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Sofferenza nel breve, guadagno nel lungo periodo

19 Luglio 2013 09:00
financialounge -  cina crescita economica esportazioni liquidità PIL previsioni quantitative easing riforme
Sebbene i dati economici di giugno della Cina restino ampiamente deboli, gli indicatori economici rientrano nei parametri definiti accettabili dal Governo centrale e non sono previste a breve misure di stimolo agli investimenti. Con le condizioni complessive di liquidità attese in ulteriore restringimento, la crescita economica potrebbe rallentare ancora nella seconda parte dell’anno.

Ma, guardando al medio lungo termine, questa è una situazione meno negativa di quel che si possa pensare. Proviamo a vedere perché. Il dato di crescita del PIL cinese del secondo trimestre, pari a 7,5% anno su anno, è in linea con le attese, anche se in calo rispetto al 7,7% del primo trimestre: la crescita trimestre su trimestre annualizzata rettificata per l’effetto stagionale si è attestata al 7%, in aumento rispetto al primo trimestre (+6.6%). Una significativa contrazione della crescita delle esportazioni, una domanda debole di beni di investimento (il settore ferroviario e gli investimenti immobiliari non sono riusciti ad arginare la vistosa decelerazione del settore manifatturiero) l’aumento delle scorte (a causa di mancati ordini), e gli elevati costi dei prestiti, sono tutti elementi chiave che hanno portato al rallentamento della crescita anno su anno.

Nonostante il calo della crescita del PIL, i mercati azionari (sia le azioni di categoria A che quelle di categoria H) sono stati leggermente positivi in previsione di alcune moderate misure di stimolo in grado di limitare il rallentamento della crescita. Nonostante il rimbalzo dell’indicatore dei prezzi al consumo primario ai massimi degli ultimi 4 mesi al +2,7 anno su anno (mese di giugno, ancora ben al di sotto dell’obiettivo del governo al 3,5% per il 2013), le pressioni inflazionistiche restano gestibili (l’indicatore dei prezzi al consumo che non include gli alimentari resta invariato a +1,6%), grazie ad un output gap più ampiamente negativo.

Tuttavia, riteniamo che lo spazio per un allentamento monetario sia limitato, a meno che l’attività economica non collassi. Da un lato, i prezzi alimentari potrebbero continuare a sospingere al rialzo l’indicatore dei prezzi al consumo nella seconda parte dell’anno, dall’altro il nuovo governo preferisce focalizzarsi su riforme strutturali e migliorare l’efficienza sia nel credito che nell’aspetto fiscale tollerando maggiormente la più contenuta espansione del PIL. Continueremo a vedere iniziative governative in linea con le riforme strutturali per supportare la crescita, in capo a un più moderno settore informatico, alla tutela ambientale e allo sviluppo urbano.

Con le complessive condizioni di liquidità attese in ulteriore stretta, la crescita economica potrebbe ancora rallentare nella seconda parte dell’anno. Alla luce di questo, potremmo vedere previsioni di crescita degli utili societari riviste al ribasso nel secondo semestre. La sola buona notizia è che gli investitori dovrebbero essere consapevoli che questi aggiustamenti strutturali sono “positivi” e sono necessari all’economia cinese nel prossimo futuro: per questo riteniamo che valga il detto “short term pain, long term gain”, sofferenza nel breve, guadagno nel lungo periodo.
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