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JP Morgan AM

Il favore degli astri per gli emergenti è destinato a durare

Lo stimolo delle banche centrali, solidi fondamentali e il miglioramento cinese disegnano una congiuntura favorevole per gli emergenti che per JP Morgan AM è destinata a durare, visti i margini ampi di recupero

29 Marzo 2019 07:00

Da inizio anno fino a tutta la seconda decade di marzo il debito governativo e corporate dei mercati emergenti denominato in valuta forte ha reso rispettivamente il 6,26% e il 4,61%. Alcuni investitori ritengono il rialzo eccessivo, ma gli spread per entrambi i segmenti del reddito fisso hanno finora recuperato solo il 55% circa dal forte allargamento registrato nel 2018. Inoltre, storicamente i bond governativi degli emergenti hanno sempre generato rendimenti positivi nei 12 mesi successivi al raggiungimento di livelli di spread analoghi, pari a 340- 350 punti base. E anche il debito in valuta locale ha generato rendimenti positivi quest’anno, pari al 4,45% in dollari, ma non ha ancora colmato il calo del 6,21% dell’anno scorso. Infine, i fattori che nel 2018 hanno favorito il rafforzamento del dollaro stanno venendo gradualmente meno, e questo dovrebbe favorire anche le valute dei emergenti.

MERCATI EMERGENTI, IL TRAINO DEL MIGLIORAMENTO CINESE


Sulla scorta di queste considerazioni JP Morgan Asset Management, nel suo ultimo Bond Bulletin Settimanale, curato dal Global fixed income, currency and commodities Group, si esprime a favore del reddito fisso emergente e vede ulteriori spazi di crescita nel corso dell’anno. Il Bulletin della grande casa americana cita l’orientamento accomodante assunto dalla Federal Reserve e dalla Banca centrale europea, che ha notevolmente favorito da inizio anno gli Emergenti, la cui performance è stata tuttavia alimentata anche da altri fattori. In primo luogo la Cina, che contribuisce per circa il 40% al Pil dei mercati emergenti, favorita dall’accelerazione delle politiche di stimolo e dai notevoli progressi compiuti nei negoziati con gli Usa. JP Morgan AM si aspetta una crescita del Pil cinese pari a circa il 6,3% nel 2019.

RESTANO LE INCOGNITE, ANCHE SE IN SECONDO PIANO


A livello di crescita combinata, secondo il Bulletin i mercati emergenti rallenteranno dal 4,6% del 2018 al 4,4% nel 2019, ma il differenziale di crescita con i mercati sviluppati dovrebbe invece allargarsi, mentre i fondamentali societari emergenti continuano a migliorare. JP Morgan AM osserva che la crescita dei ricavi ha toccato il picco, ma anche che l’oculata spesa per gli investimenti ha contribuito a ridurre il livello di indebitamento ai minimi degli ultimi sei anni. Inoltre sono passati in secondo piano alcuni rischi, che pure restano. Ad esempio, se la crescita in Europa e Cina non dovesse riprendere o se la Fed dovesse abbandonare l’orientamento accomodante, o se ancora la campagna elettorale statunitense dovesse favorire candidati meno apprezzati dai mercati, la propensione al rischio potrebbe subire un’inversione molto rapida.

DOMANDA PER LE CLASSI DI ASSET PIÙ RISCHIOSE


JP Morgan AM comunque continua a notare una notevole domanda da parte degli investitori nella maggior parte delle classi di asset più rischiose. In base all’indicatore proprietario dei flussi di capitali della casa americana , l’universo del debito dei mercati emergenti ha ricevuto afflussi complessivi per oltre 16 miliardi di dollari da inizio 2019, quasi la metà dei quali nel segmento dei bond governativi in valuta forte. Sebbene il totale sia superiore ai 13 miliardi di deflussi registrati nel secondo semestre dell’anno scorso, JP Morgan AM è dell’avviso che ulteriori afflussi siano probabili, visto il contesto di mercato positivo. La forza della domanda attuale degli investitori è evidenziata da una recente emissione in euro da parte del Ghana, dove l’importo degli ordini è stato attorno ai 20 miliardi di dollari, contro un’offerta del ministero delle Finanze del Paese di appena 3 miliardi.

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ALLA RICERCA DI VALORE NEI PAESI RIMASTI INDIETRO


In conclusione dell’analisi di JP Morgan AM, nonostante il rallentamento della crescita globale, il quadro dei fondamentali si conferma generalmente positivo per il debito dei mercati emergenti. Gli investitori dovranno quindi monitorare attentamente le banche centrali per cogliere qualunque segno di un’inversione di rotta nelle attuali politiche accomodanti e nei dati economici, per assicurarsi che la crescita dei mercati emergenti acceleri come previsto. Intanto possono sfruttare alcune interessanti opportunità e cercare di ricavare valore da alcuni bond corporate e governativi selezionati di questi paesi, che nel rialzo di inizio anno sono rimasti indietro.
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