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Guerra commerciale

Mercati emergenti, è ora di liberare il potenziale represso

Secondo Martin Currie (Gruppo Legg Mason), dopo un 2018 particolarmente negativo per i mercati emergenti, le principali condizioni che hanno pesato su azioni e debito emergente sembrano ora gradualmente migliorare

di Redazione 30 Aprile 2019 07:00

Chi avesse investito nei mercati emergenti tre anni fa non avrebbe di che lamentarsi. Infatti, in base ai rispettivi indici Fideuram dei fondi di categoria, dal 24/4/2016 al 24/4/2019 i fondi azionari Paesi emergenti hanno reso in media il 28,03% e quelli obbligazionari specializzati sul debito emergente hanno messo a segno un guadagno medio del 6,21%. Tuttavia l’anno scorso entrambe le asset class hanno accusato severe correzioni, con i fondi azionari paesi emergenti in caduta del 13,4% e i fondi obbligazionari dei mercati emergenti in calo del sette per cento. A queste correzioni è però seguita una pronta ripresa nel primo trimestre del 2019 durante il quale l'indice MSCI Emerging Markets ha guadagnato il 9,9% in dollari Usd evidenziando, peraltro, una minore volatilità.

FED IN PAUSA SUI TASSI E INFLAZIONE AI LIVELLI MINIMI


Alla base di questo recupero figurano le aspettative sui tassi di interesse riviste al ribasso e l’andamento dei negoziati sul commercio tra Washington e Pechino. “La Fed ha preso atto di una crescita più lenta nelle principali economie e di una maggiore incertezza politica, alla luce della Brexit e delle dispute commerciali” sottolinea Alastair Reynolds, Portfolio Manager di Martin Currie (Gruppo Legg Mason), secondo il quale la pausa nel ciclo di rialzo dei tassi USA, in combinazione con livelli minimi record di inflazione nella maggior parte dei paesi emergenti, dovrebbe permettere alle banche centrali dei mercati emergenti di ridurre nel corso di quest’anno i tassi d’interesse.

TRE EVENTI CHIAVE PER IL SECONDO TRIMESTRE


Uno scenario che favorirebbe certamente le quotazioni di azioni e debito emergente, ma che non deve far trascurare gli altri eventi che, nel secondo trimestre, potrebbero avere un impatto sulla performance dei mercati emergenti. Tra questi Alastair Reynolds si dichiara particolarmente attento ai colloqui sino-americani, all’esito delle elezioni nazionali indiane e ai segnali di stabilizzazione dell'attività economica in Cina e a livello globale.

ATTESI RISULTATI FAVOREVOLI AL MERCATO


Relativamente alle dispute commerciali tra Washington e Pechino, sembrerebbe emergere la volontà da parte dei due colossi di garantire impegni commerciali a lungo termine con l’amministrazione Trump che ha prorogato la scadenza per l'introduzione della prossima fase delle tariffe sulle esportazioni cinesi. Alastair Reynolds , pur ammettendo che in questo specifico ambito, come pure in quello delle consultazioni in India e in quello del ciclo dell’economia globale, nulla possa essere dato per scontato, ritiene probabile che si possano materializzare risultati largamente favorevoli al mercato in ciascuna di queste aree.

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IL SENTIMENT DEGLI INVESTITORI


È vero, specifica Alastair Reynolds, che le società nelle quali tende ad investire sono caratterizzate da prospettive di crescita dei profitti superiori alla media e da bilanci più solidi rispetto alla concorrenza, tuttavia un miglioramento del contesto societario generale contribuirebbe a rafforzare il sentiment degli investitori sulla base del fatto che ci sarebbe la conferma dei fattori di crescita di lungo termine per i mercati emergenti.

L’INCREMENTO DELLE A-SHARES CINESI NEGLI INDICI MSCI


Sempre in ottica di lungo termine, anche l’aumento della ponderazione dell’azionario cinese nell’indice MSCI può fornire un importante contributo. Infatti MSCI ha annunciato un incremento del peso delle A shares cinesi negli indici MSCI in tre fasi nel corso di quest’anno che dovrebbe portare il peso delle A shares cinesi nell'indice MSCI Emerging markets dallo 0,7% di oggi al 3,3% entro il prossimo mese di novembre.

SELEZIONE RIGOROSA DEI SINGOLI TITOLI


“Nei mercati emergenti resta ben delineata l’intensa combinazione data dall'adozione della tecnologia, dell'urbanizzazione e della crescita del settore dei servizi” tiene infine a precisare Alastair Reynolds che si dice convinto della efficacia di selezionare in modo rigoroso i singoli titoli: un approccio che permetterà l'accesso a società ad elevata redditività sul capitale, attive in settori strutturalmente in crescita, e che aiuterà a generare extra rendimenti rispetto alla media di mercato.
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