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Beni di consumo, in un mondo più complesso è cruciale essere selettivi

Il settore dei beni di consumo è cambiato profondamente negli ultimi anni: il valore della prevedibilità dei margini e dei profitti rende alcune società le prime scelte.

7 Giugno 2017 10:32
financialounge -  beni di consumo Bruno Paulson fusioni e acquisizioni Kraft Morgan Stanley profitti aziendali settore cosmetico tabacco Unilever William Lock

“In questo mondo sempre più complesso è cruciale essere selettivi prima di fare le scelte di portafoglio” sottolineano Bruno Paulson, Managing Director e William Lock, Managing Director, gestori dei fondi [tooltip-fondi codice_isin="LU0119620416"]MS INVF Global Brands Fund[/tooltip-fondi] e [tooltip-fondi codice_isin="LU1378879321"]MS INVF Global Brands Equity Income Fund[/tooltip-fondi].

Il loro riferimento è al fatto che alcuni segmenti nel settore dei beni di consumo, tra i quali i prodotti di bellezza, la salute dei consumatori, i superalcolici e il tabacco, sono più interessanti di altri, come gli alimentari e la birra. E lo sono in virtù della migliore crescita dei volumi (come nel caso dei prodotti di bellezza e della salute dei consumatori), delle maggiori opportunità derivanti dallo spostamento verso prodotti premium più costosi (superalcolici) o della maggiore capacità di fissare i prezzi (tabacco).

Non solo, pure il management delle società ha acquisito una maggiore rilevanza. “È fondamentale che le imprese siano ‘pienamente investite’, senza lesinare sull'innovazione e le attività pubblicitarie e promozionali ad essa associate al fine di gonfiare gli utili di breve termine a discapito del marchio” puntualizzano i due manager, secondo i quali, in questa nuova epoca, le compagnie devono essere più decentralizzate e intraprendenti e devono essere in grado di contrastare concorrenti sempre più validi nei mercati emergenti e le nuove realtà che si affermano in quelli sviluppati, districandosi al contempo con destrezza in un panorama mediatico più complesso.

“Con i segmenti di mercato e i manager giusti, le aziende di beni primari possono accrescere i ricavi totali di più del 2% nei mercati sviluppati e di oltre il 6% nei mercati emergenti, continuando nel frattempo a migliorare i margini” sostengono Bruno Paulson e William Lock. Gli esempi che i due manager indicano sono quelli relativi all’offerta di Kraft Heinz su Unilever, a Reckitt Benckiser (che è in procinto di rilevare Mead Johnson, produttore di alimenti per l'infanzia) e a la British American Tobacco (che sta acquistando il restante 57% di Reynolds American che non possiede ancora).

Esempi che, al di là delle diversità, hanno in comune strategie precise con l’obiettivo di consolidare e, magari, rafforzare, il proprio brand e la propria quota di mercato e i margini. “La prevedibilità è di per sé un valore in un mondo in cui regna grande incertezza, e dove l'indice delle Borse mondiali MSCI World è trattato ad un multiplo di rapporto prezzo/utili (p/e) storicamente elevato di 16,64 volte i profitti attesi per i prossimi 12 mesi, utili a loro volta basati su ipotesi di tassi di espansione a due cifre” specificano Bruno Paulson e William Lock convinti che le società di beni di consumo primari di alta qualità, che operano nei segmenti e con i management giusti, siano sicuramente una valida fonte di prevedibilità, che unita all'elevata redditività del capitale e a buoni tassi di espansione, può aiutarle a capitalizzare costantemente la crescita nel corso del tempo. Per questo, è probabile che rimangano una componente fondamentale del portafoglio.
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