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Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 31 agosto 2013

17 Settembre 2013 07:45
financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund
Analisi di mercato
I dati pubblicati ad agosto hanno segnalato un continuo miglioramento dell’attività economica negli Stati Uniti, dove il Conference Board ha reso noto che il suo indice mensile della fiducia dei consumatori ha mostrato un leggero avanzamento a quota 81,5 (da 81,0 a luglio), il livello massimo da cinque a nni. L’indice composito Ism dell’attività manifatturiera è invece salito a 55,7 punti, da 55,4 a luglio. Il principale fattore all’origine dell’aumento dell’indice genera le è stata la forte crescita dei nuovi ordini, a quota 63,2, ovvero il valore più alto da aprile 2011. L’espansione del PIL del secondo trimestre è stata rivista al rialzo al 2,5% annu alizzato.

Ciononostante, le azioni hanno generalmente perso terreno e il Dow Jones Industrial Average, che all’inizio del mese aveva toccato il suo massimo storico, ha accusato un ribasso del 4,4%, ovvero il suo calo mensile più consistente da inizio anno. Sia nell’area euro che nell’intera Unione Europea il PIL è cresciuto dello 0,3%, a indicazione che la recessione in entrambe le regioni è ormai alle spalle.

Sono stati inoltre diffusi vari altri dati positivi. Ad esempio, l’indice Pmi composito elaborato da Markit per l’Eurozona, un indicatore dell’attività sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, è salito da 50,5 a luglio a 51,5 ad agosto: la Germania ha continuato a sovraperformare, mentre il trend negativo in Francia, Italia e Spagna si è attenuato. Il Regno Unito ha registrato a sua volta buoni progressi, dato che nel secondo trimestre il PIL è cresciuto dello 0,7% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. L’indice Msci Europe ha chiuso il mese con una flessione dello 0,53%.

In Giappone, l’indice Pmi relativo al settore manifatturiero è salito dai 50,7 punti di luglio ai 52,2 di agosto, il che segnala che la dinamica di crescita sta acquistando slancio. La produzione e i nuovi ordini stanno anch’essi accelerando. Nel complesso, quindi, l’evidenza continua a suggerire che la cosiddetta “Abeconomia” – ovvero l’aggressivo programma di allentamento delle politiche fiscali e monetarie – sta producendo ricadute positive su tutte le attività economiche, al pari della recente debolezza dello yen.

Il PIL del secondo trimestre è cresciuto del 2,6%, grazie al rafforzamento delle esportazioni e degli investimenti fissi. L’inflazione dei prezzi al consumo è salita allo 0,7% a luglio, il livello più alto da cinque anni. L’Msci Japan è arretrato del 2,39% ad agosto. I titoli di mercati emergenti come India, Indonesia, Filippine e Tailandia sono stati particolarmente penalizzati, poiché gli investitori hanno rivalutato il rischio degli investimenti nelle piazze emergenti. La possibilità di un intervento militare in Siria guidato dagli Stati Uniti ha spinto il prezzo del petrolio ai massimi da due anni e mezzo, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale statunitense di riferimento ha continuato a salire, avvicinandosi al 3%.

Attività di portafoglio
Il 9 agosto abbiamo aumentato l’allocazione azionaria dal 56,5% al 62% poiché abbiamo ritenuto che i rischi di ribasso legati al ridimensionamento del programma di acquisto di attivi della FED stessero diminuendo. Le prospettive economiche mondiali stanno migliorando, grazie soprattutto ai progressi de i mercati sviluppati, e le modifiche delle politiche cinesi stanno apparentemente riuscendo a rilanciare l’economia. Verso la fine del mese, la situazione in Siria ha accresciuto l’agitazione degli investitori, già nervosi a causa della possibile riduzione dell’allentamento quantitativo.

L’aumento delle quotazioni petrolifere e un eventuale intervent o militare in Siria avrebbero un impatto negativo sull’economia globale, di conseguenza abbiamo ridotto l’esposizione azionaria al 50%, limando in particolare le posizioni nei Paesi emergenti dove le valute locali hanno continuato a perdere valore.

Strategia e prospettive
Il 31 agosto, dopo l’ultima seduta di borsa mensile, le preoccupazioni si sono leggermente attenuate, poiché le probabilità di un’imminente azione militare sono diminuite in seguito alla decisione del presidente Obama di chiedere l’autorizzazione al Congresso. Al di là delle agitazioni legate alla questione siriana, le prospettive per la congiuntura mondiale appaiono in miglioramento. L’economia statunitense sta acquistando slancio, i dati pubblicati nell’Eurozona preludono a un’ulteriore espansione nella seconda metà dell’anno, il Giappone è in fase di moderata ripresa e le iniziative politiche in Cina stanno apparentemente riuscendo a trasfor mare l’economia.

Nel breve termine, deve essere tenuto in considerazione il rischio geopolitico. A medio termine, per effetto dei massicci programmi di stimolo della Fed, potrebbe invece aumentare il rischio inflazionistico, che non dovrebbe però avere ripercussioni sui mercati azionari nell’immediato. L’attenzione si concentrerà sulla prossima riunione della banca centrale americana prevista per il 17 e 18 settembre. Sebbene l’ultimo rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti abbia deluso le aspettative degli analisti, rendendo difficile arrischiare una previsione, è ipotizzabile che in un modo o nell’altro venga deciso un ridimensionamento del programma di acquisto di attivi.

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