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Obbligazioni, per J.P. Morgan AM è il momento di seguire la scia delle banche centrali

J. P. Morgan AM continua a preferire i titoli per i quali c’è una domanda vigorosa delle Banche centrali, mentre per tornare a pieno ritmo sul mercato del rischio meglio aspettare la ripartenza delle economie

di Virgilio Chelli 8 Aprile 2020 21:00
financialounge -  banche centrali J.P. Morgan Asset Management obbligazioni

Governi e Banche centrali hanno messo in campo stimoli fiscali e monetari ingenti, e potrebbe essere solo l’inizio. Le implicazioni per gli investitori obbligazionari sono chiare: bisogna prediligere gli attivi per i quali c’è una domanda vigorosa da parte delle Banche centrali, compresi titoli di Stato e corporate bond di alta qualità. Il mercato primario è uno strumento efficiente per accedere a questi titoli. La selettività resta un fattore cruciale per individuare gli emittenti che potrebbero subire una crisi di solvibilità sulla scia della recessione. Prima di tornare a operare a pieno ritmo nel mercato del rischio, bisogna aspettare la conferma che le economie sono in grado di tornare ai normali livelli di attività, un traguardo che pare ancora lontano.

SEGUIRE I DATI E CAPIRE COME E QUANDO LE ECONOMIE RIPARTIRANNO DOPO LA RECESSIONE


Sono queste le conclusioni del Bond Bulletin settimanale a cura dal team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, che dopo le misure monetarie e fiscali sottolinea la necessità di capire come e quando le economie saranno in grado di riaprire i battenti senza che riprenda il contagio, monitorando gli indicatori a lungo termine, come la perdita di posti di lavoro e i fallimenti aziendali. Finora, questi indicatori non promettono nulla di buono, come mostrano gli ultimi dati degli Stati Uniti sulla disoccupazione, e puntano a un calo del PIL reale nel secondo trimestre del 10% o più in molti mercati sviluppati.

LA FASE ‘FACILE’ DEL RECUPERO È PARTITA, MA ORA SERVE UN CATALIZZATORE


Grazie ai due pilastri di sostegno, fiscale e monetario, il migliorato clima di fiducia ha determinato una performance vigorosa dei mercati finanziari sul finire di questo trimestre, con un rientro importante degli spread dei titoli High Yield su scala globale e un recupero significativo del mercato delle obbligazioni societarie statunitensi Investment Grade. Secondo il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM, quel che conta è che la fase “facile” della ripresa si sia verificata, ma non prevediamo che i differenziali di spread continueranno a restringersi in maniera lineare in assenza di un catalizzatore a livello di fondamentali.

I FATTORI TECNICI: PER GLI INVESTITORI L’OCCASIONE DI TRARRE VANTAGGIO DAGLI SCONTI SUL MERCATO PRIMARIO


Lo stimolo monetario e fiscale sta avendo comunque forti ripercussioni sul quadro tecnico dei mercati obbligazionari: gli acquisti delle Banche centrali hanno creato una domanda senza precedenti di bond governativi e corporate di alta qualità che viene soddisfatta da un’offerta straordinaria. Marzo è stato un mese record per le nuove emissioni nel mercato USA di corporate bond Investment Grade, un’offerta lorda totale di 260 miliardi di dollari, che ha offerto agli investitori l’occasione di trarre vantaggio dagli sconti sulle nuove emissioni che, in taluni casi, sono stati dell’ordine di 50-100 punti base sul mercato corporate statunitense e di oltre 10 punti base nel segmento dei titoli di Stato.

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LA SELETTIVITÀ RESTA CRUCIALE, PRESTO PER TORNARE A PIENO RITMO SUL MERCATO DEL RISCHIO


Da questo quadro la conclusione del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM: continuare a prediligere gli attivi per i quali c’è una domanda vigorosa da parte delle Banche centrali, compresi i titoli di Stato e le obbligazioni societarie di alta qualità, nella convinzione che il mercato primario sia uno strumento efficiente, in quanto le nuove emissioni presentano quotazioni interessanti. La selettività resta comunque un fattore cruciale per individuare emittenti che potrebbero subire una crisi di solvibilità sulla scia della recessione. Ma prima di tornare a operare a pieno ritmo nel mercato del rischio, serve la conferma che le economie sono in grado di ripristinare i normali livelli di attività, un traguardo che pare ancora lontano.
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