Non è il momento di stravolgere i portafogli di investimento

Guerra commerciale, rallentamento dell’Europa e della Cina, politica monetaria: quattro elementi da monitorare con attenzione anche nel 2019, un anno che sarà ancora caratterizzato da una certa dose di volatilità. Ma se questi sono i rischi sul tavolo, quali contromisure possono adottare gli investitori? Secondo Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, nonostante questi elementi di potenziale instabilità non è il momento di stravolgere i portafogli. La parola magica, infatti, sarà “adattamento”.

I FATTORI DI RISCHIO

Prima di arrivare alle tecniche per migliorare la stabilità dei portafogli, Maria Paola Toschi ha passato in rassegna i “protagonisti” del 2019, i fattori che influenzeranno le scelte di investimento. Tra questi figura l’Europa, che già da gennaio 2018 ha mostrato segnali di rallentamento. Tuttavia, ricorda Toschi, l’indicatore PMI è ancora sopra i 50 punti, quindi ancora nella parte che indica espansione, e il mercato del lavoro è il più solido da 10 anni a questa parte. Il rallentamento pero c’è, e interessa soprattutto paesi come Italia e Francia che hanno vissuto o stanno vivendo tensioni politiche interne.

USA, NON C’E’ UNA RECESSIONE IN VISTA

Sul fronte USA l’effetto dello stimolo fiscale giungerà al termine ma, sottolinea Toschi, “nonostante il ciclo maturo la fiducia dei consumatori è ancora alta” ipotizzando poi che “i mercati abbiano sovrastimato i segnali di frenata” perché “non c’è una recessione in vista, anche se i segnali non vanno sottovalutati”. Inoltre l’effetto dello shutdown governativo si farà sentire sul PIL, visto che tra il 2019 e i primi mesi del 2019 l’impatto era stimato allo 0,9%.

L’IMPORTANZA DELLA FED

Secondo la Market Strategist di J.P. Morgan AM, il futuro del ciclo americano dipenderà molto dalle scelte della Federal Reserve: “In caso di pausa nei rialzi, il rischio di una frenata di investimenti e assunzioni dovrebbe essere mitigato”. Infine la Cina, legata sia all’esito delle trattative sulla disputa commerciale con gli USA – che come sottolinea Toschi riguardano anche temi complessi come la proprietà intellettuale – oltre che alle politiche governative finalizzate a migliorare la qualità dello sviluppo economico.

PORTAFOGLIO BILANCIATO

Alla luce di questi fattori, “abbiamo pensato che un adeguamento dell'allocazione verso un portafoglio più bilanciato fosse più appropriato” spiega l’esperta di J.P. Morgan AM. "Un portafoglio bilanciato che evita le grandi scommesse di asset allocation relative ai benchmark, in entrambe le direzioni, sembra ancora prudente – afferma Toschi - Nell’azionario, vi è il rischio di sovrappeso su titoli small cap, growth e di bassa qualità. Nell'ambito del reddito fisso, i titoli di Stato statunitensi a più lungo termine potrebbero rappresentare un fattore di equilibrio tra le esposizioni azionarie, ma il sovrappeso sul credito appare rischioso e gli investitori dovranno essere selettivi. Considerati i rischi in alcune aree del mercato del reddito fisso, gli investitori potrebbero anche prendere in considerazione strategie alternative absolute return, con la possibilità di avere coperture sull’azionario senza dipendere esclusivamente dal reddito fisso per ridurre il rischio", spiega la strategist.

GESTIRE LA VOLATILITA’

“Negli ultimi nove anni, le azioni e le altre attività di rischio hanno prodotto forti rendimenti. Il nostro obiettivo a breve termine è quello di consolidare questi rendimenti con un portafoglio più bilanciato. Sebbene difficile da gestire, la volatilità potrebbe però anche creare opportunità. Quando arriva questo momento è importante avere cartucce da poter sparare”, conclude Maria Paola Toschi.