Contatti

banche centrali

Mercato obbligazionario, presto una delle migliori opportunità di mercato mai viste

A breve le banche centrali rimuoveranno gli stimoli monetari determinando una robusta correzione dei prezzi delle obbligazioni creando occasioni di investimento uniche.

31 Luglio 2017 10:37
financialounge -  banche centrali BCE Filippo Lanza Hedge Invest inflazione mercati obbligazionari politica monetaria quantitative easing Regno Unito

Per Filippo Lanza, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00B4ZWPV43"]HI Numen Credit[/tooltip-fondi] di Hedge Invest SGR ci stiamo avvicinando in rapida successione alla fine del rally del fixed income che dura da ormai 30 anni. Uno scenario nel quale la volatilità subirà un’impennata con una significativa caduta delle quotazioni dei mercati obbligazionari e di tutte le attività finanziarie legate ad esso, in particolare le obbligazioni societarie investment grade e dei mercati emergenti.

“Dal momento che si tratta di una situazione non tenuta nel dovuto conto né dal mercato e neppure dall’industria dell’asset management, siamo convinti che si potrà delineare una delle migliori opportunità di mercato mai viste nell’arco della nostra storia, eguagliando forse alcuni degli entry point sperimentati nel 2008/2009” spiega Filippo Lanza che, in quest’ottica, tiene sotto stretta osservazione la BCE.

Mario Draghi ha avviato il QE sulla scia di tre fattori principali. In primis la forte correzione dei prezzi del petrolio e delle materie prime che hanno spinto i livelli di inflazione globale troppo in basso rispetto agli obiettivi dichiarati. In secondo luogo, la mancanza di unità politica nell’Eurozona e, in terzo luogo, le debolezze strutturali dell’unione bancaria e quella del capitale di troppe banche in paesi periferici e core. Ma si tratta di ostacoli che si stanno già dissolvendo e, per questo, Filippo Lanza ritiene probabile che la BCE possa rimuovere gli stimoli a breve: il manager non sarebbe neppure sorpreso se Draghi dovesse normalizzare il tasso sui depositi, alla luce del rallentamento dell’espansione del bilancio.

“Non bisognerebbe mai dimenticarsi le lezioni che la storia ci ha insegnato. Le uniche capacità dimostrate regolarmente dalle Banche centrali sono state la capacità di creare inflazione e quella di essere in ritardo nell’interrompere gli stimoli quando necessario. Le Banche centrali hanno immesso liquidità sul mercato per un decennio ormai e alla fine vedremo l’impatto accumulato che ne emergerà” specifica Filippo Lanza, anche perché le banche centrali hanno l’urgente desiderio di tornare in una posizione di normalità dalla quale possono intervenire se necessario, in quanto l’enorme livello di indebitamento dovrà essere affrontata attraverso la gestione dell’inflazione o la ristrutturazione dello stesso debito.

Per Filippo Lanza è prevedibile un livello di inflazione più che sufficiente affinchè le Banche centrali (soprattutto in Europa) possano interrompere gli stimoli monetari: tuttavia, alla fine, gran parte della normalizzazione verrà eseguita attraverso la ristrutturazione del debito, sia a livello di Titoli sovrani che di debito corporate. In questo contesto, il manager indica il Regno Unito come il potenziale obiettivo di un attacco speculativo su valuta, debito, banche e titoli azionari retail.

Una visione la sua maturata sulla base del fatto che sembrano esserci poche opzioni per il Paese nelle negoziazioni per la Brexit, se non un passo indietro sul WTO o un ritorno nella UE con la coda tra le gambe, con condizioni più stringenti rispetto a quelle di cui godeva prima del referendum. “Restiamo ribassisti e riteniamo che il momento giusto per prendere profitto sarà nell’ultimo trimestre del 2017” conclude Filippo Lanza.
Trending