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Toschi (JPM Am): "La nuova Europa è più attenta ai temi sociali"

Il rischio Germania, il pericolo  di un presidente della Bce poco sensibile alla periferia d’Europa, è stato sventato: questo è il forte messaggio positivo che viene dalla nomina di Lagarde

di Redazione 3 Luglio 2019 15:14
financialounge -  BCE Christine Lagarde commissione europea germania J.P. Morgan Asset Management Maria Paola Toschi Ursula von der Leyen

Il processo di definizione dei ruoli chiave alle istituzioni europee si è dimostrato piuttosto lungo e tortuoso rispetto al passato, confermando un contesto politico dopo le elezioni europee più frammentato. Per la prima volta da 40 anni i due partiti dominanti EPP (centrodestra) e S&D (centrosinistra) non sono riusciti a formare una coalizione e hanno avuto minore peso nel processo decisionale per la definizione delle posizioni chiave. Ciò ha comportato la necessità di trovare appoggio nel nuovo partito RE (Reniew Europe) nato dal precedente Alde e dall'inclusione del francese la Republique en marche. I disaccordi emersi tra Merkel e Macron hanno messo fuori gioco i tre candidati alla Commissione rispettivamente sostenuti dai tre partiti dominanti: Weber (EPP), Timmermans (S&P) e Vestager (RE). Tuttavia le soluzioni individuate sembrano molto creative e soddisfacenti per una serie di motivi.

CHRISTINE LAGARDE ALLA BCE


“Il passato della Lagarde non è strettamente legato al mondo delle banche centrali ed è quindi difficile capire quale possa essere il suo orientamento in termini di politica monetaria”, tiene a precisare Maria Paola Toschi, executive director market strategist di J.P.Morgan Asset Management. Lagarde ha infatti un passato da avvocato e non da economista (come Powell alla Fed) e non ha lavorato in una banca centrale (Powell era già nel Fomc, l’organismo della Fed che si occupa dei tassi Usa). Tuttavia il suo passato come ministro delle Finanze in Francia e il suo ruolo attuale di presidente del Fmi le hanno consentito di guadagnare una visione sul contesto economico e finanziario molto ampio e globale. Il Fmi ha avuto un ruolo molto importante nella gestione della crisi greca.

UN’AMPIA ESPERIENZA PRESSO IL FMI


“Le posizioni assunte dal Fmi sono state anche criticate, ma ciò ha dato la possibilità al Fondo, sotto la presidenza Lagarde, di diventare molto familiare con i temi e le sensibilità sia economiche e politica della zona euro in un periodo molto delicato della crisi del debito europeo”, specifica Maria Paola Toschi. Temi che anche la Bce si è trovata a gestire sotto la presidenza di Draghi, aspetto che ha delineato una certa comune sensibilità. La gestione di delicati equilibri politici è anche un tema molto importante all’interno della Bce.

Lagarde alla Bce, una scelta inattesa che piace ai mercati


Lagarde alla Bce, una scelta inattesa che piace ai mercati






ELIMINATO IL RISCHIO DI UNA PRESIDENZA TEDESCA ALLA BCE


Lagarde potrebbe avere maturato anche su questo ampia esperienza nel Fmi. “Se la nuova presidente sarà più o meno accomodante di Draghi sarà da valutare. Tuttavia la scelta di Lagarde elimina un rischio per i mercati, ovvero la possibile presidenza tedesca sotto la guida del governatore della Bundesbank Weidmann”, puntualizza Maria Paola Toschi. Weidmann è stato il più fiero oppositore delle politiche di salvataggio e gestione della crisi del debito inaugurate della Bce negli anni della crisi del debito. Ha mostrato scarsa capacità di valutare il fatto che la Bce deve trovare una sintesi proponendo misure monetarie che si possano adattare al mondo economico e finanziario articolato di 19 Paesi inclusi nel progetto di unione monetaria. Il suo tentativo in extremis di scusarsi e di considerare valide e opportune le scelte di Draghi e della Bce sotto la sua presidenza è sembrato tardivo e troppo interessato.

PROPORRE STRUMENTI INNOVATIVI


La Bce ha dimostrato la capacità in questi anni di proporre strumenti innovativi e questo potrebbe restare un tema importante anche per il futuro. Per esempio sta nascendo un dibattito su come valutare nuove iniziative incentrate sul possibile utilizzo dello strumento di Omt (le operazioni di acquisto diretto da parte della Bce di titoli di stato a breve termine emessi da Paesi in difficoltà macroeconomica grave ), lanciato durante la crisi e non utilizzato per progredire nella gestione degli squilibri tra paesi core e periferici soprattutto sul tema del debito.

UN NUOVO RUOLO PER LE OMT?


Le Omt sarebbero misure dedicate maggiormente ai Paesi ad alto debito, e potrebbero quindi superare la logica del capital key del quantitative easing e sostituirlo con misure ad hoc dedicate ai Paesi ad alto debito, a patto che ci siano anche dei piani di rientro del debito stesso. Il nuovo round di quantitative easing, menzionato dalla BCE nell’ultimo meeting, potrebbe infatti essere poco efficacesotto la regola del capital key, dato che comporterebbe acquisti soprattutto sul debito tedesco e francese che già presentano tassi negativi per una buona parte della curva. Questi tassi negativi tra l’altro costituiscono anche un rischio per il sistema bancario di quei Paesi, che continua a mostrare bassa profittabilità proprio per questo tema. Inoltre i tassi negativi in quei Paesi sono molto criticati perchè hanno portato alla cosiddetta repressione finanziaria, ovvero rendimenti negativi su strumenti del debito pubblico e bassi ritorni per i risparmiatori.

TIERING


Un altro dibattito degli ultimi mesi si è incentrato sul tiering, ovvero sulla possibilità di alcune esenzioni nell’applicazione del tasso negativo della Bce sui depositi (-0,4%). Ridurre ulteriormente questo tasso (ipotesi paventata dalla Bce nell’ultimo meeting) presenta infatti alcuni rischi per i sistemi bancari dell’area core dell’Europa. Tra l’altro il tiering è una proposta venuta dal banchiere centrale francese Villeroy de Galhau, volta a trovare una soluzione alle implicazioni negative per il sistema bancario europeo al tema dei tassi negativi. Data la provenienza francese del progetto la presenza di Lagarde potrebbe in qualche modo fare da sponda a questa proposta francese. Sono infatti proprio le banche tedesche e francesi a soffrire di più del problema dei tassi negativi proprio perchè le loro curve dei tassi mostrano la ampia presenza di questo problema. Il dibattito è in corso. Nell’ultimo meeting della Bce non ci sono stati annunci su questo possibile progetto. I contorni sono ancora non convincenti. Ma ciò fa capire come ci sia ancora ampio spazio per trovare nuovi e articolati strumenti innovativi da utilizzare dal parte della Bce.

UNA BUONA COMUNICATRICE


Ovviamente è prematuro capire che impulso Lagarde potrà dare a questo dibattito. Non ci sono elementi per capirlo. Ma Lagarde si è dimostrata una buona comunicatrice durante la presidenza del Fmi e potrebbe anche consentire maggiore autonomia allo staff della Bce. Philip Lane, che è considerato una colomba, è appena diventato il capo economista della Bce e potrebbe quindi fare proposte accomodanti in termini di strumenti di politica monetaria. Benoit Coere, responsabile delle operazioni di mercato aperto, dovrà essere sostituito e anche questo ruolo lascia spazio a nuovi inserimenti che potrebbero portare anche qualche ventata di novità. Il rischio Germania e il rischio di un governatore della Bce poco sensibile alla periferia d’Europa è stato sventato e questo è il forte messaggio positivo che viene da questa elezione.

VON DER LEYEN ALLA COMMISSIONE EUROPEA


Più difficile esprimere delle opinioni su Ursula von der Leyen, che ha preso il posto del candidato favorito Manfred Weber. Il passato politico e personale del nuovo presidente della Commissione europea è tuttavia estremamente brillante, e le sue caratteristiche potrebbero ridare slancio alla più importante istituzione politica europea. Da molti Paesi infatti c’è richiesta di cambiamento dell’agenda politica europea e l’esito delle elezioni del 26 maggio lo ha confermato. Questa nuova presidente è sensibile a temi come il sostegno alle famiglie, le pari opportunità, l’importanza della parità di genere. “Temi che potrebbero rilanciare il volto di un’Europa più sensibile ai temi sociali e non solo attenta alle dinamiche finanziarie e al debito, che è stata la principale critica fatta all’agenda politica dell’Europa durante la crisi, conclude Maria Paola Toschi.
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