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La correzione del mercato giapponese: opportunità o rischio?

di Maria Paola Toschi 23 Maggio 2013 22:00
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La forte correzione del mercato giapponese.

Il mercato azionario giapponese ha registrato una forte correzione con il Nikkei sceso di oltre il 7% e il Topix di poco meno del 7% in una sola seduta. Il mercato aveva iniziato la seduta in tono positivo con il cambio dollaro/yen che aveva rotto la soglia di 103,50, dopo la testimonianza al Congresso del Presidente Bernanke, e il Nikkei che era salito al livello di 15.900 punti, il più alto livello intra-day da Dicembre 2007.

Tuttavia, il mercato ha cambiato rapidamente direzione dopo che è stato annunciato il dato preliminare per la Cina, HSBC/Markit PMI. L’indice PMI cinese è sceso sotto soglia 50 per la prima volta in sette mesi e ben al di sotto delle aspettative di mercato. Una fase di prese di beneficio su posizioni lunghe sugli indici future sembra aver esacerbato la fase di discesa.

Le vendite sono state ampie e hanno interessato tutti i settori. L’indice PMI manifatturiero decisamente deludente ha determinato una fase di forti vendite sulle società giapponesi legate all’attività di trading e di produzione di metalli, penalizzate dal rallentamento in Cina. I titoli del settore delle costruzioni e di quello finanziario sono stati invece colpiti pesantemente dalle preoccupazioni legate ai recenti rialzi dei rendimenti dei titoli obbligazionari giapponesi, mentre il rialzo dello yen verso il dollaro ha colpito i gruppi esportatori.

La correzione è giustificata e salutare, ma troppo violenta.

A ieri, il livello del Nikkei 225 era il 16% più alto della media mobile a 50 giorni (livello sceso al 7,8% dopo la correzione di ieri). Il forte momentum del mercato azionario delle ultime settimane aveva determinato una fase di ipercomprato e ciò ha reseo più vulnerabile il mercato e ha contribuito alla correzione. Nonostante il calo di ieri, il Nikkei 225 è ancora in procinto di beneficiare di tre quarti consecutivi di crescita a doppia cifra per la prima volta dal 1972.

La nostra view sulle azioni giapponesi resta positiva nonostante la forte correzione di ieri. Possiamo immaginare che ci sarà un po’ di nervosismo nei prossimi giorni ed è quindi consigliabile attendere una fase di stabilizzazione. Per questo motivo gli investitori dovranno essere più attenti all’evoluzione dell’economia reale e della politica in vista delle prossime elezioni, e non focalizzarsi troppo e solo sull’evoluzione dei prezzi.

In tale prospettiva, nell’ultimo periodo e dopo il lancio di Abenomics ci sono stati vari dati confortanti provenienti dall’economia reale. Il miglioramento della fiducia dei consumatori sta sostenendo la ripresa dei consumi specialmente nei beni di lusso e nei beni durevoli come le automobili. Quindi l’economia reale si sta muovendo nella giusta direzione, che dovrebbe consentire di vedere una crescita più ampia e diffusa dell’economia e un circolo virtuoso di ritorni economici più ampi.

Inoltre, la graduale ripresa dell’economia americana e il rafforzamento del dollaro potranno sostenenere una ripresa del ciclo economico a livello globale aiutando ulteriormente le società esportatrici giapponesi. Inoltre bisogna rilevare che molte società giapponesi stanno ancora assumendo nei propri budget un cambio dollaro/yen tra 90 o 95 quando impostano i loro modelli di business e quando costruiscono le proiezioni sulla evoluzione dei ricavi e degli utili. Potrebbe quindi esserci spazio per revisioni delle stime al rialzo per effetto del cambio più allineato ai valori correnti.

Il livello di consenso della amministrazione Abe secondo recenti stime è molto alto e pari al 70% - fattore che non si è osservato da anni per un leader politico di questo paese. E l’amministrazione è in buona posizione per vincere le elezioni di luglio relative alla Camera Alta. Ciò potrà accelerare il processo di riforme, noto come la terza freccia dell’arco di Abe. Le riforme potrebbero includere deregolamentazione, accordi commerciali più liberali e calo delle tasse sulle società (in alcuni distretti).

Tuttavia, dobbiamo considerare che ci sono due ostacoli nel prossimo futuro. Uno è legato alle operazioni di mercato aperto della Banca del Giappone e alla sua strategia di politica monetaria. Da novembre dello scorso anno, la Banca del Giappone è indubbiamente stata al centro dell’attenzione della manovra di indeboilimento dello yen che ha determinato il rafforzamento del sentiment economico, e che ha sostenuto il mercato azionario.

La manovra di Abe è però più complessa e composta appunto di tre frecce di interventi di politica economica. Lo scorso mese la Banca del Giappone è apparsa efficace e perfetta nel modificare le aspettative di mercato in segnali veri dell’economia reale. Tuttavia, da aprile la Banca non è riuscita a mantenere bassi i tassi sui bond giapponesi ai livelli minimi a causa di una forte riduzione della liquidità sul mercato. Ciò ha creato preoccupazione soprattutto in quelle istituzioni domestiche, come agli investitori istituzionali che detengono ampie quote di governativi giapponesi.

Inoltre l’aumento dei tassi dei Treasury statunitesi ha reso la vita difficile alla Banca del Giappone che punta a mantenere i tassi ai livelli minimi. L’aumento dei tassi dei bond giapponesi può avere una serie di impatti negativi:
1) può interrompere la ripresa economica frenando investimenti residenziali e produttivi;
2) può impattare negativamente sugli utili societari;
3) può rendere difficile mantenere bassi premi al rischio in molti mercati, che è l'obiettivo della Banca Centrale.
Il Governo deve anche decidere se procedere all’aumento della tassa sui consumi all’8% dall’attuale 5% in Aprile 2014. Una decisione su questo punto dovrà essere presa in autunno, dopo l’annuncio dei dati relativi alla crescita del PIL del paese del 2Q2013.

Conclusioni

La fase di correzione non ha modificato la nostra visione positiva sul Giappone. La politica monetaria resterà accomodante e la valuta potrà ancora svalutarsi. Tuttavia il forte calo del mercato in una sola seduta ha evidenziato alcuni lati critici e alcuni elementi di cautela. La reazione al rialzo del mercato degli ultimi mesi è stata molto ampia e rende quindi il mercato molto vulnerabile.

Le implicazioni di mercato sono da individuarsi probabilmente nel fatto che gli investitori saranno auspicabilmente più cauti nel valutare l’evoluzione del paese. Un appuntamento importante è legato alla prossima tornata elettorale da cui dipenderà il successo e il proseguimento della strategia di Abe. Inoltre questa repentina correzione ci ha ricordato che è importante restare bilanciati ed esposti a più fonti di rischio soprattutto quando si tratta di classi di attivo volatili come le azioni.
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