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2019 ricco di sfide in Europa: opportunità da fusioni e acquisizioni 

Volatilità e contesto economico complesso sembrano caratterizzare anche il 2019: chi cerca rendimento può guardare all’M&A e, con le dovute cautele, al settore delle società in difficoltà

31 Gennaio 2019 07:00

Nonostante l’incoraggiante inizio, il nuovo anno dei mercati finanziari si preannuncia denso di sfide alla luce del complesso contesto economico e del nuovo regime di volatilità. Gli investitori dovranno pertanto prestare la massima attenzione a diversi fattori che potranno influenzare l’andamento dei mercati. Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit, Hedge Invest Sgr, ne segnala alcuni che offrono spunti di riflessione dai quali trarre informazioni utili per le scelte di portafoglio.

IN PRIMO PIANO LE BANCHE CENTRALI


In primo piano figurano le banche centrali che, sebbene di recente abbiano mostrato di voler adottare un approccio meno restrittivo, difficilmente riprenderanno lo stimolo monetario come lo abbiamo sperimentato dal 2012 al 2017. Al contrario, è l’opinione di Filippo Lanza, il quantitative tightening (QT), cioè il processo di drenaggio di liquidità dovuto al processo inverso del Qe, dovrebbe proseguire al punto che, per la prima volta in più di 10 anni, le banche centrali diventeranno venditrici nette di attivi sul mercato su base aggregata.

DISEQUILIBRI TRA DOMANDA E OFFERTA


Tradotto in pratica, significa che si creeranno disequilibri tra domanda e offerta, soprattutto in Europa e questo dovrebbe provocare un allargamento degli spread (differenziali di rendimento rispetto ai titoli di stato core) sia nell’ambito delle obbligazioni societarie che in quello dei governativi (per esempio in Italia e in Francia). A livello settoriale, in particolare, Filippo Lanza prevede alta volatilità in quello bancario alla luce dello stretto legame del settore con l’andamento dei titoli governativi.

Video - 3 minutes with Elisabetta Manuli - gennaio 2019


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ALLA RICERCA DI POLITICHE FISCALI ESPANSIVE


Sempre in tema di banche centrali, l’esperto segnala una criticità: la loro limitata disponibilità di risorse per adottare stimoli addizionali. Ne consegue che per rilanciare l’economia occorrerebbero politiche fiscali espansive che mal si conciliano con l’attuale contesto, almeno nel breve termine. Infatti da una parte il Congresso degli Stati Uniti, uscito diviso dalle elezioni di mid term, ha depotenziato l’amministrazione Trump; dall’altra, l’Europa è tuttora legata ad una retorica di austerity. Un fronte che, invece, potrebbe offrire qualche notizia positiva potrebbe essere quello relativo alla disputa tra Washington e Pechino, che nelle ultime settimane ha visto qualche incoraggiante apertura da entrambi i contendenti.

Dati macro e tassi Fed: possibile rallentamento economico in vista


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PROSPETTIVE NEGATIVE SUL CREDITO


Resta il fatto che complessivamente, secondo Filippo Lanza, le prospettive a medio termine sull’obbligazionario non sembrano promettenti, in particolare per quanto riguarda il credito corporate, le emissioni bancarie e i titoli di stato europei. “Siamo convinti che la reale correzione partirà proprio dal mercato del credito, dove si stanno accumulando perdite nascoste” puntualizza l’esperto.

OPPORTUNITA’ NELL’M&A E NEL DISTRESSED


Che, infine, segnala pure dove invece reputa ci sia valore da intercettare. “Stimiamo potenziali di upside nell’M&A (fusioni e acquisizioni), dove osserviamo interessanti opportunità che possono essere colte sia con posizioni lunghe (al rialzo) che corte (al ribasso) sul credito e sull’azionario” riferisce Filippo Lanza. Per il quale anche in ambito distressed (cioè delle attività di società finanziariamente travagliate), un settore molto difficile e ad alta volatilità, si iniziano a intravedere situazioni promettenti, soprattutto in Europa, dopo le liquidazioni effettuate tra novembre e dicembre da parecchi fondi specializzati.
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