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BCE

Toschi (J.P. Morgan AM): “Draghi ancora molto accomodante per i mercati”

Draghi ha confermato che l’espansione monetaria proseguirà ancora a lungo. La nuova edizione delle Tltro sembra studiata per indurre le banche a richiedere altra liquidità solo quando davvero necessario

di Redazione 7 Giugno 2019 17:11

La Bce ha mantenuto un profilo molto accomodante e ha ancora utilizzato in modo significativo strumenti già noti ma potenziati come la forward guidance (gli annunci in tema di politiche monetarie, ndr), inviando ai mercati dei nuovi messaggi rassicuranti per fronteggiare il contesto dei nuovi rischi globali legati alla guerra commerciale e al processo di Brexit che ancora grava come elemento di incertezza sulle prospettive dell’Europa.
E’ questo, in estrema sintesi, il giudizio espresso da Maria Paola Toschi, Executive Director Market Strategist di J.P.Morgan Asset Management, sul meeting di giovedì della Bce. L’esperta ha passato in rassegna tutti i principali punti toccati dal governatore nella conferenza stampa, specificando per ognuno di essi le differenze rispetto alle attese e le implicazioni sui mercati.

FORWARD GUIDANCE


Il primo punto riguarda l’allungamento dell’orizzonte temporale della forward guidance che proietta l’attuale livello minimo dei tassi a tutto il primo semestre del 2020. “È la seconda volta in pochi mesi che la prospettiva di tassi fermi viene spostata di un semestre. La volta precedente è successo a marzo, quando la Bce ha annunciato il nuovo round di misure espansive con un pacchetto di interventi che a giugno sono stati ancora potenziati” specifica Paola Toschi. La banca centrale ha infatti lasciato intendere che un taglio dei tassi non è da escludere se il contesto economico lo dovesse rendere necessario o anche una ripresa del programma di acquisto dei titoli sui mercati potrebbe essere valutato.

I DETTAGLI DELLA TERZA EDIZIONE TLTRO


In secondo luogo, la Bce ha chiarito i dettagli del Tltro (long term refinancing operation, i prestiti mirati alle banche dell'Eurozona, ndr). La banca centrale europea è disposta a concedere liquidità alle banche europee nell’ambito della terza edizione Tltro a uno 0,1% sopra il tasso di rifinanziamento che è pari a 0%, ma questo tasso può anche essere inferiore e scendere di 10 punti base sopra il -0,4% in determinate condizioni e per determinate banche. “E’ vero che il tasso di questo nuovo round di Tltro è sembrato meno allettante del precedente e questa è sembrata la parte meno espansiva di tutto il nuovo impianto di politica monetaria. Ma ciò potrebbe essere un modo per indurre le banche a richiedere altra liquidità solo quando davvero necessario” puntualizza Paola Toschi.

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A PROPOSITO DI TIERING


Si è discusso anche del tiering, un sistema che prevede di applicare tassi d’interesse più elevati sui depositi delle banche presso la Bce superiori a un certo livello di riserve, un modo per fornire una forma di sussidio a quei gruppi la cui redditività è stata troppo penalizzata dai tassi negativi. Il comitato, rileva Paola Toschi, non sembra convinto di questo strumento e il Governatore ha evidenziato che il sistema bancario a livello aggregato non sembra aver troppo sofferto dei tassi negativi. Il tiering potrebbe essere considerato se davvero le condizioni economiche e finanziarie globali richiedessero un nuovo intervento di taglio dei tassi, una eventualità ancora lontana.

REVISIONI DEI TASSI DI CRESCITA


Come si legano le decisioni annunciate al contesto economico? “La buona notizia è che la crescita la del 2019 e stata lievemente rivista al rialzo grazie (+0,1%) a una prima parte dell’anno migliore delle attese ma in compenso è stata abbassata nei prossimi due anni 2020 e 2021 e portata all’1,4% che riflette alcuni dati molto deludenti soprattutto sul fronte della attività produttiva e degli investimenti in beni capitali” commenta Paola Toschi, seconda la quale questa revisione certifica che i rischi sulla zona euro restano al ribasso. Le tensioni commerciali gravano sulle prospettive dell’Europa che è a forte vocazione all’export. La vulnerabilità della zona Euro non è un problema che si possa risolvere a breve. A questo proposito il Governatore ha ancora ricordato l’importanza di politiche fiscali virtuose.

INFLAZIONE, LE ASPETTATIVE RESTANO DEBOLI


Per quanto riguarda l’inflazione, c’è la conferma che le aspettative restano deboli nonostante la moderata e continua crescita dei salari che si registra in molti paesi. Al 2021 l’inflazione core (quella che non tiene conto delle componenti energia e alimentare) è vista ancorata all’1,6% e i membri del comitato di politica monetaria esprimono preoccupazione e stupore su un trend dei prezzi che sembra non mostrare segni di vitalità e che potrebbe quindi indurre la banca centrale a nuovi interventi espansivi.

DECISIONI PRESE ALL’UNANIMITA’


“L’aspetto interessante è che tutte le decisioni sono state prese all’unanimità il che ci dice che anche il Presidente della Bundesbank Jens Weidmann, che resta tra i candidati alla successione di Draghi, si è espresso a favore di queste misure. Un messaggio che punta ancora a ricreare una nuova immagine da colomba del Governatore tedesco che in passato è spesso stato una voce fuori dal coro del comitato di politica monetaria, schierandosi contro le misure espansive adottate dalla BCE negli anni più difficili della crisi del debito europeo” sottolinea Paola Toschi che poi aggiunge: “Scenari di possibili nuovi interventi di taglio dei tassi o di allentamento quantitativo confermano che restano le condizioni per proseguire l’espansione monetaria ancora a lungo e che l’uscita dal dominio della politica monetaria resta lontana”.
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