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Obbligazioni, meglio se Emergenti e in valuta locale

Secondo J.P.Morgan AM, in questa fase il focus è su Paesi come Brasile, Perù e Sudafrica dove la curva dei rendimenti ha una struttura più ripida e dove potrebbero esserci tagli dei tassi entro fine anno

di Redazione 31 Luglio 2019 16:33

Dopo il robusto rally dei mercati obbligazionari da inizio anno, si rende necessaria una riflessione sulle reali opportunità d’investimento nel reddito fisso. Alla luce delle valutazioni che sono ora meno appetibili rispetto a dicembre 2018, dei rischi geopolitici internazionali e del quadro macroeconomico incerto, secondo il Team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, non è conveniente investire nelle obbligazioni societarie più rischiose, sia nell’ambito dei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Allo stesso tempo, dal momento che le valutazioni del debito emergente di qualità più elevata risultano ora poco convenienti, le migliori opportunità sono da ricercare nelle emissioni in valuta locale.

BANCHE CENTRALI EMERGENTI PRONTE AL TAGLIO DEI TASSI


Le ragioni di questa convinzione poggiano, secondo il Team, sui fondamentali. Si prevede infatti che, dopo i recenti tagli dei tassi da parte delle banche centrali di Sudafrica, Corea del Sud e Indonesia, oltre la metà degli istituti centrali dei mercati emergenti possa seguirne l’esempio a breve. Decisioni che riflettono l’opinione di consenso che delinea un rallentamento generalizzato dell’economia globale come peraltro fotografato pure dalla revisione al ribasso delle stime di crescita dell’Fmi (Fondo Monetario Internazionale).

CINA E INDIA MENO DINAMICHE


In particolare, le implicazioni derivanti dai rischi globali e locali hanno spinto l’FMI a ridurre la stima sulla crescita 2019 del Pil dei Mercati emergenti che dovrebbe infatti attestarsi al 4,1%, inferiore dello 0,3% rispetto alla precedente previsione formulata nel mese di aprile. Una limatura più che giustificata, oltre che per la perdita di vigore registrata in molti Paesi in via di sviluppo, sia dal rallentamento della Cina, sulla cui economia stanno pesando le tensioni commerciali con Washington, e sia dall’India, che ha visto frenare la domanda interna.

UN DRIVER PER GLI EMERGENTI DELL’EUROPA CENTRALE


“Un contesto che orienta la nostra attenzione agli indici PMI di luglio e alle decisioni delle Banche Centrali dei maggiori Paesi sviluppati, che influiranno sulla situazione dei Mercati emergenti” fa sapere il Team. A questo proposito va segnalato che le attese per una politica monetaria di nuovo accomodante da parte della Bce potrebbe favorire i mercati emergenti dell’Europa centrale, i quali, nel periodo immediatamente precedente ad annunci di misure di allentamento quantitativo da parte della Bce, hanno evidenziato una tendenza a registrare performance superiori alla media di mercato.

CURVE DEI TASSI PIÙ RIPIDE


In ogni caso, nel momento in cui le azioni combinate dalle varie banche centrali di tutto il mondo riuscissero a stabilizzare la crescita globale, a beneficiarne in modo particolare sarebbero le obbligazioni in valuta locale dei Mercati emergenti. “Grazie alle curve dei tassi più ripide , rispetto a quelle dell’area dollaro ed euro, e a rendimenti reali sostenuti, potrebbero in specifici casi garantire opportunità interessanti” puntualizza il Team.

Bond, le mosse giuste dopo gli annunci delle banche centrali


Obbligazioni, le mosse giuste dopo gli annunci delle banche centrali






FOCUS SU BRASILE, PERÙ E SUDAFRICA


A questo proposito, l’attenzione maggiore dovrebbe essere rivolta ai titoli di Stato emergenti in valuta locale dei Paesi dove la curva dei rendimenti ha una struttura più ripida e dove potrebbero materializzarsi tagli dei tassi entro fine anno. Per esempio, i rendimenti dei titoli decennali di Brasile, Perù e Sudafrica risultano ben oltre i 150 punti base (+1,50%) rispetto ai titoli con scadenza 2021. “In questi Paesi, i rendimenti reali – al netto cioè dell’inflazione- risultano allettanti, soprattutto se confrontati con quelli offerti attualmente dai titoli di stato dei mercati sviluppati. Un esempio? Il rendimento reale del governativo decennale sudafricano si attesta attualmente intorno 4,2%, mentre quello del Treasury USA omologo non va oltre lo 0,3 per cento” specifica il Team.

ANCHE I FATTORI TECNICI GIOCANO A FAVORE


Infine, ma non per importanza, anche i fattori tecnici giocano a favore del debito emergente in valuta locale. Infatti, se i flussi di investimento nei fondi comuni in valuta forte negli ultimi mesi sono risultati stabili a conferma di una modesta domanda di debito emergente, le sottoscrizioni verso i fondi dei Mercati emergenti in valuta locale sono stati meno sostenuti. Le ragioni di questa ‘freddezza’ da parte degli investitori va ricercata nelle performance tutt’altro che brillanti da inizio anno delle valute emergenti. Pertanto, è la convinzione del Team, se non ci sarà nessun peggioramento del quadro fondamentale, potrebbe essere questo il timing giusto per aumentare l’esposizione al debito emergente in valuta locale. Con un’ultima annotazione. In assenza di notizie negative, nel mese di agosto, la consueta diminuzione della liquidità sul mercato dovrebbe essere controbilanciata dal calo stagionale delle nuove emissioni.
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