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ESG

“Gli asset managers facciano squadra per la sostenibilità”

Solo una coalizione tra società di gestione del risparmio può spingere le aziende a perseguire rendimenti sostenibili orientati sul lungo termine, spiega Martin Currie (affiliata Legg Mason) nel suo report annuale ESG

di Antonio Cardarelli 20 Maggio 2020 19:00
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Una collaborazione tra società del risparmio gestito per spingere le aziende a perseguire rendimenti sostenibili. Nello Stewardship Annual Report 2020 Martin Currie, affiliata Legg Mason specializzata nell’azionario globale, lancia un messaggio chiaro agli asset manager globali.

NON BASTA IL CRITERIO RISCHIO/RENDIMENTO


“L’industria del risparmio gestito si trova in una fase cruciale - dichiara Julian Ide, CEO di Martin Currie - Siamo giunti a un punto in cui non è più possibile, o accettabile, pensare al nostro lavoro soltanto sulla base di criteri di rischio/rendimento. Con l’aumentare della pressione dell’attività umana sul nostro pianeta – che si manifesti tramite una pandemia, il cambiamento climatico o la perdita di biodiversità – gli asset manager devono far sentire la propria voce”.

ENGAGEMENT ONE-TO-ONE


L’invito è riportato con chiarezza nel report ESG che Martin Currie mette a punto ogni anno. Oltre al sollecito per una maggiore collaborazione tra società di gestione del risparmio sui temi della sostenibilità, lo Stewardship Annual Report 2020 mette in evidenza anche l’attività dell’affiliata Legg Mason. Oltre al suo lavoro globale con molteplici aziende tramite otto coalizioni, nel 2019 Martin Currie ha svolto 178 engagement one-to-one con il management di altrettante società.

PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLEE DEGLI AZIONISTI


Queste attività, insieme a quella di votazione su 6.931 risoluzioni in 665 assemblee degli azionisti, dimostra l’impegno dell’affiliata Legg Mason negli investimenti ESG, evidenziata anche dall’aver ricevuto dal PRI (Principles for Responsible Investment) la votazione massima di A+ in ogni categoria per il terzo anno consecutivo.

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO


Inoltre, Martin Currie ha allineato le sue attività con le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), costituita nel 2015 per sviluppare una rendicontazione volontaria e trasparente dei rischi climatici da parte delle aziende. “Crediamo che il framework della TCFD sia uno strumento vitale per capire come le aziende gestiscono i rischi legati al clima”, spiega David Sheasby, Head of Stewardship and ESG di Martin Currie.

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GUIDARE LE AZIENDE


La società, nel corso dell’anno, ha anche analizzato l’impronta di carbonio dei propri portafogli, individuando le società che vi contribuiscono maggiormente. Questa analisi strategica è una delle quattro aree di trasparenza indicate dalla TCFD, che chiede anche agli investitori di tenere in considerazione la governance, la gestione del rischio e le metriche e gli obiettivi di ogni azienda. “Con gli effetti del global warming che diventano sempre più evidenti, le imprese non possono più ignorare l’impatto sul proprio business e le implicazioni della transizione a un’economia a bassa intensità di carbonio - conclude Sheasby - Le società di asset management hanno un ruolo importantissimo in questo senso, non solo nel gestire i risparmi dei propri clienti in maniera adeguata, ma anche nel guidare le aziende verso pratiche coerenti e misurabili”.
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