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durata del fondo

Cogliere opportunità e limitare il rischio del tempo

25 Luglio 2013 12:43
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Chi si fosse abituato ai facili e interessanti rendimenti ottenuti dalla semplice sottoscrizione di titoli di stato e obbligazioni dovrà rivedere le proprie strategie.

Una prima anticipazione la si è già assaggiata nei primi sette mesi di quest’anno, con molti portafogli a reddito fisso che tra maggio e giugno hanno praticamente azzerato i guadagni che avevano accumulato da inizio anno. Colpa dell’aumento dei tassi di interesse che, secondo diversi osservatori, potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

Gli esperti di Morgan Stanley sostengono che “storicamente, un metodo comunemente impiegato per ridurre l’impatto sui portafogli obbligazionari di un aumento dei tassi durante le fasi di ripresa dell’economia è consistito nel sovrappesare le attività a breve scadenza e a tassi variabili”.
Subito dopo Morgan Stanley aggiunge: “in questa fase di mercato, a nostro avviso strutturalmente diversa da un normale ciclo economico, il nostro consiglio è quello di detenere attività con scadenza media pari a circa cinque anni, e con gestione attiva della duration, piuttosto che adottare la classica strategia, valida in altre fasi di mercato e consistente nell’investimento in titoli con scadenza fino a due anni con l’obiettivo di ridurre l’esposizione al rischio di aumento dei tassi e tutelare il rendimento derivante dal carry”.

Le ragioni che spingono Morgan Stanley a suggerire questa strategia obbligazionaria poggiano sul possibile miglioramento delle condizioni del credito e alla conseguente riduzione degli spread, che, nel caso dei titoli high yield, produrrebbe interessanti ritorni anche in conto capitale. Al contrario, i rendimenti dei titoli a breve scadenza - ossia fino a due anni - sono estremamente contenuti, e non offrono né un significativo extrarendimento né protezione contro un deterioramento economico o contro situazioni di rischio.

Nel prendere decisioni d’investimento per il futuro sarebbe quindi opportuno distinguere tra una normale fase di ripresa economica all’interno di un classico ciclo di mercato, e una ripresa - come quella attuale - successiva a una profonda crisi finanziaria. Nel primo caso i tassi tendono a salire e le condizioni creditizie a inasprirsi rapidamente, mentre nel secondo il ritmo dell’inasprimento monetario può essere più lento e le condizioni creditizie potrebbero distendersi piuttosto che inasprirsi.

“A nostro avviso, nell’attuale contesto la strategia ottimale per approcciare il reddito fisso si situa nel mezzo. Siamo del parere che un investimento in attivi con duration lievemente superiore, pari a circa cinque anni invece di due anni o meno, con contestuale gestione attiva del rischio di duration, potrebbe offrire interessanti vantaggi in termini di diversificazione. L’acquisto di prodotti a spread, come i titoli high yield con duration pari a circa cinque anni e una minore sensibilità (beta) ai tassi d’interesse, offre pertanto un’opportunità interessante nel contesto attuale” sottolineano gli specialisti di Morgan Stanley, per i quali l’attuale vantaggio per gli investitori obbligazionari rappresentato dall’inasprimento normativo, dalla riduzione dell’indebitamento e dalle politiche di stimolo, riducono il rischio di insolvenza, a vantaggio, quindi, dell’asset class “high yield”.

In tutti i casi la gestione attiva del rischio di duration svolgerà un ruolo essenziale nell’aiutare gli investitori obbligazionari a preservare il capitale e a conseguire rendimenti in un contesto di tassi in rialzo.
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