Diversified Alpha Plus Fund
Diversified Alpha Plus Fund - 15 settembre 2013
27 Settembre 2013 09:00
1. Nelle prime due settimane di settembre le attività più rischiose hanno registrato un rialzo, mentre oro e petrolio hanno visto scendere la quotazione a fronte dell'allontanarsi del rischio di un intervento armato degli Stati Uniti in Siria e di dati sulla crescita globale migliori del previsto. I mercati azionari globali sono saliti del 3,9%, guidati dalle azioni giapponesi e dei mercati emergenti.
2. I rendimenti dei Treasury Usa inizialmente avevano registrato un lieve aumento, supportati dai timori di un annuncio di rallentamento del quantitative easing da parte del FOMC in occasione della riunione del 18 settembre, ma l'imprevisto proseguimento dello status quo ne ha determinato la brusca flessione.
3. I titoli dei mercati emergenti hanno segnato un rialzo, grazie alla spinta fornita dal miglioramento dei dati sulla crescita e da una pausa apparente nell'ondata di diffuse vendite sull’intero segmento. Le valute di paesi emergenti con forti deficit delle partite correnti, ad esempio l'India e il Brasile, hanno recuperato oltre il 4%; i titoli azionari quotati in questi paesi hanno generato una performance del 6% (in USD); e il differenziale delle obbligazioni in valuta forte si sono contratti di 22 punti base.
4. Nelle prime due settimane di settembre il Fondo ha guadagnato lo 0,7% grazie alla buona performance generata dalle posizioni legate al tema della ripresa dell'Eurozona.
Un contributo positivo proviene dalle posizioni legate alla bolla dei rendimenti (yield bubble). Il principale impatto negativo, viceversa, deriva da alcune posizioni corte sulle divise dei mercati emergenti legate alle materie prime.
5. Sebbene il tema della rivalutazione della bolla dei rendimenti rimanga ancora ad uno stadio iniziale, siamo passati moderatamente long di duration attraverso i Treasury Usa a 10 anni, poiché abbiamo osservato l'insorgere di un rapporto rischio/rendimento favorevole dovuto al rapido rialzo dei rendimenti in un contesto di crescita debole.
6. Dopo aver raggiunto i livelli di stop-loss, abbiamo chiuso la posizione corta sul paniere di valute legate ai mercati emergenti con consistenti disavanzi nelle partite correnti (real brasiliano, rupia indonesiana, rupia indiana, lira turca, rand sudafricano) nonché dimezzato la posizione corta sul dollaro australiano.
7. Un'ampia quota del rischio complessivo del Fondo continua ad essere basata su posizioni legate al tema della ripresa dell'Eurozona: continuiamo, difatti, a vedere opportunità per un'accelerazione della crescita. Sebbene la Fed abbia esitato davanti alla debolezza dei dati, riteniamo che la politica monetaria statunitense diventerà presto meno accomodante. Nei prossimi due anni il mercato del lavoro statunitense potrebbe continuare a creare posti di lavoro, portando così a un aumento dei tassi d’interesse e a una rivalutazione delle attività sensibili ai tassi.
8. Nel corso dei prossimi mesi prevediamo di riaprire posizioni collegate al tema del rallentamento cinese e dei mercati emergenti, poiché prevediamo che la crescita continuerà a rallentare e a deludere le aspettative.
Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto.
Consulta la scheda nella sezione fondi per accedere ai documenti associati al Diversified Alpha Plus Fund.
ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.
Tutti
gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita
del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla
data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi
momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni
economiche.
Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e
le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle
analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune
conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non
realizzarsi.
I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati
futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile
perdita del capitale.
2. I rendimenti dei Treasury Usa inizialmente avevano registrato un lieve aumento, supportati dai timori di un annuncio di rallentamento del quantitative easing da parte del FOMC in occasione della riunione del 18 settembre, ma l'imprevisto proseguimento dello status quo ne ha determinato la brusca flessione.
3. I titoli dei mercati emergenti hanno segnato un rialzo, grazie alla spinta fornita dal miglioramento dei dati sulla crescita e da una pausa apparente nell'ondata di diffuse vendite sull’intero segmento. Le valute di paesi emergenti con forti deficit delle partite correnti, ad esempio l'India e il Brasile, hanno recuperato oltre il 4%; i titoli azionari quotati in questi paesi hanno generato una performance del 6% (in USD); e il differenziale delle obbligazioni in valuta forte si sono contratti di 22 punti base.
4. Nelle prime due settimane di settembre il Fondo ha guadagnato lo 0,7% grazie alla buona performance generata dalle posizioni legate al tema della ripresa dell'Eurozona.
Un contributo positivo proviene dalle posizioni legate alla bolla dei rendimenti (yield bubble). Il principale impatto negativo, viceversa, deriva da alcune posizioni corte sulle divise dei mercati emergenti legate alle materie prime.
5. Sebbene il tema della rivalutazione della bolla dei rendimenti rimanga ancora ad uno stadio iniziale, siamo passati moderatamente long di duration attraverso i Treasury Usa a 10 anni, poiché abbiamo osservato l'insorgere di un rapporto rischio/rendimento favorevole dovuto al rapido rialzo dei rendimenti in un contesto di crescita debole.
6. Dopo aver raggiunto i livelli di stop-loss, abbiamo chiuso la posizione corta sul paniere di valute legate ai mercati emergenti con consistenti disavanzi nelle partite correnti (real brasiliano, rupia indonesiana, rupia indiana, lira turca, rand sudafricano) nonché dimezzato la posizione corta sul dollaro australiano.
7. Un'ampia quota del rischio complessivo del Fondo continua ad essere basata su posizioni legate al tema della ripresa dell'Eurozona: continuiamo, difatti, a vedere opportunità per un'accelerazione della crescita. Sebbene la Fed abbia esitato davanti alla debolezza dei dati, riteniamo che la politica monetaria statunitense diventerà presto meno accomodante. Nei prossimi due anni il mercato del lavoro statunitense potrebbe continuare a creare posti di lavoro, portando così a un aumento dei tassi d’interesse e a una rivalutazione delle attività sensibili ai tassi.
8. Nel corso dei prossimi mesi prevediamo di riaprire posizioni collegate al tema del rallentamento cinese e dei mercati emergenti, poiché prevediamo che la crescita continuerà a rallentare e a deludere le aspettative.
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le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle
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