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Kurt Halvorson

Obbligazioni societarie Usa, sfruttare la volatilità con acquisti mirati

Per Western AM (Legg Mason) le obbligazioni societarie Usa restano ancora interessanti: i dati di bilancio del primo trimestre 2019 confermano la solidità dei titoli finanziari e dei beni di consumo e la volatilità dell’hi tech

di Redazione 7 Giugno 2019 14:27

Finora i tentativi di prevedere la fine di questo ciclo del credito non solo si sono dimostrati inutili, ma hanno anche comportato scelte di portafoglio nell’ambito delle obbligazioni societarie Usa che si sono rilevate poco efficienti. Alla luce di quanto accaduto anche negli ultimi 18 mesi, durante i quali gli investitori in corporate bond statunitensi hanno dovuto confrontarsi con una serie di difficoltà ma senza una inversione del trend di fondo dell’asset class, Kurt Halvorson, Portfolio Manager di Western Asset Management (gruppo Legg Mason), conferma il suo scenario di base: questo ciclo sembra destinato a durare molto più a lungo dei cicli del credito precedenti.

I DUE PILASTRI DELLA CONVINZIONE


Questa sua convinzione si basa, principalmente, su due pilastri: la profondità della correzione durante la grande crisi finanziaria e le successive lezioni apprese.
“Di conseguenza, finché i fondamentali dell’economia statunitense restano robusti e le aziende continuano nel loro percorso di crescita, siamo intenzionati a sfruttare le fasi di volatilità per esporci ulteriormente sulle nostre partecipazioni core e continuare a investire sull’espansione del ciclo economico” specifica Kurt Halvorson.

DATI MACRO E AZIENDALI INCORAGGIANTI


A questo proposito, l’esperto tiene a mettere in evidenza come i dati macroeconomici e quelli aziendali, sostanzialmente positivi, abbiano di fatto contraddetto le preoccupazioni che hanno minato le sicurezze degli investitori e alimentato il regime di volatilità dei mercati.

IL 95% DELLE AZIENDE DELL’S&P 500 IN UTILE


E’ vero che negli ultimi 18 mesi un lungo elenco di fattori – dalle guerre commerciali alla Brexit, dal ciclo di aumento di tassi negli Usa alla situazione politica italiana, fino alla possibilità di una recessione – ha messo pressione sui mercati finanziari, compreso quello delle obbligazioni societarie Usa. Ma è altrettanto vero che i dati del Pil statunitense del primo trimestre del 2019 hanno sorpreso al rialzo mentre i fondamentali delle aziende hanno mostrato una incoraggiante resilienza: basti pensare che il 95% delle compagnie dell’indice S&P 500 ha contabilizzato profitti nel primo trimestre, con un incremento complessivo delle vendite del 5,3% su base annua.

SETTORI FINANZIARIO E DEI BENI DI CONSUMO


Certo, ammette Kurt Halvorson , non tutti i settori hanno evidenziato lo stesso comportamento. Grazie al traino della deregolamentazione e della riforma fiscale promossa dall’amministrazione Trump, i titoli finanziari (+11,5%) e quelli del settore consumi (+8,4%), che insieme costituiscono l’asse portante dell’economia americana, stanno continuando a registrare una crescita importante. Per contro, la tecnologia mostra segnali di affaticamento con ricavi in contrazione dell’1,2%: non a caso Kurt Halvorson continua a consigliare molta cautela sulle emissioni obbligazionarie societarie Usa di questo settore.

La corsa delle small cap Usa non è ancora finita


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RALLENTAMENTO FISIOLOGICO


Detto questo, l’esperto suggerisce di contestualizzare il rallentamento del ritmo di crescita: si tratta di un calo fisiologico alla luce dei nove rialzi dei tassi con una economia i cui fondamentali restano tuttavia solidi in base alla robusta crescita dei ricavi che ancora riesce a registrare.

FOCUS SU DAZI COMMERCIALI E CONSUMI


Precisato tutto questo, Kurt Halvorson per l’immediato futuro indica i due fattori chiave: l'impatto delle dispute internazionali in ambito commerciale e il comportamento dei consumatori. A questo proposito segnala quanto affermato di recente da Citigroup Research sulla base di osservazioni pubbliche fatte da dirigenti di oltre due dozzine di grandi società statunitensi. Ebbene, emergerebbe che le imprese americane di vari settori “sarebbero pronte a difendere i propri margini di profitto attraverso una maggiorazione dei prezzi per gli utenti finali, nella misura consentita dalla pressione concorrenziale”.
Secondo l’esperto si tratta di un aspetto di assoluto rilievo che andrà tenuto costantemente sotto osservazione per nel corso dei prossimi mesi anche per le scelte nell’ambito delle obbligazioni societarie Usa, dal momento che potrebbe determinare problemi sul versante dei consumi oppure su quello dei margini delle aziende americane, o addirittura per entrambi.
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