Contatti

Federal Reserve

Fed verso una strategia attendista di tipo 'wait and see'

Nel suo ultimo discorso di Jackson Hole, Powell ha minimizzato l'importanza delle stime empiriche del tasso neutrale ed ha evidenziato piuttosto l'importanza della dipendenza dai dati reali

30 Gennaio 2019 10:30

C’è molta attesa per la prima riunione della Fed del 2019. Sia perché le decisioni della banca centrale statunitense esercitano una forte influenza sui mercati finanziari e sia, soprattutto, alla luce di quanto accaduto nel corso del 2018, durante il quale i membri della Fed hanno fornito spesso messaggi poco chiari alla comunità finanziaria che hanno finito con il disorientare i mercati.

UN APPROCCIO "WAIT AND SEE"


Secondo John Bellows, Portfolio Manager e Research Analyst di Western Asset, affiliata Legg Mason, per delineare quale potrebbe essere la strategia della Fed nel 2019, occorre partire dal ultimo discorso di Powell a Jackson Hole, nel quale il presidente ha ridimensionato la rilevanza delle stime empiriche del tasso neutrale, mentre ha preferito evidenziare l'importanza della dipendenza dai dati reali. Un approccio che, per l’esperto, si può riassumere in una strategia attendista di tipo "wait-and-see", che consente ai membri della banca centrale statunitense si basarsi soprattutto sui dati effettivamente registrati, e in particolare sui dati reali relativi all’inflazione.

I 4 FATTORI DI SUPPORTO


John Bellows si aspetta che l’approccio di Powell illustrato a Jackson Hole prenda gradualmente piede, e che, al netto di nuovi comportamenti disomogenei che non si possono escludere, una strategia “wait-and-see” venga sempre di più preferita alle altre alternative: d’altra parte sono quattro i fattori di supporto a questa sua tesi. In primo luogo, è probabile che il rallentamento della crescita USA rispetto all’esuberante 2018, possa convincere la Fed che la sua politica monetaria non possa più essere considerata accomodante, rendendo quindi meno necessario un restringimento più deciso.

PERPLESSITA’ SUI MODELLI TRADIZIONALI


In secondo luogo, negli ultimi 5 anni il Core Personal Consumption Expenditures (PCE),  la misura di inflazione preferita della banca centrale, ha superato il livello obiettivo del 2%  soltanto per un mese: ciò comincia a far sorgere dei dubbi sulla validità stessa dei modelli della Fed, e dovrebbe spingere Powell a concentrarsi piuttosto sui dati realmente registrati.

Draghi prudente non estrae l'arma Tltro


Draghi prudente non estrae l'arma Tltro





PRESERVARE ED ESTENDERE IL CICLO


In terzo luogo, la Fed ha tutto l’interesse a preservare ed estendere la ripresa economica. I propri margini di manovra, infatti, nel caso, tra uno o due anni, ci fosse una recessione sembrano piuttosto esigui: dalla possibile riduzione dei tassi d'interesse ad un bilancio già di dimensioni notevoli e all'incertezza sul sostegno della politica fiscale.

PERPLESSITA’ SUI POSSIBILI NUOVI AUMENTI DELLA FED


“In quarto e ultimo luogo, la reazione al rialzo di dicembre potrebbe essere uno stimolo all'adozione di una nuova strategia in tempi brevi” sottolinea John Bellows, il cui riferimento è al fatto che è sembrato unanime la perplessità della comunità finanziaria circa le motivazioni per ulteriori rialzi da parte della Fed, soprattutto se si considera il basso rischio di inflazione.

Wall Street, potenziale di rialzo elevato nonostante i rischi


Wall Street, potenziale di rialzo elevato nonostante i rischi





INFLAZIONE AL DI SOTTO DEL 2%


A proposito di prezzi al consumo, John Bellows sembra escludere che si possa registrare una impennata dell’inflazione, a maggior ragione alla luce dei tanti fattori che spingono in direzione opposta. “Prevediamo che l’inflazione possa restare al di sotto dell'obiettivo del 2% e una strategia attendista dovrebbe neutralizzare qualsiasi aumento dei tassi nel 2019” afferma l’esperto, secondo il quale l’approccio più efficace per la Fed sarebbe quello di muoversi in base ai dati effettivamente registrati sull’inflazione. E nel momento in cui la banca centrale statunitense adottasse questa strategia “wait-and-see” da subito, le prospettive per i mercati diventerebbero piuttosto chiare.

SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO


Peccato che il percorso tutt’altro che lineare adottato dalla Fed nel corso del 2018 faccia sorgere più di un dubbio su quale potrà effettivamente essere l’approccio della banca centrale nei prossimi mesi sebbene per John Bellows si tratterebbe comunque solo di una questione di tempo: “Prima o poi la strategia “wait-and-see” dovrebbe prevalere e l’approccio che il presidente Powell ha delineato a Jackson Hole caratterizzerà la prossima fase del ciclo dei tassi di interesse” conclude l’esperto.
Share:
Trending