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Colossi tech Usa sotto tiro, ma Facebook continuerà a crescere

Secondo Legg Mason il progetto Libra sta ancora muovendo i primissimi passi, ma ha buone possibilità di avere maggior successo rispetto ad altre criptovalute. Politica da monitorare fino alle presidenziali del 2020

di Redazione 19 Luglio 2019 12:26

I colossi tech americani, da Google ad Amazon fino a Facebook, finiscono sempre più frequentemente nel mirino di autorità e politica sia in Usa che in Europa; ultimi casi l’apertura di un’indagine dell’Antitrust europeo sul gigante di Seattle e le prese di posizione sul progetto Libra del numero uno dei Social, arrivate dalla Fed e dal Senato americani e dal G7 finanziario che si è tenuto recentemente in Francia. È ora che gli investitori si mettano in allarme sui grandi titoli del tech americano, che negli ultimi anni tra l’altro hanno corso moltissimo? La domanda se la pone in un commento dedicato a Facebook Margaret Vitrano, portfolio manager del fondo US Large Cap Growth di ClearBridge Investments, che fa parte del gruppo Legg Mason, per rispondere che l’attenzione politica su Facebook e su altri grandi gruppi del settore “può rappresentare un rischio da monitorare almeno fino alle elezioni presidenziali del 2020”, ma l’aspettativa della casa d’investimento è comunque che Facebook “continuerà la sua solida performance, attraverso la crescita degli utenti, dell’engagement e del prezzo della pubblicità sulla sua attuale famiglia di app”.

IL NUOVO ECOSISTEMA DI PAGAMENTO POTREBBE ESPANDERSI RAPIDAMENTE


L’esperta di Legg Mason si concentra soprattutto sul progetto di creazione di Libra da parte di Facebook, ancora in una fase iniziale, con molti dettagli non ancora definiti né condivisi pubblicamente. Considerando la redditività e l’ampiezza del business di Facebook, e il fatto che il management dell’azienda voglia arrivare a una dimensione significativa della piattaforma prima di sperimentare con la monetizzazione, Vitrano ritiene che “passeranno anni” prima che il nuovo business abbia un impatto significativo sui risultati economici. Il settore dei pagamenti digitali è molto grande, e se Facebook dovesse sviluppare un ecosistema di pagamento, è facile immaginare che questo possa espandersi molto rapidamente, facendo leva sulla solida base di utenti del social network. Considerando poi il track record di Facebook nello sviluppo di nuove applicazioni per migliorare il business, e il fatto che Libra verrà inizialmente utilizzata all'interno dell'ecosistema del gruppo di Zuckerberg, l’esperta ritiene comunque che “abbia buone probabilità di avere maggiore successo rispetto ad altre criptovalute”.

POTENZIALE INTERESSANTE DI CRESCITA FUTURA


Allargando l’analisi alle problematiche relative alla gestione dei dati degli utenti, emerse in particolare con il caso di Cambridge Analytica, secondo l’esperta di Legg Mason “Facebook ne ha capito la portata e sta infatti prendendo provvedimenti per conservare la fiducia dei propri utenti, migliorando l’ottemperanza alle norme e la supervisione”. Inoltre, osserva Vitrano, la società di Zuckerberg ha deciso di tagliare i dati concessi a terze parti, costringendo i brand a diventare più creativi nel loro approccio al marketing. Nel frattempo, continua a innovare, con Facebook Watch e le Instagram Stories che stanno portando un contributo significativo, e con Libra che rappresenta “un potenziale interessante di crescita futura”.

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RAFFORZATO IL PRESIDIO SU PRIVACY E SICUREZZA


Nel fondo di Legg Mason ClearBridge US Large Cap Growth, Facebook rappresenta una delle prime cinque holding, che è stata aggiunta opportunisticamente nell'ultimo anno durante i periodi di volatilità. Legg Mason è un gestore specializzato in titoli growth ad alta capitalizzazione, con un focus su aziende leader che puntano su mercati significativi. Facebook rientra tra questi ed è anche una componente importante del benchmark della casa, che vede nel titolo “una convincente opportunità di crescita di lungo periodo”. Legg Mason nota che il modo in cui utenti e inserzionisti interagiscono con l'ecosistema social ha fatto emergere nuovi interrogativi sia per l'azienda che per l’opinione pubblica, ma aggiunge che negli ultimi anni Facebook ha triplicato il numero di dipendenti che si occupano di privacy e sicurezza dati, e ha mostrato la volontà di lavorare sui problemi regolamentari, di supervisione e omogeneità.
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