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Mercati emergenti: per sfruttare al meglio la loro marcia in più è importante allungare l’orizzonte temporale

I paesi emergenti sono tornati a crescere più di quelli sviluppati ma i loro mercati restano sempre molto volatili: meglio quindi un investimento di lungo periodo.

7 Novembre 2016 09:59
financialounge -  Europa Goldman Sachs Asset Management india mercati emergenti orizzonte temporale USA

Gli Stati Uniti? Continueranno a crescere anche nei prossimi anni sebbene sia da mettere in conto un aumento della volatilità nel breve termine in attesa di capire cosa farà effettivamente il nuovo presidente americano, sia che si tratti di Clinton che di Trump.

È così che la pensano gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM) sugli Stati Uniti, mentre sull’Europa preferiscono distinguere tra la sostenibilità della crescita economica (in aumento), e il livello di crescita per sé che è rallentata da un insieme di norme, regole e impegni tra stati. Per quanto riguarda la crescita, per GSAM, è importante constatare come ci siano stati importanti cambiamenti nella sua composizione a partire dal 2010. Se per i primi quattro anni (2010- 2013) la crescita era trainata prevalentemente dai paesi centrali e dalle esportazioni nette, dal 2014 si osserva una crescita più equilibrata che ha coinvolto anche i paesi periferici e soprattutto, è sostenuta dai consumi interni: un fattore, quest’ultimo, che rende la crescita sostenibile perché meno dipendente dagli altri mercati internazionali e molto di più dalla domanda interna. Relativamente al livello di crescita, è bene precisare che la crescita attuale é comunque al di sopra del suo livello potenziale.

I professionisti di GSAM, in ogni caso, sono molto positivi sulle economie emergenti. Dopo un periodo di rallentamento, questi paesi hanno di nuovo innestato la marcia e hanno ora un differenziale di crescita in aumento rispetto alla media dei paesi sviluppati, candidandosi di nuovo a trainare la crescita globale. Certo, negli ultimi cinque anni ci sono state diverse situazioni complicate con problemi strutturali, recessioni (in particolare quella del Brasile e quella della Russia) e la difficoltà nel domare l’inflazione, ma ora sembrano tornati a prevalere i fattori positivi di supporto che rendono i mercati emergenti un’opportunità da cogliere.

A questo proposito però, gli esperti di GSAM suggeriscono agli investitori di adottare un approccio di lungo termine ed altamente selettivo che permette di incamerare l’alpha potenziale (ovvero il sovrarendimento) dei mercati emergenti e di tollerare meglio le turbolenze di breve periodo che, pure nei prossimi anni, potrebbero essere anche piuttosto violente.

E se l’emerging market è attraente, l’India lo è ancora di più: secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) l’India è il paese del G20 che quest’anno crescerà di più e dovrebbe confermarsi anche nei prossimi cinque anni, fino al 2021, ultimo anno nell’orizzonte temporale di queste previsioni. Inoltre, per quanto riguarda il mercato azionario più da vicino, le società indiane sono riuscite effettivamente a tradurre la crescita economica in crescita degli utili, fattore di grande importanza nel supportare quindi le quotazioni azionarie.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Goldman Sachs AM


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