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Obbligazioni, il mercato sta scontando un rischio sistemico

10 Marzo 2016 09:47
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Gli spread (ovvero il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato di uguale durata) si sono ampliati significativamente da inizio anno, al punto da affermare che il mercato sta attualmente scontando un rischio sistemico. Lo sottolineano Ken Leech, CIO di Western Asset (gruppo Legg Mason) e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00BHBX1D63"]Legg Mason Western Asset Macro Opportunities Bond[/tooltip-fondi], e Ivor Shucking, analista senior specializzato nel settore bancario, i quali ricordano come gli spread siano tornati a livelli che non vedevamo dal 2007, superando leggermente anche quelli del 2011, all’apice della crisi dell’euro.

Una delle principali ragioni del crollo del credito risiede nella grande incertezza sulla Cina: il rallentamento del settore manifatturiero nel Paese ha infatti frenato i mercati delle materie prime, mentre la svalutazione della valuta cinese ha messo sotto pressione i mercati emergenti, sia nella regione sia in America latina. Si sono quindi intensificati i timori di una recessione globale. Inoltre, puntualizza Ken Leech, il prezzo del petrolio ha toccato i minimi storici, in termini reali è sui minimi di 40 anni. Queste dinamiche fanno emergere numerose sfide, sia per i produttori di petrolio sia per le banche che hanno un’esposizione a queste società. Di conseguenza, si è rivelato un periodo decisamente difficile per il mercato high yield.

Secondo Ken Leech, il settore che ha colpito maggiormente il portafoglio del fondo Legg Mason Western Asset Macro Opportunities Bond è stato il settore bancario. “Non avevamo previsto che i mercati avrebbero scontato un rischio sistemico tanto marcato per le banche, e riteniamo che questi timori siano ingiustificati. Non è necessario assistere ad una crescita degli utili spettacolare per ottenere performance brillanti dal settore bancario rispetto agli ampi spread attuali, dobbiamo soltanto continuare nel lento percorso di crescita globale che ci attendiamo”, afferma Ken Leech, che ipotizza il potenziale rischio che l’ossessione del mercato per una recessione si trasformi in un circolo vizioso: “Il rischio c’è. Tuttavia, credo che la politica abbia imparato la lezione impartita dalla crisi del credito nel 2007. Il problema è che una contrazione delle condizioni finanziarie può scatenare un circolo vizioso. Per questo motivo credo che la Federal Reserve non commetterà un errore politico. I toni della banca centrale americana stanno cambiando, ma non vuole dare l’impressione di reagire semplicemente alle condizioni finanziarie”.

Secondo Ken Leech, con l’inflazione bassa e in diminuzione su scala globale, anche negli Stati Uniti, dove le aspettative inflazionistiche sono al ribasso, la banca centrale americana sarà costretta a rallentare il ciclo della stretta monetaria. “Naturalmente sarebbe un fattore molto positivo per il credito e i mercati potrebbero adeguarsi rapidamente. Considerato il grande margine di sicurezza a disposizione in questo momento, siamo fiduciosi nella nostra esposizione al credito investment grade, soprattutto al settore bancario” conclude il gestore.
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