Contatti

Brexit

Com’è possibile gestire la volatilità dei mercati

4 Luglio 2016 09:05
financialounge -  Brexit diversificazione Invesco tassi di interesse volatilità
La vittoria dei sostenitori della Brexit nel referendum britannico ha riportato le turbolenze sui mercati finanziari, disorientando gli investitori. Tuttavia, se si analizzano alcuni periodi storici specifici è possibile comprendere come un approccio capace di unire allocazione strategica (orientata al medio lungo termine) e scelte tattiche (destinate a cogliere le opportunità di breve termine) sia in grado di aiutare a gestire efficacemente la volatilità sui mercati.

In particolare, di fronte alla prospettiva di perdurante volatilità sia sui mercati azionari che obbligazionari, un'allocazione strategica in attività che registrino performance diverse in vari contesti economici può aiutare ad evitare che una asset class domini le performance del portafoglio, sia in positivo che in negativo. Al contempo, un approccio corretto deve prevedere una dose di flessibilità necessaria a cogliere tatticamente opportunità d'investimento specifiche che, proprio per effetto della volatilità che produce dislocazioni di prezzo, si vengono a creare periodicamente sul mercato.

Quando i tassi di interesse partono da un livello così basso, proprio com’è quello attuale, un rialzo dei tassi stessi fa si che il rendimento da cedole sia insufficiente a compensare la minusvalenza derivante da cali dei prezzi delle obbligazioni che si muovono in direzione opposta ai tassi: infatti se salgono i tassi scendono i prezzi dei bond e viceversa.

Un esempio può chiarire meglio la dinamica. Prendiamo il bund tedesco scadenza 15.5.2024 che vanta un rating AAA. Il suo prezzo il primo ottobre 2014 era pari a 105,30 con un rendimento annuo dello 0,92%. Il 10 aprile 2015, il suo rendimento è sceso allo 0,10% mentre il suo prezzo è salito a 112,64. Il 26 giugno 2015, invece, il suo prezzo era ridisceso a 106,29 mentre il suo rendimento era salito a 0,76%.

Cosa significa tutto questo per gli investitori di oggi, che potrebbero temere un trend al rialzo dei tassi d'interesse per i prossimi trimestri? Guardando al passato, si possono trarre alcune preziose indicazioni.

In primis è necessario diversificare il portafoglio in base alle fonti di rischio economico anziché alle fonti di rendimento: un portafoglio in grado di attenuare i rischi imprevisti di contesti macroeconomici diversi può aiutare a rimanere sulla strada giusta in qualunque contesto di tassi d'interesse. Non basta cioè variegare il portafoglio in azioni e obbligazioni ma è utile anche adottare un opportuna differenzazione geografica, valutaria e con asset class (come per esempio le materie prime) che hanno dimostrato di avere una bassa correlazione con i mercati. In secondo luogo occorre ridurre la volatilità anche quando i tassi aumentano: oltre al reddito, le obbligazioni possono offrire agli investitori il vantaggio di diminuire la volatilità dei rendimenti di portafoglio. Per esempio, i titoli a reddito fisso a breve e brevissima scadenza e quelli a tasso variabile risultano poco influenzati dalle variazioni dei tassi di interesse.

Infine, ma certo non per importanza, gli investitori devono tenersi pronti a diversi, possibili, scenari economici anziché prendere decisioni d'investimento sulla base delle prospettive dei tassi d'interesse. Nel prossimo articolo, approfondiremo la validità dell’approccio orientato alla diversificazione rischio e come questo possa migliorare la gestione della volatilità del portafoglio.
Share:
Trending