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Orizzonte temporale, come ridurre l’impatto delle turbolenze a breve

28 Gennaio 2016 11:40
financialounge -  Invesco livello di rischio orizzonte temporale
In soli 51 giorni, dal 30 novembre 2015 allo scorso 20 gennaio, gli indici di Borsa europei hanno lasciato sul terreno quasi 20 punti percentuali. La correzione dell’azionario Europa si è innestata in un contesto internazionale che ha visto aumentare l’avversione al rischio degli investitori per una serie di fattori: dal rallentamento dell’economia cinese al crollo del prezzo del petrolio, dalle tensioni geopolitiche internazionali ai timori relativi agli impatti dei rialzi dei tassi USA. L’altalena dei listini ha creato forti apprensioni nei risparmiatori che rischiano di rimanere ingessati nello proprie decisioni di investimento o, peggio ancora, possono essere tentati di vendere contabilizzando ingenti perdite.

Come si può ridurre l’impatto delle turbolenze dei mercati? È possibile adottare alcuni accorgimenti, il primo dei quali consiste nell’allungare l’orizzonte temporale dell’investimento. Investire nelle asset class più rischiose consente di puntare a rendimenti potenzialmente più elevati rispetto a quelli del mercato monetario ma aumenta sensibilmente il pericolo di perdite, anche ingenti, nel breve periodo. L’investimento in Borsa può infatti esporre a perdite importanti nel breve termine, come hanno sperimentato i tanti risparmiatori di fondi azionari dall’inizio di quest’anno, ma anche in un arco di tempo di 12, 24 e fino anche a 36 mesi, qualora il «timing» di ingresso risulti (a posteriori) particolarmente sfortunato.

Tuttavia è comunque possibile riuscire a registrare rendimenti positivi, e persino di una certa consistenza, se l’orizzonte temporale viene fissato nel medio lungo periodo (7 – 8 anni). Con questa visione «allargata» è infatti possibile trascurare perdite che, nell’immediato, possono sembrare irrecuperabili. Un esempio famoso può aiutare a comprendere meglio il concetto, quello relativo al 19 ottobre 1987, il famigerato «lunedi nero di Wall Street»: in una sola seduta di Borsa l’indice Dow Jones Industrial Average perse il 22%. Se però l’investimento fosse durato un anno (fino al 14 ottobre 1988), la perdita sarebbe stata limitata al -5,1%, mentre se fosse durato 24 mesi (cioè fino al 20 ottobre 1989) si sarebbe potuto ottenere un guadagno del 19,7% (pari al +9,4% su base annua). Se invece l’orizzonte temporale fosse stato di 5 anni (ovvero fino al 16 ottobre 1992) il rendimento dell’investimento si sarebbe attestato al 41,3% (equivalente ad un +7,2% medio annuo) mentre se fosse durato 10 anni l’investitore avrebbe guadagnato il 249,3% (cioè il +13,3% annuo composto).

Come stabilire l’ottimale orizzonte temporale dell’investimento? Il primo passo consiste nel ridurre al minimo i rischi (tramite un’ampia ed efficiente diversificazione) evitando un approccio troppo aggressivo che, invece di privilegiare le diverse fonti di rendimento e di rischio, tenda a massimizzare i guadagni. In secondo luogo, è indispensabile rimanere investiti. Il rendimento della liquidità si è infatti rivelato sempre molto contenuto negli ultimi decenni e adesso rischia addirittura di far perdere denaro: nel 2015, per esempio, i fondi monetari euro hanno perso, in media, lo 0,3 per cento.

Fatte queste premesse, è necessario fare delle scelte mirate per proteggere il portafoglio contro le grandi perdite. Questo è di vitale importanza, perché nel momento in cui un portafoglio perde valore, i rendimenti successivi necessari per recuperare il picco precedente, cioè, per compensare le perdite, cresce in modo sostanziale. Ad esempio, per pareggiare una perdita del 10% è richiesto un guadagno dell'11%, per una perdita del 25% è necessario un guadagno del 33% e per recuperare una perdita del 50% è indispensabile un guadagno addirittura del 100%.

Ecco perché la raccomandazione è quella di progettare, insieme al proprio consulente finanziario di fiducia, una strategia di investimento personalizzata sulle proprie effettive esigenze e il tempo necessario per soddisfarle. Un portafoglio composto da una pluralità di idee di investimento e di fonti di rendimento tali da equilibrare la ricerca delle opportunità di crescita con le protezioni ai ribassi per mantenere sulla carreggiata l’investimento in ogni contesto di mercato.
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