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Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 30 novembre 2013

11 Dicembre 2013 17:44
financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund
Analisi di mercato
I dati macro pubblicati a novembre hanno confermato una ripresa generalizzata dell’economia statunitense, il cui PIL nel terzo trimestre del 2013 ha registrato un’accelerazione del 2,8% su base annua. A ottobre il tasso d’inflazione complessivo ha ceduto lo 0,1% dopo l’aumento dello 0,2% segnato a settembre. L’indice Markit dei direttori d’acquisto (Pmi) del settore manifatturiero è risalito dai 51,8 punti di ottobre a 54,7 in novembre, mettendo a segno il miglior risultato d al gennaio di quest’anno.

Anche l’indice Pmi flash del settore servizi a novembre ha evidenziato un netto miglioramento, passando a 57,1 punti dai 49,3 di ottobre grazie all’accelerazione seguita alla temporanea paralisi dell’amministrazione pubblica causata dal ritardo nell’approvazione della legge finanziaria. A novembre l’indice S&P 500 ha registrato un’espansione del 3,1% in dollari.

La ripresa dell’area Euro ha invece in apparenza già perso vigore, come mostra la crescita del Pil del terzo trimestre, in cresc ita di appena lo 0,1%. A novembre l’indicatore preliminare dell’inflazione dei prezzi al consumo della regione è cresciuto dello 0,9%, leggermente più del previsto, ma le pressioni disinflazionistiche sono ancora evidenti. La Bce ha tagliato di 25 punti percentuali il tasso di rifinanzia mento, portandolo allo 0,25% in occasione della riunione dei primi di novembre.

L’indice Pmi flash composto di novembre, attestatosi a 51,5 punti, ha disatteso le stime di consenso. L’indice Msci Europe ha archiviato una performance dell’1,1% in euro. In Giappone l’economia continua a riguadagnare terreno con progressi su ampia base. L’indicatore Pmi composto del mercato nipponico è avanzato da 53,0 punti a settembre a 55,3 in ottobre, un’espansione che secondo Markit “non costituisce solo il rialzo più consistente mai registrato, ma anche il periodo di crescita più lungo dall’inizio delle rilevazioni sei anni fa”.

Successivamente Markit e Jmma hanno confermato che anche l’indicatore Pmi del settore manifatturiero ha guadagnato terreno, passando dai 54,2 punti di ottobre a 55,1 a novembre. Un miglioramento delle condizioni operative delle imprese produttrici di questa entità non si verificava da oltre sette anni. Il Topix ha archiviato un progresso del 5,4% in dollari grazie al deprezzamento dello yen.


Attività di portafoglio
Per gran parte di novembre abbiamo lasciato invariata al 40% l’esposizione all’azionario in quanto ci attendevamo possibili turbolenze nel mercato europeo legate al rafforzamento dei partiti euroscettici e all’incertezza sulla decisione della Corte costituzionale tedesca in merito alla legittimità dell’Omt della Bce.

Poiché la data della sentenza è stata rimandata all’anno prossimo e la propensione al rischio dei mercati non sembra in procinto di abbattersi, il 26 novembre abbiamo incrementato al 43% la componente azionaria, ridimensionando, per contro, l’esposizione complessiva all’area Euro in quanto riteniamo che ai livelli correnti la moneta unica sia troppo forte per sostenere la ripresa nel Vecchio Continente.

Abbiamo lievemente ridotto l'eposizione all'azionario europeo ampliando invece gli investimenti nei mercati azionari asiatici nonché nelle azioni e obbligazioni societarie dei paesi emergenti.


Strategia e prospettive
I prezzi degli asset maggiormente rischiosi hanno registrato un'accelerazione dopo la risoluzione dell’impasse sul budget statunitense, sostenendo i listini azionari su nuovi massimi pluriennali. In base alle nostre previsioni l’inizio della riduzione del programma di acquisto di titoli negli Stati Uniti (tapering) non inizierà prima della fine dell’anno poiché è probabile che la Federal Reserve sceglierà di attendere l’esito dei negoziati di febbraio sul tetto del debito federale.

Tuttavia, a nostro avviso questa volta il dibattito politico dovrebbe rivelarsi meno controverso rispetto a quello a cui abbiamo assistito lo scorso ottobre, visto che il braccio di ferro ha danneggiato l’immagine di entrambi i partiti e questo dovrebbe spronarli a trovare un compromesso. In Cina il comunicato ufficiale che ha fatto seguito alla conclusione della terza Plenaria del Partito comunista ha sollevato notevoli perplessità, ma il 15 novembre Pechino ha reso noto un programma di riforme più dettagliato che conferma la volontà delle autorità cinesi di attuare le promesse formulate.

Affinché il trend di crescita possa essere sostenuto sarà però necessario che tali impegni vengano tradotti in azioni concrete. Confermiamo il sottopeso nell’area Euro, dove la ripresa resta debole e disomogenea, in attesa di nuove misure per stimolare la domanda al consumo e frenare l'apprezzamento dell’euro.


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