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Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 30 giugno 2013

10 Luglio 2013 07:45
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund
1. Nelle ultime due settimane di giugno i mercati hanno risentito delle turbolenze legate alle prospettive di una riduzione degli stimoli monetari più rapida del previsto, emerse dalla riun ione di giugno del Fomc. La maggior parte delle classi di attivo ha accusato delle perdite. I titoli di Stato hanno perso quota sulla scia del ribasso di 36 e 21 punti base fatto segnare rispettivamente dalle scadenze decennali di Treasury e Bund. I differenziali di rendimento delle obbligazioni societarie e delle emissioni governative emergenti si sono ampliati.
Anche le borse globali hanno chiuso in territorio negativo, lasciando sul terreno il 2% derogando la tipica correlazione negativa con le piazze obbligazionarie. Le materie prime hanno ceduto il 3% trainate al ribasso da crollo dell’11% segnato dall’oro. Il dollaro statunitense ha guadagnato il 3%.

2. Dopo lo shock iniziale i mercati hanno ritrovato stabilità quando nel corso di successivi interventi alcuni membri del Fomc hanno esternato un orientamento molto più accomodante, mentre i dati macroeconomici del G-4 hanno superato ancora una volta le attese, giustificando in parte una politica monetaria meno espansiva.

3. La crescita ha registrato l’accelerazione più consistente nell’area euro, dove l’indice di giugno dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero è salito di 0,5 punti a quota 48,8. Il Giappone ha generato un’altra robusta performance con una crescita superiore a quella delle altre economie del G-4 e in costante miglioramento grazie essenzialmente alla vitalità della domanda interna. La spesa al consumo statunitense sembra aver resistito bene all’inasprimento fiscale, grazie all’erosione dei risparmi indotta dall’effetto ricchezza. Il primo scoglio all’orizzonte è rappresentato dall’aumento dei tassi d’interesse, ma i primi segnali sulla capacità di tenuta della crescita statunitense sono incoraggianti.

4. I dati macro dei mercati emergenti hanno continuato a deludere le aspettative. Riteniamo possibile che la Cina si trovi sull’orlo di un “momento Bear Stearns” visto l’orientamento sempre meno accomodante delle autorità monetarie, a fronte dell’estrema fragilità del sistema finanziario. I problemi di credito non adeguatamente affrontati, il disallineamento delle scadenze e la mancanza di trasparenza uniti alla progressiva riduzione della liquidità sono fattori estremamente preoccupanti.

5. Nonostante le difficili condizioni di mercato, nella seconda metà di giugno il comparto ha guadagnato il 1.4% grazie all’impatto favorevole delle posizioni corte sul dollaro australiano e canadese e sulle valute emergenti, nonché società attive nella produzione di macchinari minerari, miniere di Ferro e in alcune banche cinesi e società immobiliari. Le posizione lunghe nelle azioni dell’area euro hanno invece penalizzato i rendimenti, ad eccezione del paniere di azioni value europee market neutral.

6. Malgrado il miglioramento delle aspettative sull’Eurozona, i titoli in quest’area hanno generato un andamento deludente, a fronte del quale abbiamo liquidato le posizioni lunghe nelle banche italiane, nei titoli automobilistici francesi e nei paesi periferici europei.

7. Abbiamo invece aperto una posizione lunga sul mercato azionario nipponico con copertura valutaria per approfittare dell’ondata di vendite. L’esposizione azionaria netta equivalente del comparto è pari al 5% (ovvero un’esposizione netta effettiva del 25% al mercato azionario compensata da posizioni corte su materie prime e valute).

8. In base alle nostre ultime stime nel secondo semestre le prospettive di crescita degli Stati Uniti dovrebbero migliorare, e ciò potrebbe spingere la Fed a ridurre le misure di stimolo monetario in base alle tempistiche recentemente illustrate da Bernanke.
Particolarmente importanti saranno gli sviluppi sul fronte del mercato del lavoro, in quanto eventuali indicazioni di un suo rafforzamento, che a nostro avviso potrebbero manifestarsi prima del previsto, genererebbero impatti negativi sia per la relazione tra inflazione e crescita che per i margini di redditività, e potrebbero indurre il mercato a temere un drenaggio anticipato delle misure di allentamento monetario, con conseguente ripercussione sui corsi.

Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto.
Consulta la scheda nella sezione fondi per accedere ai documenti associati al Diversified Alpha Plus Fund.




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