazione sulle strategie macro.

Il pericolo maggiore è l’aumento, anomalo, della correlazione tra l’aumento dei tassi d’interesse e l’allargamento degli spread dei bond corporate investment grade e degli high yield. Un primo campanello d’allarme è scattato lo scorso maggio dopo che la Fed ha annunciato di voler iniziare a ridurre gli acquisti di attivi se i dati economici lo avessero consentito: il mercato obbligazionario ha evidenziato una certa instabilità mostrando un insolito ampliamento degli spread, con una correlazione quasi perfetta con i tassi d’interesse, causando una marcata sottoperformance a maggio e giugno. In genere, questo tipo di dinamica di mercato porterebbe infatti a una correlazione inversa: i prodotti a spread tendono infatti storicamente a sovraperformare in presenza di un aumento dei tassi, a fronte del rafforzamento dell’economia e del calo dei rischi d’insolvenza. Una anomalia che è gradualmente rientrata nei successivi mesi di luglio e agosto ma non si può affatto escludere che possa ripetersi anche in futuro dal momento che gli impatti del tapering non possono essere prevedibili.

“Un’efficace gestione dei rischi di correlazione è fondamentale per creare alfa aggiuntivo nei portafogli obbligazionari, nel quadro del risanamento dell’economia del dopo crisi e del ritiro delle politiche monetarie non convenzionali. I bruschi aumenti della correlazione tra tassi d’interesse e prodotti a spread creano infatti opportunità d’investimento a breve termine prima che si ristabilisca la loro naturale relazione” dichiara Jim Caron che poi conclude: “L’applicazione dei nostri modelli dei tassi d’interesse per gestire la relazione e la correlazione tra prodotti a spread e rischi di tasso sarà in ultima analisi il principale catalizzatore di alfa nel quadro del risanamento dell’economia del dopo crisi e del ritiro delle misure di allentamento estreme da parte della Fed. In qualità di gestori obbligazionari, l’indicazione che ne traiamo è che il mercato del reddito fisso sarà soggetto a bruschi aumenti delle correlazioni e livelli di spread eccessivamente alti nel prossimo futuro. Ciò ci offre l’opportunità di applicare la nostra analisi fondamentale top-down unitamente alla nostra struttura quantitativa al fine di acquistare attivi sottovalutati e creare alfa aggiuntivo per le strategie d’investimento obbligazionarie”.
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